La forza della preghiera
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Gli affari non andavano bene? Rischiavi di tenerti in casa una zitella? La salute sempre malferma? Il mulo ammalato che non vuole saperne di guarire? E via elencando.
A tutto c’era una spiegazione, la stessa: eri stato fatto bersaglio del malocchio che una persona invidiosa della tua casa e dei tuoi beni ti aveva buttato addosso.
Allora, per ritornare allo stato di benessere precedente dovevi ricorrere in silenzio e con circospezione, alla fattucchiera (detta anche “maara”, cioà maga).
In genere si trattava di una persona equivoca dai supposti poteri soprannaturali, capace sia di togliere che di compiere un sortilegio (detto anche “fattura”), dietro pagamento in denaro o anche in natura.
Per i più poveri e i più fedeli alla religione, bastava invece ricorrere a qualche preghiera ritenuta un rimedio infallibile, come questa del palermitano che pubblichiamo, in cui il “fatturato” si rivolge, per il tramite di persona religiosa, a Nostro Signore e alla Santa Patrona della città di Palermo.
Un successo quasi sempre assicurato, senza essere costretto a ricorrere alle forze oscure del Maligno e a mettere mano al portafoglio.
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