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Archive for 20 agosto 2013

palla-rifiutiLa gestione dei rifiuti

Per 15 Comuni ben 27 milioni di debiti con l’Ato

di Luigi Scivoli
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Uno schema unico di delibera per riconoscere i debiti verso l’Ato Cl 1 per gli anni dal 2008 al 2011: è quanto hanno deciso i 15 Comuni che fanno parte della società di ambito. Ciascun consiglio dei 15 Comuni adotterà la stessa delibera con la sola variazione dell’importo da versare all’Ato Cl 1 scaturente dalla recente approvazione dei bilanci della stessa società dei 4 anni. La decisione è stata adottata dai sindaci dei 15 Comuni per seguire lo stesso indirizzo e potere poi chiedere l’accesso al fondo di rotazione regionale ed estinguere dopo i debiti maturati in 10 o 20 anni.

I debiti dei 15 Comuni verso l’Ato Cl 1 ammontano a complessivi 27 milioni di euro circa. E più nello specifico:

  • imagesCAZ0JAWECaltanissetta 16.393.193 euro,
  • Acquaviva Platani 275.498,
  • Bompensiere 192.601,
  • Campofranco 1.376.935,
  • Marianopoli 616.114,
  • Milena 587.023,
  • Montedoro 707.760,
  • Mussomeli 979.135,
  • Resuttano 298.233,
  • San Cataldo 3.648.729,
  • Santa Caterina Villarmosa 520.201,
  • Serradifalco 854.389,
  • Sutera 248.627,
  • Vallelunga 675.202
  • Villalba 367.141.

Quattro Comuni non hanno ancora deciso se con la Srr “Caltanissetta Provincia Nord”, che si appresta a subentrare all’Ato Cl 1, vorranno gestire direttamente il servizio di raccolta e di trasporto alla discarica dei rifiuti oppure consorziandosi tra loro. Sono: Bompensiere, Montedoro, Serradifalco e Milena che sono stati invitati a decidere al più presto in modo che alla prossima riunione della Srr del 5 settembre si sappia quello che si deve fare.

Attualmente solo Caltanissetta e San Cataldo hanno scelto la gestione diretta mentre gli altri si consorzieranno tra loro.

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Treni/2 Le Rotaie

LE ROTAIE

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Nessun altro mezzo di locomazione utilizza rotaie: non gli aerei, non le auto nè le navi, solo il treno scorre su rotaie. Le rotaie sono comunque nate alcuni secoli prima del treno, nelle miniere per il traino dei carrelli. Ma è con la comparsa della locomotiva che si pone il problema della loro forma e dell’assetto del binario.

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Nella prima metà dell’Ottocento si affermò in Inghilterra, e poi in Europa la rotaia a doppio fungo che poggiava su una sorta di culla o cuscinetto. Aveva il vantaggio di poter utilizzare il fungo inferiore quando quello superiore era logorato.

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(A) rotaia americana a base piatta, detta “a suola” o “Vignoles”- (B) rotaie saldate

Dalla seconda metà dell’Ottocento si affermò la rotaia americana a base piatta, detta “a suola” o “Vignoles”.

Le prime rotaie ferroviarie erano molto corte, su trattava di elementi di ghisa appoggiati su cubi di pietra. Ma le rotaie in ghisa si rompevano come il vetro, limitando la velocità dei treni.

Gli ingegneri degli anni 1830-1840 progettavano delle rotaie in ferro poste su traversine di legno ritenendo l’associazione di questi due materiali relativamente elastici avrebbe permesso di costruire un binario più resistente.

Ma anche le rotaie in ferro si rompevano, sebbene più raramente rispetto a quelle in ghisa. Spezzandosi di netto al passaggio dei treni, che attorno al 1850 erano già piuttosto pesanti e viaggiavano ad oltre 70 km/h, e provocarono alcuni incidenti mortali. Le rotaie spaccate dalla locomotiva, si sollevavano sotto il treno e fendevano i pavimenti di legno dei vagoni, con il rischio di trafiggere orribilmente i passeggeri.

In seguito l’evoluzione riguardò il peso, per sopportare treni sempre più massicci e veloci. Da allora ad oggi si sono fatti enormi progressi. E’ stato grazie agli studi condotti nei laboratori delle industrie siderurgiche dove si producono le rotaie che si è potuto costruire treni in grado di viaggiare a 300 km/h.

Attualmente le lunghe rotaie saldate (in acciao flessibile, temperato sulla superficie)  cosentono di evitare l’utilizzo delle famose rotaie da 18 metri collegate da piastre che, un tempo, conferivano ai treni il “tac-tac” caratteristico che cullava i viaggiatori assonnati. Le manutenzioni delle rotaie e dei binari sono ormai completamente meccanizzate e la loro analisi interna con gli ultrasuoni è diventata una consuetudine. Tuttavia, per i treni del terzo millennio bisognerà fare di meglio dal momento che le velocità previste supereranno i 400 km/h.

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I miracoli ripetibili

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Bambini (probabilmente) palestinesi giocano e urlano in arabo

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Tra le viuzze strette della città murata, a Gerusalemme. Il mercato della città vecchia è tanto più splendidamente caotico quanto più ti avvicini alla zona araba. L’area a prevalenza israeliana tende ad essere linda ed ordinata – mantenendo, ciononostante, un certo fascino. Anche solo per contrasto.

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Stagione da protagonista in Prima Categoria

Valenza assicura: «Il Milena ci proverà»

di R.P.

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pietro venturelli e nino notoE’ stato un buon Milocca-Milena quello visto alla prima uscita stagionale e che ha tenuto testa almeno nella prima mezz’ora al Campofranco. Mister Gero Valenza è soddisfatto di questi primi giorni di ritrovo collettivo.

“La fusione delle due società è stato un bene per Milena, così si possono unire gli sforzi economici e personali dei dirigenti e tutti i tifosi e gli sportivi possono tifare per una sola squadra. Con il nuovo riassetto proveremo a fare un campionato di Prima Categoria che ci dovrebbe vedere protagonisti. Fare un salto di categoria è sempre difficile, però ci proveremo”.

Uno sguardo il tecnico mussomelese lo getta anche al paese delle robbe: “Per le potenzialità che ha il paese di Milena, merita il grande calcio e dato che nel nostro territorio tutti i paesi hanno la Promozione o addirittura l’Eccellenza, Milena si sta attrezzando per il grande salto nel calcio che conta.
“Dal punto di vista del mercato in entrata, disco rosso agli arrivi. “Abbiamo messo su una buona squadra, siamo completi e anzi forse dovremmo sfoltire un po’. Non ci saranno più entrate almeno fino a dicembre dove tutti i piani vengono messi in discussione e dove dovremo fare i conti con i contenti e gli scontenti, ma sino ad oggi non ci sono le condizioni di prendere altri calciatori”.
Da un po’ di tempo Milena sta diventando una piazza competitiva ed esigenze. “Lo scorso anno – conclude Valenza – il Milocca ha vinto il campionato di Seconda, il Milena ha fatto i play off in Prima, c’è grande entusiasmo ed è chiaro che la piazza chiede ancora che il sogno continui e noi siamo pronti per provarci. “

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Marisa Montalto, curatrice della sfilata, ha pure fatto da modella

L’assessore in passerella Sutera

di Rino Pitanza
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Un successo l’evento che si è svolto a Sutera all’insegna della moda nel quadro delle manifestazioni organizzate dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppe Grizzanti.
Tra le protagoniste della sfilata anche l'assessore Marisa Montalto Monella

Tra le protagoniste della sfilata anche l’assessore Marisa Montalto Monella. Sul palco anche Antonio Lamattina, Marta Termini, Sara Procopio, Greta Lamattina, Alessia Falletta, Mariantonia Scozzaro, Clara D’Anna, Pamela Morreale, Valeria Provenzano, Aurora Nicastro, Lidia Valentino, Tania Vaccaro, Chiara Pardi, Carmelo Alongi, Paolo Ferlisi, Gaspare Montalto Monella, Alessandra Mattina, Clarissa Ippolito, Letizia Noto, Giulia Raimondi, Vanessa Chiparo e Dominique Cumbo.

La mostra “Fashion & Art” presso l’auditorium comunale degli Agonizzanti ha ospitato la collezione 2014 degli stilisti Giuseppe Difrancesco e Sara Butera di Sutera, Martina Bonanno di Casteltermini, Leila Zanetti e Marika Scroppo e Maria Laura Cordaro di Campofranco.

«I modelli esposti – commenta l’assessore Marisa Montalto Monella che ha curato l’evento – rappresentano il gusto contemporaneo del vestire ed esprimono l’audacia che caratterizza la nostra società, valorizzando la femminilità e l’ intraprendenza delle giovani donne moderne. Un successo inaspettato – continua l’assessore Montalto – che ci impegna nel riproporre l’evento anche i prossimi anni dove coinvolgeremo ancora più stilisti e persone a vario titolo con le mostre a tema che saranno aperte qualche giorno in più».

Anche l’assessore Marisa Montalto è stata una delle protagoniste che ha sfilato in passerella indossando un abito confezionato appositamente per lei dallo stilista Giuseppe Difrancesco. «Ringrazio – conclude l’assessore – tutti quelli che si sono adoperati per la riuscita della manifestazione che ha richiamato un pubblico mai visto in piazza, dagli stilisti, agli indossatori, ai collaboratori e al sindaco Grizzanti che è stato entusiasta da subito dell’iniziativa e che ci ha creduto fermamente».

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Record di partecipanti, quasi 50, tra due ali di folla

La 5ª «corsa dei carrozzoni» diverte

di Rino Pitanza

Antonio Di Prima, il più piccolo in gara

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Un successo senza precedenti sia di partecipanti che di pubblico, quello che ha riscosso la “corsa dei carrozzoni” di Sutera. Giunta alla sua quinta edizione consecutiva e inserita nel cartellone estivo curato dall’amministrazione comunale di Sutera, è cominciata quasi per scherzo per opera di un nutrito gruppo di giovani suteresi che volevano trascorrere una sera diversa dalle solite, la manifestazione di quest’anno ha sfiorato i 50 partecipanti, molti dei quali provenienti anche dai paesi vicini, contro i 20 dello scorso anno e richiamato più di 500 persone assiepate lungo il breve percorso che da piazza S. Agata ha portato i partecipanti sino a quella intitolata a Calogero Zucchetto.

I carrozzoni di una volta

I carrozzoni di una volta

L’evento non può certo essere considerato una vera manifestazione di sport, ma ha incarnato al meglio lo spirito della sana competizione e divertimento all’aria aperta. A fare da cornice il grande entusiasmo della comunità suterese, un pubblico che, insieme ai piloti, ha provato l’ebbrezza della lenta velocità, unitamente allo “sgommare” delle ruote a pallino.

La gara è stata suddivisa in base all’età dei partecipanti e con la novità assoluta degli apripista che quasi scomparivano sopra i carrozzoni: Antonino Diprima di 3 anni, Luca Andrei di 5 e Gianmarco Chiparo di 7 anni.

Poi la gara vera e propria con la sezione riservata agli under 14 che ha visto trionfare Salvuccio Lanzalaco che ha lasciato alle spalle Calogero Schillaci, Salvatore Scannella, Giuseppe Consiglio, Marco Orlando, Flavio Minnella, e i fratelli Salvatore e Davide Mattina.
Per la categoria “over” la vittoria finale è andata a Paolo Difrancesco che ha preceduto di qualche centesimo Giovanni Busetti, Ettore Pillitteri, Fabio Ricotta e Carmelo Alongi. A Paolo Buttaci è andato il premio della miglior caduta, mentre Fabio Ricotta quello del miglior carrozzone.

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Al di là del buco

Ode all’eiaculazione precoce

By laglasnost

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imagesCAHP0GY3La prima volta che ho visto questa pubblicità, a mio avviso terribilmente normativa, ho avuto la stessa brutta sensazione che ho ogni volta che in tv si parla di donne che avrebbero un perenne prurito intimo. Come quando c’è chi ti ipnotizza per farti pensare che la priorità della vita per te debba essere toglierti i grammi di cellulite che hai sulle cosce. Come quando leggo di certe multinazionali dello psicofarmaco che vorrebbero farmi pensare che un bambino vivace avrebbe bisogno di restare lì rincoglionito e sedato per vivere meglio.

Ho provato a scambiare due chiacchiere con un amico, provando a capire se sono io prevenuta o se effettivamente c’è qualcosa che non va. Mi dice che l’eiaculazione precoce è un problema, certo, è che se c’è qualcosa che lo risolve tanto meglio. Chiedo perché mai sarebbe un problema. Finisce che non sa rispondermi.

Anzi ad un certo punto parla della soddisfazione della donna. E dunque alla fine sarei io a fare da cartina di tornasole per indicare quel che è giusto o sbagliato nella sessualità di un uomo. Gli dico che se si preoccupa del mio piacere a me non serve che lui arrivi con me, dentro di me, precisamente all’unisono, perché l’affinità sessuale, anche nei casi più disperati, secondo me si trova con il tempo, quando ti senti al sicuro, con l’ansia da prestazione che se ne va, quando non interviene nessun atteggiamento giudicante, dentro o fuori da te. Dopodiché le alternative si trovano, perché tu non sei il mio attrezzo che deve imbottirsi di eccitante per tenere ritto il pene o di rincoglionente per ritardare l’eiaculazione.

imagesCAV8VRXRLa funzione del pene nelle relazioni sessuali è sopravvalutata, colpa di una società sessuofobica che educa al sesso solo in funzione riproduttiva. Colpa di una società maschilista che immagina che la virilità si esprima ancora nella durata, nel machismo a letto, quando in realtà, spesso, trovi partner che fanno tenerezza nel loro sforzo di mimare prove di ruolo machista che non li riguardano. Il sesso in modalità stantuffo, piaccia o meno, lungi da me essere moralista, non è un obbligo, come non è un obbligo per le donne ululare di piacere per segnalare l’avvenuta riuscita dell’azione del partner se non lo vuol fare.

Se il sesso fosse concepito come un attimo di incontro tra due persone, quell’attimo non dipende certo dall’efficienza del tuo pene, ma dall’equilibrio che si instaura, dalla capacità di mettersi in relazione, di mettere in relazione anche i disagi, le incertezze, le ansie, le paure. Se il sesso fosse inteso in quanto forma di comunicazione, una tra le tante, dove lo sforzo è quello di parlarsi e non di dimostrare che il mondo ruoti tutto attorno a te. Se non si pensasse che il sesso, che non è certo tutto etero, dipendesse per intero dalla tua esibizione muscolare, forse, e dico forse, si potrebbe ragionare di forme diverse di riappropriazione di intimità, dove non c’entra la durata di una erezione, la grandezza del tuo pene, perché se qualcuno ti sta dicendo che devi farlo per me allora mente.

A parte che se io vedessi che ti andasse a fuoco il cranio doverosamente mi preoccuperei, dopodiché mi volterei dall’altra parte affranta solo se tu fossi parzialmente scemo. Esistono preliminari, esercizi post-coito, insomma, hai mille modi di darmi piacere se tu ne hai voglia e se anche può piacere avere un orgasmo contemporaneamente non è la fine del mondo se non succede.

Quello che voglio dire è che questa storia si risolve in altro modo, non si tratta di una malattia, non può essere ritenuta tale.

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