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Archive for settembre 2013

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Espugnata Roccapalumba

miloccamilenaROCCAPALUMBA 1- MILOCCA MILENA 2

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Dopo lo sfortunato pareggio casalingo della prima giornata di campionato, ieri con una doppietta il Milocca Milena ha colto la prima vittoria stagionale.

Sale in classifica a 4 punti.

La partita è stata molto vivace e combattuta, con tre espulsioni: due giocatori del Milocca Milena hanno anticipatamente lasciato il campo per somma di ammonizioni, mentre per uno del Roccapalumba, l’arbitro ha tiratro fuori un rosso diretto per proteste oltre il consentito.

bLa partita ha avuto due volti. Il primo tempo è stato di marca milocchese, il secondo ha visto invece muoversi di più il Roccapalumba che, in superiorità numerica, cercava insistentemente almeno il pareggio.

Il Milocca Milena andava in vantaggio al 28′ su rigore tirato da Artiel Ojeda e raddoppiava al 35′ con Galluzzo il quale conferma la sua fama di goleador: indimenticabile il suo record di goals segnati la scorsa stagione quando militava nel Milocca. I padroni di casa riducevano lo svantaggio all’80’, ma alla fine questa volta i tre punti restavano in cassaforte.

Il prossimo incontro sarà in casa con il Caccamo che attualmente galleggia in coda alla classifica; una vittoria proietterebbe la squadra di Valenza nella parte alta, dove osano le aquile e ruggiscono i leoni.

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Spermatozoi in calo nei giovani: stiamo diventando meno fertili

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db3ad2e7-1f00-40cc-9118-7bcfcfcb3ecd_spermatozooNegli ultimi 17 anni, il numero delle cellule riproduttive maschili tra gli uomini di età compresa tra i 18 e i 25 anni è calato del 32,2%. E’ questo il dato che emerge da un recente studio francese esaminato e discusso dagli esperti della Società Europea di Riproduzione Umana ed Embriologia che si sono riuniti a Londra per la conferenza annuale.

Essendo convinti che il numero di spermatozoi condizioni in modo significativo la riproduzione, gli scienziati hanno lanciato l’allarme riguardo questo netto calo in tutto il mondo della fertilità maschile.

Normalmente, un uomo produce circa 60 milioni di spermatozoi per millilitro di liquido seminale, ma viene comunque considerato fertile anche con 40 milioni. Se però si scende al di sotto di questa soglia, arrivando al preoccupante livello di 20 milioni, le capacità riproduttive si riducono drasticamente. Basti pensare che, secondo una ricerca condotta dagli scienziati dell’Università di Edimburgo, un giovane su cinque ha un numero di spermatozoi talmente basso da interferire con le sue capacità riproduttive.

Impotenza-maschile-292x300In Italia non va di certo meglio, visto che uno studio elaborato a Padova su circa 2000 persone, una parte diciottenni e l’altra quarantenni, ha mostrato che nei più giovani il numero degli spermatozoi è in calo del 25% rispetto a quello degli adulti. Il dibattito si è quindi spostato sulle possibile cause di questo vero e proprio declino registrato nei ragazzi: alcune provengono da fattori addirittura precedenti alla nascita, come ad esempio una donna che fuma durante la gravidanza, ma altre possono riguardare eventuali nascite premature. In questo caso, infatti, visto che il numero di spermatozoi dipende anche dalle dimensioni dei testicoli, i bambini che nascono prematuri vanno incontro a maggiori rischi di produrre meno spermatozoi.

imagesCA2NEM4QOltre a fattori già studiati e conosciuti, come il fumo di marijuana e di tabacco, la sedentarietà o una dieta ricca di grassi, ve ne sono altri più particolari, come l’esposizione ai pesticidi dell’agricoltura e al Bisfenolo A, la sostanza chimica contenuta per esempio nelle bottiglie di plastica.

Non tutti gli esperti, però, concordano su questa vera e propria crisi degli spermatozoi: innanzitutto perché il numero degli spermatozoi può notevolmente variare a seconda della stagione, ma anche perché bisogna tener conto della durata dell’astinenza prima del test. In secondo luogo, spiegano gli scettici, può risultare davvero difficile selezionare gli uomini rappresentativi dell’intera popolazione per una ricerca di questo tipo.

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by Maurizio Grizzanti

by Maurizio Grizzanti

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Chieste le dimissioni del sindaco di Montedoro

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2L’intervento pubblico del gruppo Liberamente ha riguardato diverse problematiche politiche che interessano il paese, tra le quali la Tares, una tassa che ingloba la vecchia TARSU e altri servizi.

“Da anni il gruppo di opposizione chiede al Sindaco di far controllare i ruoli, che sempre a suo dire, circa il 40% della popolazione evade o elude. La raccolta differenziata doveva portare un risparmio alle casse dei cittadini, che a oggi anno visto solo rincari”, dicono in una nota.

Quindi la denuncia di una discarica abusiva all’interno del complesso delle terme. “I concittadini – afferma il gruppo Liberamente – hanno avuto la possibilità di vedere con i propri occhi le foto proiettate in piazza del degrado in cui insiste il paese, con montagne di rifiuti accumulati in un cortile all’interno dello stabile termale, i resti delle potature accumulate nell’area dinanzi lo stabile delle terme”.1

“Infine le foto dell’abiezione del cimitero, con ossa sacre in mezzo a dei cumuli di materiale di risulta, l’erbaccia ormai secca tra le croci dei dei nostri cari sepolti nella parte più antica del cimitero”.

E’ per tale motivo che l’associazione Liberamente ha proposto un corteo silenzioso e pacifico nell’area antistante il comune in Piazza Umberto I° fino al cimitero, per manifestare il dissenso della cittadinanza alle problematiche del cimitero non affrontate dall’Amministrazione, poi conclusosi con il dibattito.

3Nell’incontro di piazza si è criticato l’operato delle amministrazioni che si sono succedute, per non essere riuscite  a creare dei bilanci che mettano a riparo il comune dal dissesto che ormai il Sindaco ci annuncia in quasi tutte le sue manifestazioni, l’ultima con la lettera al Presidente Letta e Crocetta. “Magari per mettersi al riparo dalle promesse elettorali?”, chiedono i consiglieri di opposizione. “Siamo stanchi di questa situazione in cui l’ Amministrazione non guarda più al bene della collettività ma solo agli affari personali”, concludono nella nota con la quale è stata avanzata la richiesta delle dimissioni del sindaco.

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Giufà e la statua di gesso

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untitledUn giorno la madre disse a Giufà: “Prendi un po’ di questa tela; vai a venderla in qualche paese lontano, ma fai attenzione, l’hai da vendere a quelle persone che parlano poco”.
Giufà partì con la tela in spalla e andò a venderla.
Arrivato in paese cominciò a gridare: “Chi vuole la tela!”.
Le persone lo chiamavano, ma cominciavano a parlare assai: a chi pareva grossolana, a chi pareva cara. A Giufà invece pareva che parlassero assai, e non gliene voleva dare.

Cammina di qua, cammina di là, si infila in un cortile. Non c’era nessuno; ma ci trovò una statua di gesso e Giufà le disse: “La volete comprare la mia tela?”
La statua non rispondeva; ma intanto Giufà vide che parlava poco:
“A voi, che parlate poco, voglio vendere la tela”.
Prende la tela e gliela mette su una spalla.
“Domani vengo per la grana”, e se ne andò.

Quando fece giorno, tornò dalla statua per riscuotere i quattrini, ma la tela non la trovò, e arrabbiato le ripeteva:
“Dammi i soldi della tela”.
Ma la statua continuava a stare zitta.
“Giacché non mi vuoi pagare, ti faccio vedere chi sono io”, e afferrato un bastone comincia a prenderla a mazzate fino a ridurla in pezzi.
Ma (sorpresa ! ) nella pancia ci trova una pentola di denari.
Si mette i denari nel sacco e se ne torna da sua mamma.

Arrivato da sua madre le disse: “La tela la vendetti a uno che non parlava, ma la grana la sera non me ne dette; poi ci tornai la mattina col bastone, l’ammazzai di legnate, la gettai a terra e (finalmente) mi dette ‘sti denari >.
La mamma, che era furba, gli disse: – Non dire niente a nessuno, che a poco a poco ci godremo ‘sti denari -.

 

Fonte Tuttoscuola

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«I nisseni sono tolleranti con gli extracomunitari ma le istituzioni silenti di fronte alle violazioni»

di Michele Giarratana

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Michele Giarratana

Michele Giarratana

Una vera ondata di extracomunitari ha invaso la città; un’ondata silenziosa ma triste e deprimente come, ahinoi, il contesto che li accoglie. Un’immagine continua, a tratti spettrale a cui ancora noi nisseni non riusciamo ad abituarci; rassegnati a questa abnorme, preoccupante, spettrale massa di persone in cerca di non si sa che cosa. Il centro di prima accoglienza di Pian del Lago ospita tre categorie di extracomunitari: i rifugiati (360 posti), i rifugiati chiedenti asilo (96 posti) e coloro che sono in attesa di identificazione o espulsione (96 posti).
Non sfugge a nessuno che questi numeri sono regolarmente e ampiamente superati e che gli stessi extracomunitari preferiscono vivere fuori dal centro invadendo strade, centri sportivi, campagne e perfino le abitazioni di comuni cittadini.
I nisseni si stanno dimostrando tolleranti ma soprattutto rassegnati rispetto a questo fenomeno ma è chiaro che il fuoco cova sotto la cenere.
Se da un lato c’è chi vede il misero vantaggio dell’assistenza, dall’altro lato c’è chi è stato rovinato dal crollo del valore degli immobili della zona di Pian del Lago; se da una parte in modo spesso bigotto e ipocrita si vagheggia di un popolo propenso all’accoglienza dall’altro c’è chi si preoccupa per il comportamento spesso irriguardoso, scorretto e qualche volta violento di qualche extracomunitario.
600188_immigrati1Ma quello che veramente lascia sgomenti ed esterrefatti è il comportamento delle istituzioni, inermi e silenti. Inermi colpevolmente perché incapaci di alzare la voce e difendere i diritti e imporre i doveri, dei cittadini e degli extracomunitari; silenti in modo vergognoso di fronte alla palese violazione delle leggi che in Italia, quindi anche a Caltanissetta, per coloro che ci vivono ma soprattutto per coloro che vengono ospitati devono essere rispettate. Vogliamo parlare della prostituzione dilagante? Vogliamo parlare dell’espropriazione della zona sportiva di Pian del Lago? Vogliamo parlare dei parcheggiatori abusivi? Vogliamo parlare delle norme igienico sanitarie? Oppure se preferite puntiamo l’attenzione verso i ripetuti tentativi di aggressione, quasi sempre portati a buon fine verso le forse dell’Ordine? Dobbiamo per forza essere ipocriti e nascondere o non parlare di questi abusi per paura che domani qualche pierino “umanitario” in servizio permanente possa accusare di razzismo? Guardiamo piuttosto in faccia la realtà con coscienza, con serietà senza falsità.
Il problema è grosso, sostanziale e per risolverlo occorre la presenza delle istituzioni, ossia dello Stato, della becera e razzista Europa, essa sì intollerante e indisponente. Ci sentiamo lasciati soli, abbandonati e mortificati.
Ma occorre dare una svolta e creare le condizioni perché l’accoglienza non violi la libertà di chi ospita e di chi viene ospitato, nel rispetto delle regole e del diritto. Non si tratta soltanto di sentirsi stranieri a casa propria ma soprattutto di essere tutelati da uno Stato purtroppo a oggi palesemente e colpevolmente assente.
Sicuramente il Sindaco, il Questore e soprattutto il Prefetto avranno fatto la voce grossa e lamentato a livello nazionale la situazione di precarietà, sotto ogni profilo, in città; non credo che anche loro avranno aperto le braccia arrendendosi; avranno certamente ognuno per le sue competenze agito nell’interesse delle comunità. Se così non è stato allora ora l’angoscia prende il sopravvento sulla preoccupazione e domani il degrado e la violenza saranno il contesto in cui ineluttabilmente tutti cadremo.

Trova in piazza con un’altra targa il furgone rubato

da La Sicilia

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2011311Martedì scorso aveva denunciato in Questura il furto del proprio autocarro Fiat Doblò, ma giovedì sera lo ha “riconosciuto” in piazza Garibaldi dove era posteggiato, per cui si è affrettato a segnalare il fatto al “113″ della Questura. Il veicolo aveva targhe diverse, ma la vittima del furto non ha avuto difficoltà a individuarlo come proprio, dal momento che presentava ammaccature e graffi alla carrozzeria che lui ben conosceva.
La Sala operativa ha immediatamente allertato la Volante che era più vicina alla zona del centro storico, per cui gli agenti, arrivati sul posto e intercettato il mezzo hanno proceduto al controllo di un giovane rumeno, L. C. di anni 24 (con diversi precedenti penali per furto aggravato, ricettazione, resistenza a pubblico ufficiale e violazione di domicilio) che si trovava a bordo in quel momento. Dal controllo esteso all’autocarro i poliziotti hanno rinvenuto, celata sotto il sedile lato guida, una pistola a salve modello revolver Olympic 38 priva di tappo rosso, mentre nel cassone posteriore hanno rinvenuto arnesi da scasso, grimaldelli, flex elettrico munito di lama. Tutto questo materiale non non è stato riconosciuto come proprio dal legittimo proprietario del mezzo.
Il cittadino rumeno è stato, quindi, accompagnato presso la Questura per essere sottoposto a rilievi foto-dattiloscopici e successivamente denunciato a piede libero alla Procura per il reato di ricettazione e possesso di materiale atto allo scasso. L’autocarro, la pistola e gli arnesi da scasso sono stati sottoposti a sequestro.
La Polizia sta ora indagando allo scopo di collegare l’episodio che ha coinvolto L. C. e ad altri fatti criminali commessi da cittadini rumeni in altre località dell’isola. Resta anche da stabilire chi sia stato l’autore del furto del Fiat Doblò, che la vittima del furto ha visto ricomparire, quasi per miracolo, a pochi giorni dalla “scomparsa”.

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Il medico, la moglie e la mela

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Treni/6 La Caldaia

caldaLa caldaia

(seconda parte)

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I gas di combustione trasferivano la maggior parte del calore prodotto dalla combustione all’acqua che così si trasformava in vapore; quest’ultimo si accumulava nella parte superiore del corpo cilindrico.

Il lavoro del fuochista consisteva esenzialmente nel produrre fuoco e soprattutto nel mantenerlo vivo, in modo tale che fosse sempre disponibile una quantità di vapore sufficiente durante l’accelerazione, le salite e i percorsi a velocità sostenuta.

(altro…)

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