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Archive for 19 agosto 2013

Turista, a Venezia te le suonano! Attenzione al supplemento musica

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veIl 17 agosto 2013, sette romani in vacanza hanno pensato di prendere un caffè al “Lavena” di Piazza San Marco.

Le voci di spesa riportate nello scontrino – prontamente fatto girare attraverso Facebook – lasciano pochi dubbi: 4 caffè a 6 euro (di cui uno con correzione nazionale a 4,20 euro) e tre amari al prezzo di 10 euro l’uno. Conto finale: 100,80 euro. Cosa c’è nel mezzo? 42 euro di “supplemento musica” (6 euro a persona).

untitledScontrino sicuramente shock ma del tutto regolare. “Ai turisti viene dato il listino nel quale sono indicati tutti i prezzi, compreso il supplemento per la musica” spiegano dal locale. Insomma, turista avvisato…
La polemica però – non del tutto nuova – sui costi delle consumazioni nella Venezia più “in” si è riaccesa. E come di consueto i commenti si sono divisi tra coloro che dicono che i prezzi non sono giustificati e che è una vergogna per l’immagine della città e chi replica che se si vuole sorseggiare caffè ascoltando musica in una delle piazze più famose del mondo si deve essere disposti a spendere.

Nel mezzo ci sono gli esercenti, che sicuramente avranno dei costi non indifferenti in cui rientrare per quella posizione ammirata in tutto il mondo.

Fonte Yahoo

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Unirsi e poi scomparire?

La proposta di riforma all’Ars. Aggregazione territoriale per chi ha meno di 5mila abitanti

Rischio accorpamento per 11 Comuni

di L.S.
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accorpareSe dovesse andare in porto la proposta di riforma attualmente in discussione all’Assemblea Regionale Siciliana, la metà dei Comuni della provincia di Caltanissetta dovrebbe accorparsi. Perché la riforma prevede l’accorpamento per quei Comuni che hanno meno di 5.000 abitanti e che nel Nisseno sono esattamente 11 su 22 quanti fanno parte della provincia.
Più precisamente i Comuni che dovrebbero accorparsi perché hanno meno di 5.000 abitanti sono: Acquaviva Platani che ha 1.231 abitanti, Bompensiere 677, Campofranco 3.632, Delia 4.350, Marianopoli 2.362, Milena 3.446, Montedoro 1.780, Resuttano 2.467, Sutera 1.641, Vallelunga Pratameno 3.845 e Villalba 1.916.
La riforma prevede “il rigoroso perseguimento dell’obiettivo di spending review tramite la fusione o accorpamento o unione dei Comuni di classi demografiche inferiori a 5 mila abitanti”.
Attualmente si tratta di “ipotesi di aggregazione territoriale” ma si afferma che ci sono “alcuni elementi fissi” da cui non si potrà fare a meno. Tanto è vero che la proposta della riforma va avanti anche se ha scatenato la reazione degli oppositori che sono contrari.
In pratica è previsto l’addio ai piccoli Comuni con meno di 5.000 abitanti che dovranno accorparsi tra loro per costituire un Comune con oltre 5.000 abitanti. Sarà così in tutte le province della Sicilia ed è stato calcolato che sono almeno 200 i Comuni di tutta l’isola che scompariranno.
Se la riforma dovesse essere approvata, gli 11 Comuni della provincia nissena dovranno scegliere con chi accorparsi. In tal caso è evidente che l’accorpamento sarà effettuato tra Comuni viciniori, ma insieme dovranno superare i 5.000 abitanti. Scompariranno molti Comuni e, conseguentemente, altrettanti sindaci, giunte e consigli comunali.

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Il 15 settembre -tramite Carmelo Musumeci- abbiamo pubblicato il primo testo di Gaetano Fiandaca (vai al link http://urladalsilenzio.wordpress.com/2012/09/15/compito-ditaliano-gatano-fiandaca/), detenuto -come lo stesso Carmelo da qualche mese- nel carcere di Padova. Ci è giunto un altro testo di Gaetano Fiandaca, dove parla di uno dei temi a noi cari.. la tortura del regime del 41 bis

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La non vita del 41 bis…

di Gaetano Fiandaca

Per un carcerato affrontare il tema del 41 bis è quanto di più doloroso possa esserci, sia per chi l’ha vissuto, sia per chi ne ha solo sentito parlare, ma peggio ancora per chi lo vive attualmente. Trattasi di una norma di legge nata in clima emergenziale che doveva avere carattere provvisorio, invece negli anni è stata stabilizzata come legge perpetua.

torturaAdesso, se ci vogliamo introdurre dentro la norma, al di là della sua dizione giuridica è come penetrare dentro un girone infernale. All’inizio, nel 1992, furono aperte due super carceri, ove la parola super deve essere intesa in molteplici significati, dato che super erano anche le restrizioni ingiustificate che andavano oltre il dettato costituzionale della pena, che deve essere improntata sul reinserimento e nella umanizzazione, ove la dignità umana non deve essere mai calpestata.

Nel luglio 1992 si trattò di una vera deportazione in stile nazista. Furono prelevati dalle varie carceri detenuti imputati di associazione mafiosa, la maggior parte di essi erano ancora in attesa di giudizio. Gente di tutte le età furono costrette a subire di tutto, si cercava di indurre alla collaborazione a qualsiasi prezzo le persone rinchiuse in queste carceri speciali.

Lo Stato così mostrava il suo volto vendicativo nei confronti di chi si trovava detenuto e del tutto inconsapevole dei motivi per cui ciò avveniva. Dopo circa 7 anni Pianosa e l’Asinara chiusero ma non si chiusero, ma non si chiusero le ferite di chi aveva subito quei trattamenti, poiché molti le portano ancora sulla pelle e nella psiche.

suicidi-carcere-610x225Entrare nei dettagli di quegli eventi è solo doloroso e voglio evitare di dover ripercorrere eventi che non rendono certo onore a uno stato di diritto. Gente allontanata dalle città di origine con la probabilità di non vedere più per lunghissimo tempo i suoi cari per vari motivi. Gente sotto processo che perdeva la possibilità d’incontrare i propri legali dato che venivano trasferiti solo poche ore prima dell’inizio delle udienze con tanti saluti al diritto di difesa.

Di certo alcuni agenti penitenziari furono condannati per percosse e violenze sui detenuti. Nel tempo il 41 bis si è andato stabilizzando come modus operandi, oggi sono finite le percosse ma sono iniziati i supplizi psicologici, i vetri divisori sono una tortura continua poiché ti tolgono ogni possibilità umana di contatto con moglie e figli anche in tenere età. In concreto avviene in forma scientifica e “democratica” la separazione di fatto con i propri familiari. Ciò fa venire alla mente alcuni ricordi di certi lager nazisti ove avvenivano separazioni cruente, ma nella sostanza cambia poco con il 41 bis. Disse Voltaire: “Se si vuol conoscere la civiltà di uno Stato e il suo rispetto dei diritti umani si deve sapere come si vive n elle sue carceri”.

(altro…)

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Scorci interni di uno dei tanti, magnifici conventi della città vecchia di Gerusalemme

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Lì dentro, monaci preti pellegrini si ingrassano e si ungono di benessere. Lo sfarzo dei mobili e dei racini d’uva nei portafrutta dorati contrasta con la miseria a qualche chilometro di distanza. Se il prezzo da pagare per tutto questo è recitare quattro avemaria ogni tanto, beh, sono disposto a pagarlo.

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RidAntonio

Umorismo involontario dallo Stupidario Medico

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-Mi ha detto la mia mamma di farmi la ricetta di paperina per il cuore.

-Quando mi fa male lo stomaco prendo il Digestivo Antonello.

-Per la stitichezza la sera bevo la Marchesa di San Pellegrino

-Mi può dare la medicina per non fare i calcoli?

-Poco fa sono stato male. Ho avuto un assenteismo. Cosa mi può dare?

-Vorrei le pillole per l’ipertrofia protestata.

-Scusi dottore, me la può dare una pomatina per il baccalarino della bambina?

-Dottore, ho le masturbazioni e mi fanno male i corbezzoli.

-Mi da una scatola di supposte di Spic e Span? (Buscopan)

-L’unico che fa digere mia suocera è l’Amaro Micidiale Giuliani.

-Prendi la Magnesia Smisurata Romantica; ti guarisce all’istante!

-Quando mi hanno operato mi hanno fatto l’amnistia totale.

-Ieri hanno ricoverato mio nonno per un diadema polmonare.

-Al radiogramma gli hanno trovato l’angina petrus.

-A mio zio hanno messo due by-passeri e un blak end deker al cuore.

fonte: http://www.antoniodistefano.net/

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Una bomba di silenzio

180450_1820144105155_1286743207_32125386_6973494_nUna bomba di silenzio

Attilio Doni
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Gentile direttore, trascrivo tale e quale dal blog Reset Italia, la proposta di un “Mago” che mi sembra interessante: «Per far rinascere la Repubblica Italiana occorre una bella bomba “Una bomba di silenzio”.
imagesCANMAUU3Ovvero, a 66 anni dalla nascita della Repubblica Italiana per far comprendere a Palazzo che il popolo italiano non ne ha solo le scatole piene e ripiene di quanto sta succedendo in questi giorni, Fratel Maghetto propone una proposta magari citrulla. Ma e però, ed ovvero, cioè, nonché, e percuindi [è il modo di esprimersi del mago] propongo di lanciare una bella bomba sul Palazzo.
Una “bomba di silenzio”.
Una bomba ben organizzata in ogni dove, paese, contrada e città. Tutto si può fare nel Terzo Millennio.
E perché non creare un evento di “silenzio totale” di una nazione per spiegare che non ne possiamo di più?
Una giornata di silenzio totale nel senso del “totale”.
Tutti in casa invece che al lavoro. Le strade deserte. I negozi vuoti. Non muovere una paglia.
Un silenzio talmente assordante che possa scuotere le fondamenta di questa nazione che sta digerendo tutto e di più».
 

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