Finite le ferie, scoppia la sindrome di rientro: mal di testa, sonnolenza, tristezza, nervosismo, nausea, disturbi digestivi, formicolii alle mani, scarsa capacità di concentrazione.
Gaetano Bonaventura
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Passato Ferragosto, molti italiani sono rientrati dalle vacanze affrontando il primo weekend di contro-esodo.
E, una volta in ufficio, i benefici del riposo sembrano svaniti in un attimo, sostituiti da una forma di malessere generale. Ma non c’è troppo da preoccuparsi. E’ la “sindrome da rientro” dalle vacanze estive.
“I sintomi compaiono soprattutto in coloro che si sono subito tuffati nelle consuete attività lavorative. Le cause di tali malesseri vanno ricercate soprattutto nel fatto che in molti individui la mente e il fisico non sono in genere pronti per sopportare il notevole surplus di energie interne richieste dal brusco cambiamento di ritmi e di alimentazione”.
La sindrome colpisce soprattutto le donne, perché solo durante le ferie le mamme e mogli riescono finalmente a sospendere le solite noiose e faticose attività domestiche (pulire, stirare, cucinare).
Ed ecco allora qualche consiglio per ridurre al minimo i malesseri:
– rientrare dalle ferie 2-3 giorni prima della ripresa dell’attività lavorativa;
– appena riprendete il lavoro consideratevi ”in rodaggio” ovvero, regolate, giorno dopo giorno, il vostro impegno lavorativo, fino a entrare a “regime” dopo 1-2 settimane;
– le calorie nell’alimentazione, di solito eccedenti durante le ferie, vanno ridotte a non più di 2000 al giorno ma senza saltare i pasti;
– riequilibrare i ritmi del sonno andando a letto tra le 23 e mezzanotte e alzandosi intorno alle 7.
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Attenzione c’è una sindrome più forte
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