Storie e storielle del passato e del presente
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Terminate le manifestazioni estive, è tempo di riflessioni. Intendiano parlare di una serata dedicata alla cultura svoltasi al villaggio Cavour, meglio noto come Robba Farcuna,
Lo storico Carlo Petix ha intrattenuto un pubblico selezionato, pochi giovani ma colti, soffermandosi su due interessanti episodi storici. Il primo riguardava le lotte per l’Autonomia da parte di un agguerrito manipolo d’uomini coraggiosi, per formare dall’unione di due frazioni: Milocca (dipendente da Sutera) e San Biagio (dipendente da Campofranco) il comune unico ed autonomo di Milena, il 30 dicembre del 1923. Il secondo descriveva con dovizia di episodi l’entrata degli ‘Americani in paese quel 17 luglio del ’43.
Tutto ok, tranne la location, cioè il posto scelto per la serata (secondo noi), sbagliato per due motivi, uno storico e l’altro diciamo strutturale.
Sia le lotte per l’indipendenza che la II Guerra Mondiale ebbero come teatro non il villaggio Cavour ma in particolare la piazza principale del paese e la caserma dei carabinieri. Ne consegue che la sede più adatta, la lochescion più idonea avrebbe potuto e dovuto essere o il palco già allestito su quella piazza o anche lo spiazzo davanti la ex caserma di Milena ,accanto al Bar Latino. In quella caserma operò il famoso maresciallo Davide Gentile. Chissà se qualcuno che ha senso e rispetto della nostra storia un giorno proporrà di dedicare quella piazzetta o pur anche la stretta via Alloro, che porta al tabacchino Maida, al Gentile. Il maresciallo dei carabinieri è autore di un libro dedicato alla moglie che è una fonte inesauribile di notizie della Milena degli anni ’49. Abbiamo i recapiti della figlia e del nipote, nel caso si volesse prendere sul serio questa proposta…
Che ci azzeccava dunque l’esibizione dello storico Carlo Petix con lo spiazzo di Robba Farcuna contiguo all’arco? Siamo convinti che semmai quella lochescion del martedì sarebbe stata più indicata per quella di giovedì in cui l’architetto Ilenia Cordaro trattava di sviluppo architettonico, considerando lo stato di massimo degrado e perfetta rovina in cui versano i ruderi di molte case.
Non è stato nè bello nè opportuno riunirsi tra quelle case in rovina a rischio crolli, dove abitano e s’ingrassano zecche, pulci e topi. Lo sanno bene gli abitanti della zona che ci hanno mandato alcune foto.
La realtà descritta, la triste realtà semmai suggerisce di poter organizzare in avvenire un’altra serata a Robba Farcuna nello stesso posto o nel villaggio Cavour invitando ingegneri, tecnici comunali, docenti universitari, architetti etc.
A far cosa? Ma un consiglio comunale straordinario all’aperto e aperto al pubblico, dove non dovrebbe mancare anche l’ufficiale sanitario per poter prendere atto della presenza di zecche e sorci che i vicini a queste case fatiscenti lottano con il solito sistema “fai da te”. Altro che farci in quel posto Robba Rock!
Ci chiediamo infine come si possano autorizzare manifestazioni in questi posti pericolosi per la pubblica incolumità: non è un caso che passando l’arco, sia stata chiusa ma mesi via Meli e non è un caso che una mezza dozzina di vecchie abitazioni abbiano le imposte divente e i tetti crollati.
Anche di queste storie ci si dovrebbe interessare, piuttosto che usare il degrado del villaggio Cavour come lochescion.
GUARDA ALTRE FOTO SIGNIFICATIVE
DI ALCUNI SCORCI DI ROBBA FARCUNA TRA VIA MELI E VIA VERGA