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Archive for 30 dicembre 2014

Anche chi non ha pagato la prima potrà mettersi in regola pagando però l’intero importo.

Le banche pretendono non meno di 10 mila euro per il servizio di tesoreria.

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Il pagamento della Tari slitta a fine aprile

C. L.

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Menuccia Falletta

Menuccia Falletta

Il presidente del consiglio comunale Menuccia Falletta ha convocato per le ore 10 di lunedì in seduta straordinaria e urgente l’assise civica per procedere alla proroga delle scadenze riferite alla Tari per l’anno 2014. Tale proroga s’è resa necessaria al fine di consentire ai cittadini di poter far slittare il pagamento della tassa sui rifiuti.

Altro punto di una certa importanza, quello legato all’esame ed approvazione dello schema di convenzione per il servizio di tesoreria e di cassa comunale. Lo schema, che è già stato approvato dalla Giunta, deve ora passare al vaglio del consiglio comunale per la sua definitiva approvazione.

Infine l’esame del piano di rientro relativo ai debiti del Comune nei confronti dell’Ato Cl1 al 31 dicembre 2012. In questo caso, l’approvazione consentirà al Comune di dare l’ok, oltre ai debiti con l’Ato Cl1, anche al piano di rientro. Sarà la Regione ad anticipare i fondi ai Comuni, dopo di che, gli stessi, in venti anni, provvederanno a rientrare dal debito. La Giunta ha stabilito che l’atto sottoscritto con verbale del tavolo tecnico tenuto tra Ato Cl1 e Comune di Milena prevede un credito vantato dall’Ato Cl1 nei confronti del Comune di Milena di 181.028 euro, che gli interessi legali del lodo arbitrale vantati dal Comune di Milena sono di 60.803,98 euro e che il credito vantato dall’Ato Cl1 per interessi legali di cui al lodo arbitrale è di 7.849,05 euro. Il debito in favore dell’Ato Cl1 ammonta pertanto a 128.073,07 euro.
A tale somma va aggiunta quella legata alla mancata riscossione negli anni precedenti della tassa sui rifiuti per 215.444 euro. Pertanto, il debito complessivo ammonta a 343.517,77 euro da estinguere in venti anni.

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L’Etna su Agira

etna agiraClicca sulla foto per ingrandirla

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Un po’ di RELAX

abc.

“Procederemo al pagamento” è un’espressione sbagliata.

Come si deve dire?

 

Risposta

(altro…)

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reAut regem aut fatuum, nasci oportere

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O re o stupido, nascere conviene

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(SENECA,

Apocolokyntosis, 1,2)

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Il cibo non attrae solo per il gusto, ma anche per la suggestione visiva, oltre che per la componente olfattiva

Zino Pecoraro
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images8IB9CASUIl cibo non attrae solo per il gusto, ma anche per la suggestione visiva, oltre che per la componente olfattiva. I banconi delle pasticcerie, nei giorni di festa, brulicano di una tempesta di colori, che catturano subito gli occhi.
L’abbondanza e la stessa esposizione dei prodotti inducono l’ingenuo cliente a dare spessore al vassoio, e gli sembra quasi di avere fatto torto a quei dolci che non ha scelto.
Così avviene nei buoni ristoranti, che espongono tavoli ricolmi di antipasti e pietanze di vario genere; i colori, la forma, l’aroma stesso spingono a riempire sempre di più il piatto piuttosto modesto di dimensioni, che, per prudenza (o anche per risparmio?), i gestori dei ristoranti offrono ai loro clienti.

Il cibo è, prima di tutto, gioia della vista. Nella Cena di Trimalcione, nel Satiricon di Petronio, il cibo stesso si trasforma, nell’ottica trash del parvenu in una azione spettacolare ad uso e consumo di una vasta, annoiata, decadente platea di convitati.
“Ecco dei mastini spartani si diedero a correre sin dentro alla mensa. Ma dietro ai cani, ecco giungere un vassoio, nel quale era acconciato un cinghiale di eccezionale grandezza, e per giunta con tanto di berretto, mentre dai denti gli pendevano due sportelle fatte di foglie di palma, l’una piena di datteri freschi della Caria, l’altra di datteri secchi egiziani. Tutt’intorno, si stringevano dei porcellini piccolini, fatti di pasta croccante, come se si sforzassero di suggere alle mammelle, per far capire che si trattava di una scrofa. Anche quei porcellini furono distribuiti in dono… E (Trincia) snudato un coltellaccio da caccia, inferse un violento colpo al fianco del cinghiale, facendo spiccare il volo ad uno stormo di tordi. ” (Petronio, Satyricon, XL, p. 67). In quel contesto la quantità enorme di cibo – come di solito avviene – non poteva essere consumata dagli invitati; serviva a satollarli presto o sotto forma di rifiuti era data in pasto ai cani.
trimL’approccio al cibo era di tipo godereccio, epicureo, ritualizzato sull’onda dell’oraziano “Carpe diem”.
Per questo motivo, quando il corpo rifiutava l’eccesso di cibo, i convitati – ormai satolli e in preda agli effetti del vino – non si ritiravano dallo scenario conviviale, ma preferivano continuare a prendervi parte, sfidando la legge stessa della nutrizione e il funzionamento degli organi del corpo.
Era, questa, l’accusa che Seneca rivolgeva ai romani: “vomunt ut edant, edunt ut vomant”, (Seneca, Consolatio ad Helviam matrem, X, 3), “vomitano per mangiare, mangiano per vomitare”. E in effetti l’attaccamento al cibo era tanto forte che per mantenere intatta la capacità di goderne si faceva ricorso a mezzi estremi.

Di fronte alla sfarzo delle vetrine imbandite di dolciumi e di prelibati piatti, a margine dei passi letterari in cui si esalta l’esuberanza del cibo e della buona tavola, in antitesi alla degenerata abitudine della liberazione dello stomaco, per ingurgitare ancora cibo, quali sono i sentimenti o i risentimenti che può nutrire chi è costretto a sottoporsi ad una rigida dieta per perdere una certa quantità di parte grassa e per cercare di recuperare qualche taglia inferiore rispetto a quella in uso?

imagesT3ZAVP3GLa sua è una tavola triste. E’ regolata dalla bilancia che deve amministrare la quantità di cibo: 50 grammi di pasta, 40 grammi di pane, 150 grammi di carne di qualsiasi tipo, niente vino, niente formaggi, niente dolci.
La tavola triste – in compenso – prevede il consumo di molta verdura. Ma la verdura – l’unica che potrebbe competere per quantità con i cibi della cena di Trimalcione – riempie lo stomaco e subito è digerita. La dieta sarà salutare, ma è sempre un’esperienza certosina!

 

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IL VOLO

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Via 8 regioni, ne resteranno solo 12. Se l’idea così com’è stata concepita dai parlamentari Pd Roberto Morassut e Raffaele Ranucci andasse in porto, dovremmo prepararci a dire addio alla cartina dell’Italia per disegnarne una nuova. Niente più Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria. Un accorpamento per far nascere la regione Alpina. Via anche Marche, Abruzzo e Molise, nella nuova mappa ci sarà un’unica grande macchia con il nome di Adriatica.

regLa proposta di legge – La proposta di legge presentata alla Camera è realtà, e secondo quanto riporta oggi il Messaggero – si inserisce in un dibattito aperto direttamente dal presidente della Conferenza delle Regioni Sergio Chiamparino che – scrive il quotidiano – sarebbe favorevole a un accorpamento e avrebbe anzi chiesto al presidente Renzi un incontro urgente per discutere “di prospettive e ruolo delle Regioni”. E siccome per i soli consigli regionali si spendono circa 1160 milioni di euro, dall’aggregazione potrebbero arrivare soltanto da questo capitolo risparmi per almeno 400 milioni di euro.

La mappa – Ecco dunque la nuova mappa. A Nord, l’unica amministrazione a rimanere inalterata sarebbe la Lombardia. Al suo fianco, oltre all’Alpina, nascerebbe il Triveneto, unione di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige. Al centro Italia, l’Emilia guadagnerebbe dalle Marche la provincia di Pesaro e accanto alla già citata Adriatica, nascerebbe l’Appenninica, unione di Toscana, Umbria e provincia di Viterbo. Il Lazio scomparirebbe, diventando un unico grande Distretto di Roma Capitale, lasciando le province meridionali alla neonata regione Tirrenica, insieme alla Campania. Sempre al Sud, la Puglia guadagnerebbe dalla Basilicata – soppressa – la provincia di Matera, trasformandosi in Levante. Mentre la Calabria. Immutate, infine, Sicilia e Sardegna.

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Nilox Mini

Si tratta di un action cam, uno dei gadget più desiderati del momento: questo è un modello economicamente accessibile, munita anche di obiettivo quadrangolare.

cam

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MUTI

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Motovaligia

L’inventore Ha-Liang torna verso casa sulla sua valigia-motocicletta, percorrendo una strada nella provincia cinese di Hunan. Liang ha trascorso 10 anni modificando questa borsa per renderla un veicolo a motore, che può raggiungere i 20 km e ha la capacità di percorrere circa 50-60 km in autonomia.

2014-05-28T182208Z_1206649481_GM1EA5S1F7J01_RTRMADP_3_CHINA

(REUTERS / China Daily)

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