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Archive for 15 dicembre 2014

In arrivo un gruppo di extracomunitari?

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reIn paese circolano sempre con più insistenza voci di un prossimo arrivo di un gruppo di “stranieri”, così non meglio definito. Le voci si accavallano, si fanno più insistenti e suscitano quasi tutte un senso di preoccupazione se non proprio di paura. E’ una reazione umana comprensibile: capita così difronte lo sconosciuto che ci si dipinge sempre più nero di quanto poi possa dimostrarsi.

Le rare voci di apprezzamento su quanti vedono di buon occhio l’accoglienza dei diversi e dei più sfortunati vengono soffocate e poi zittite degli altri, la maggior parte, che hanno paura del prossimo che viene da lontano, di cui non si sa niente che può portare pericoli, disordine e malattie.

famDalle voci raccolte in giro o riportate – difficilmente chi sa tutto, tutto dice se non addirittura tace – pare che l’iniziativa d’importare un gruppo di stranieri a Milena sia privata, di qualcuno che dell’aiuto umanitario avrebbe fatto uno scopo della sua vita, quindi lodevole perché farsi carico dell’accoglienza, di ospitare e dar da mangiare agli stranieri bisognosi è un fatto di per sè talmente meritevole che andrebbe imitato.

Su questo punto anche i più scettici sono d’accordo. Dove non sono d’accordo è sulla presunta “compiacenza” del comune sul quale si riversano le critiche, e sono tante; alcune giustificate perché, come si può vedere dagli esempi di alcuni comuni vicini, si sta mettendo in essere un’industria dell’accoglienza che coinvolge per ora i sindaci ma, prossimamente, interesserà quei privati che come squali – pensiamo allo scandalo che sta bruciando Roma – vedono nell’ospitalità una lauta fonte di guadagni.

cdAltro che la carità posta in essere da privati caritatevoli come sembra quella di qualche nostro concittadino non nuovo alle azioni umanitarie (ne abbiamo dato pure notizia sul blog). Solo che – dicono i più informati – se si coinvolge il Comune la cosa può diventare seria e grossa. E criticabile: pare infatti che un assessore della giunta Vitellaro si stia dando a fare per trovare una sistemazione in una struttura di proprietà comunale frequentata da molte associazioni locali, il centro diurno.

Questo fatto, questo coinvolgimento municipale (col beneplacito o col silenzio-assenso del primo cittadino) però non va proprio giù a moltissimi e tra questi vanno contati molti ma proprio molti rappresentanti importanti della stessa maggioranza dell’attuale amministrazione per i quali l’iniziativa assessoriale viene vista con sospetto e anche disapprovata.

Il centro commerciale di Milena E’ opportuno ricordare a chi legge che in precedenza (soltanto qualche mese fa) gli stessi amministratori avevano clamorosamente bocciato una simile iniziativa di un altro assessore il quale conoscendo gli importi che la prefettura elargisce ai comuni in cambio dell’ospitata di extracomunitari e profughi, quindi con conti alla mani, intendeva usare il centro commerciale per permettere al comune di utilizzare una struttura non utilizzata e pure di fare cassa.

Si poteva presumere che ogni dieci ospiti sarebbero entrati  circa 500 euro al giorno al comune, il quale grazie all’aiuto di qualche associazione o cooperativa, avrebbe gestito l’accoglienza sollevando l’economia e riutilizzando un centro abbandonato a se stesso. Prevalse allora negli amministratori ai quali fu prospettata l’iniziativa economico-umanitaria, l’ascolto della base, dei loro familiari stessi, degli elettori e dei cittadini che vedeevano in quella proposta una speculazione che avrebbe portato disagio e tra l’altro disordine e malattie sconociute in paese.

illSintetizzando: “L’assistenza a pagamento la facciano le associazioni e i privati se vogliono, ma il comune resti fuori da questi giochi”. E allora ancora non era venuto a galla lo scandalo di Roma con il giro miliardario per l’assistenza agli extracomunitari, ai profughi, ai minori, ai rom ai quali alla fine arrivavano solo gli spiccioli.

Ritornando a Milena, si dice in giro che un componente della giunta comunale si stia dando da fare per aiutare la lodevole azione del privato. Ma attenzione – ci anticipa qualcuno ben informato – si comincia così, ma poi l’appetito vien mangiando. Questa frase sibillina va interpretata e messa nella giusta collocazione: non si riferisce al privato e nemmeno all’assessore i quali vengono sì criticati ma non nelle loro buone intenzioni, bensì è rivolta ad altri, a certi privati che starebbero puntando sull’affare accoglienza per farsi i soldi. Insomma a quanti vorrebbero speculare e già “cercano case” per adibire all’ospitalità.

migraInsomma Milena rischia di diventare come Roma. Se è vero come è vero che per i minori il governo eroga quasi 100 euro al giorno, come non capire che presto saranno in tanti con l’acquolina alla bocca. Aiutare i bisognosi è giusto e lodevole ma diventa ingiusto, condannevole e addirittura riprovevole quando poi succedono quelle vergogne di cui siamo a conoscenza: perché come risaputo, di quei soldi ai diretti interessati non arrivano che le briciole.

Per non parlare del fatto che con 50 e 100 euro giornalieri si potrebbero assistere il doppio e il quadruplo di italiani senza vitto e senza alloggio. Abbiamo anche dato notizia che qualche sacerdote che pratica l’accoglienza già – umanamente e cristianamente – divide quella cifra tra l’ospitalità degli extra comunitari e lo sfamamanto degli italiani ridotti in miseria. Ma questo è un altro aspetto, non meno importante: la carità non può essere rivolta ai migranti e negata agli italiani in stato di bisogno. Come si può vedere siamo davanti a un tema molto importante per essere trattato con superficialità.

smRitornando ai poveri migranti (a qualsiasi titolo) non possiamo non riferire di aver visto in che misere condizioni di igiene versavano una decina di extracominitari ospiti in un comune a noi vicino al quale vanno i soldi del governo che vanno nelle tasche di chi li assiste a vario titolo, ma solo gli spiccioli finiscono nelle povere tasche dei così detti migranti visti malvestiti e sentiti puzzare per la mancanza persino d’una doccia.

La carità non può essere un affare: San Martino fece a metà con il povero, per coprirlo gli diede mezzo mantello, non un pezzettino di fazzoletto…

 

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Milocca e San Biagio tra il 1865 e il 1899

Giovanni Cassenti

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Giovanni Cassenti

Giovanni Cassenti

Nel 1865 Sutera compie il primo atto compassionevole nominando un borghigiano di Milocca a Delegato Municipale nella persona di un certo signor Paolo Carrubba. Quest’uomo che faceva da collegamento con la cittadina matrigna fu un certo sollievo, ma egli non aveva nessun potere esecutivo e nemmeno un ufficio. E pur nondimeno si distinse in un’occasione: stante che iniziavano le scorrerie di fuorilegge nelle campagne, questo energico uomo si frappose agli stessi organizzando gli abitanti in squadre di volontari che facevano turni notturni, scegliendo i migliori e i più ardimentosi giovani. Seguì un periodo in cui la zona tirò un respiro di sollievo.

Purtroppo durò poco perchè arrivò un nemico peggiore. Nel 1867 si ripresentò l’infezione colerica e questa volta le due borgate non furono risparmiate.

Il rilievo di Jannico dominato dalla rocca di Sutera

Il rilievo di Jannico dominato dalla rocca di Sutera

A nulla servì che Sutera mandò un medico nella persona del Dott. Girolamo Noto originario di Milocca che fu anche sindaco di Sutera. Il micidiale male fece in breve tempo 57 vittime, compreso lo steso dottore e il cavafosse suterese. E stante l’aggravrarsi della mortalità, Sutera sospese il trasporto dei cadaveri al proprio cimitero, facendoli interrare sul monte Jannico che faceva parte del feudo che distava circa 3 chilometri dai centri di residenza.

Un lutto generale colpì i milocchesi e li fece cadere in una parentesi di accorata mestizia. Il cataclisma colerico indusse a realizzare un piccolo recinto in prossimità del convento San Martino con le funzioni di cimitero, così fu sospeso l’obbligo di portare i defunti al cimitero di Sutera; di questo beneficio di cui si giovarono i milocchesi furono però esclusi i fratelli della vicina borgata San Biagio che si continuava a portarli a Campofranco. A causa del flagello colera la popolazione di Milocca scese di quasi 70 abitanti.

Ma anno dopo anno, grazie alla qualità delle terre e dell’aria quei tenaci agricoltori si ripresero. Le cose migliorarono e incominciarono ad arrivare alcuni artigiani attratti dalla prospettiva di vendere la loro merce e prestare i loro servizi in cambio di pagamento in natura.

Giuseppe Palumbo (Peppi la guardia) e  Rosalia Alfano ('a zà Ruslaia a callarara)

Giuseppe Palumbo (Peppi la guardia) e Rosalia Alfano (‘a zà Rusalia a callarara)

Durante gli anni successivi e fino al 1884 si verificò il cambio del Delegato Municipale, al signor Paolo Carrubba seguì il signor Cipolla Vincenzo e a questi il signor Ingrao Giuseppe. In aggiunta fu nominato un Applicato Comunale con casa e ufficio. Il signor Cordaro Antonino fu nominato procaccia e portava una volta la settimana la posta da Sutera a Milocca e viceversa.

Milocca ebbe anche la sua prima guardia comunale nella persona del signor Giuseppe Palumbo detto “Peppi la guardia”. Fu istituita la prima scuola elementare affidata alla signora Cassenti Salvatrice. Insomma la borgata Milocca perdeva la forma selvaggia e abbandonata e prendeva l’aspetto di qualcosa che somigliava a un paese.

Anche dal punto di vista religioso si fece un grande passo avanti. La religione prima era affidata ai monaci di San Martino, poi quando questi se ne andarono, veniva dentro il convento a dire la Santa Messa una volta la settimana un  sacerdote da Sutera.

padre alessiNel 1877 il Vescovo destinò a Milocca il mussomelese don Giuseppe Alessi Giuseppe, chiamato “Patri Vacilenti” dal nomignolo della famiglia. Padre Valenti ottenne dagli affittuari Cipolla il permesso di dire messa al convento ora diventato fattoria nel locale adibito a chiesa a pianterreno appena entrando a destra. Ma non furono dette solo messe, a poco a poco ci furono tutte le altre funzioni religiose.

Per i borghigiani quella chiesa che serviva alla loro fede era scomoda perchè troppo fuori mano e lontana da quesi tutti i villaggi che andavano crescendo e popolandosi.

Dopo che fu donato bastevole terreno, venne lanciato l’appello ai borghigiani di lavorare alla costruzione di una grande chiesa in un punto centrale tra tutte le abitazioni. Nessuno si rifiutò di dare il proprio contributo. Parecchie volte i fondi finirono e altrettante volte vennero riformati più grandi perchè la gente vedeva crescere pietra dopo pietra il suo bel tempio. Nonostante priva di intonaco e di adatta pavimentazione ci fu gioia grande quando lo stabile ricevette il battesimo della prima messa. Una gioia che si trasformò in orgoglio quando venne trasferito da Bompensiere a Milocca il milocchese padre Giuseppe Cipolla, anche se per pochi anni.

Luigi Callari

Luigi Callari

Il progresso di Milocca e quindi di San Biagio, divise amministrativamente ma separate solo da una stradella, continuò e si sviluppo tra il 1886 e il 1890. Prima venne realizzata una seconda scuola elementare affidata al signor Ingero Achille, poi la caserma dei Carabinieri Reali al villaggio Balilla. Seguirono l’ufficio postale, il procaccia stabile, e una certa signora Monella Anna alla quale pur senza diploma fu affidata la funzione di assistente ai parti. Al nuovo ufficio sanitario pensò il dottore Luigi Callari cotretto a lasciare Sutera per motivi politici.

Nel 1899 gli abitanti della frazione Milocca erano 1310, quelli della frazione San Biagio 398. Le due borgate piano piano uscivano dalla loro misera esistenza, ma erano tempi in cui per risparmiare si riparava tutto, fu questo il motivo per cui cominciarono ad arrivare dai paesi vicini artigiani provetti per riparare le scarpe, i manufatti in ferro o latta e i mobili in legno. E siccome trovavano pane assicurato con il proprio lavoro per sè e per la famiglia, cessarono di fare gli ambulanti e qui trasferirono la dimora. Passò poco e comparvero le prime bettole e piccoli negozietti di alimentari.

balloAnche la qualità della vita migliorò.

Prima nell’aria si sentivano solo colpi di zapponi e qualche marranzano. Ora con l’arrivo dei nuovi artigiani cominciò a risuonare nelle borgate il suono armonioso della chitarra, dell’armonica a bocca e perfino dell’ocarina che si andavano ad aggiungere agli antichi suoni del friscaletto, del tamburo a sonagli e della zampogna. Insomma quelle notti che prima erano buie, silenziose e paurose per via dei fuorilegge, pur con il timore del loro ritorno, incominciavano ad essere animate da sporadiche serenate. Non era raro per i giovani trovare momenti di amoreggiamento e appartarsi per brevissimo tempo.

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Il M5S contesta «L’Imu sui terreni si paga in base all’altitudine»

imu agPer l’Imu sui terreni agricoli le deputate siciliane del Movimento 5 Stelle Azzurra Cancelleri, Marialucia Lorefice, Giulia Grillo e Claudia Mannino, hanno depositato una interrogazione al ministero dell’Economia in cui denunciano «l’iniquità di una nuova tassa che andrà a colpire il già in ginocchio comparto agricolo».
«Renzi e soci – spiegano le deputate M5S – hanno introdotto furbescamente una nuova tassa, facendo cioè pagare l’Imu anche per i terreni agricoli e mascherando la cosa inventandosi addirittura parametri altimetrici. Stando al decreto 66/2014 del Governo, sono esenti i terreni agricoli dei comuni ubicati a un’altitudine di 601 metri e oltre, individuati sulla base dell'”Elenco comuni italiani”, pubblicato sul sito internet dell’Istat e tenendo conto dell’altezza riportata nella colonna “Altitudine del centro”.
Quindi, ad esempio, se io ho un terreno ricadente in un comune etneo ad un’altezza di oltre 600 mt, non dovrei pagare l’Imu, ma siccome l'”Altitudine del centro” di Catania è sul livello del mare, io pagherò ugualmente l’imposta. Oltre questa – continuano le deputate M5S – ci sono altre chicche degne del migliore Diabolik. E così il decreto finirà per colpire in particolar modo i terreni agricoli montani isolani di Sicilia e Sardegna, territori già vessati da mille difficoltà anche di carattere orografico, oltre che produttivo».

Azzurra Cancelleri

Azzurra Cancelleri

Le parlamentari evidenziano anche che, «a pochi giorni dalla scadenza del termine di pagamento previsto, il relativo decreto attuativo non sia stato ancora pubblicato; il che, oltre a creare non pochi disagi agli stessi enti comunali, viola chiaramente il principio di irretroattività delle norme tributarie sancito dallo Statuto dei diritti del contribuente».
Ed il termine di pagamento è fissato per il 16 dicembre. Per tali ragioni le parlamentari M5S chiedono al Ministero di posticipare l’applicazione della nuova disciplina Imu sui terreni agricoli, anche al fine di consentire l’adeguamento della normativa da parte dei Comuni.

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IMU AGRICOLA, Pagano: bene proroga, ma non basta!

PAGANO

Alessandro Pagano

Gli agricoltori svolgono un ruolo insostituibile nella salvaguardia dell’ambiente, costituendo il primo presidio contro il dissesto idrogeologico e gli incendi boschivi; colpire gravemente il settore dell’agricoltura di montagna e di collina, già in condizione di particolare debolezza, costituirebbe l’ennesimo colpo sulla correttezza dei rapporti tra Fisco e contribuenti .
Nella qualità di componente di Ncd in Commissione Finanze con apposita interrogazione ho posto il problema che riguarda migliaia di agricoltori che si troverebbero, a distanza di pochi giorni dalla comunicazione, a dover pagare retroattivamente una tassa su criteri, tra l’altro, molto discutibili”.
Continueremo a dare battaglia per sanare queste evidenti storture delle disposizioni, che rischiano di penalizzare intere aree agricole, in particolare del Sud.
E’ quanto dichiara il deputato Ncd Alessandro Pagano, componente commissione Finanze.

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Un po’ di RELAX

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abcSi scrive:

“L’Effige – La spece”?

o “L’Effigie – La specie”?

 

Risposta

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Ai viglili un’auto nuova

1525799003-5-cose-l-auto-in-panneSpesa per acquisto auto per la Pm

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L’amministrazione comunale, nell’ambito del miglioramento dei servizi di Polizia municipale, ha deciso di procedere all’acquisto di una nuova autovettura per il comando di Polizia Municipale.

Per questa ragione, essendo impossibile ad oggi indire la gara in quanto sono in corso indagini di mercato in relazione anche al mercato, ha deciso di impegnare una somma per consentirne l’acquisto.

L’importo previsto è di 23 mila euro.

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PER LA MAMMA DI LORIS UMANA PIETAS E SILENZIO

Franco Petraglia

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m lorisSono indignato per le urla scagliate contro Veronica Panarello, accusata dell’omicidio del figlio Loris, al momento del suo arrivo nel carcere di Catania. “Assassina, devi morire”, le hanno gridato i detenuti dalle celle. Non meno veementi gli insulti della gente raccolta davanti alla questura di Ragusa. Ho visto solo tanta spettacolarizzazione.

Sono d’accordo che la magistratura, fino al terzo grado di giudizio, debba fare il suo corso, ma sarebbe anche giusto che l’opinione pubblica rispettasse anche il dolore della presunta “mamma assassina”. Non dimentichiamo che la signora Veronica viene da una situazione familiare-personale molto complessa e travagliata. Uno screening psicologico preoccupante. Si è vista rifiutata dalla propria madre, soffriva di manie persecutorie, era aggressiva e violenta. In un paio di occasioni ha tentato il suicidio. Insomma, la vita di questa giovane donna è stata come un dramma nel dramma.

Credo che lei, per le sue fragilità-difficoltà, non meriti quelle grida infamanti. Ciò al di là di qualsiasi interpretazione-valutazione soggettiva. Al contrario, bisogna offrirle solidarietà, amore e rispetto in questo suo triste e sconcertante momento. Che prevalgano l’umana pietas e il silenzio. Che è d’oro mai come in questa tragedia.

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Cucinotta subentra a Valente

Giuseppe Scibetta

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cucinottaNel corso dell’ultima riunione del Consiglio dei ministri è stato deciso un cambio di guardia alla prefettura di Caltanissetta, dove la dott. ssa Maria Teresa Cucinotta è stata chiamata a sostituire (già dopo le prossime festività natalizie) l’attuale prefetto dott. Carmine Valente, il quale è stato destinato a svolgere le funzioni di direttore centrale dei servizi civili per l’immigrazione e l’asilo presso il Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione.
La dott. ssa Maria Teresa Cucinotta ha già maturato una notevole esperienza professionale in Sicilia, essendo stata per diversi anni alla prefettura di Palermo, dove ha ricoperto pure il ruolo di vicario. Dopo la nomina a prefetto ha fatto parte della commissione che, nel marzo scorso, ha sostituito l’amministrazione del Comune di Scalea, sciolta per infiltrazioni della criminalità organizzata.

Carmine Valente

Carmine Valente

«Quella maturata negli ultimi anni in Sicilia – ha detto ieri sera il dott. Carmine Valente, che in questo modo potrà ritornare nella “sua” Roma dopo essere arrivato a Caltanissetta nell’aprile del 2012 – è stata una esperienza sicuramente di livello, poichè la provincia di Caltanissetta ti mette davanti a problemi di tutti i tipi. La prefettura nissena così diventa una palestra professionale e di vita validissima, poichè si è chiamati ad affrontare situazioni come quelle riguardanti il mondo del lavoro, il Muos, la vertenza dell’Eni, il grande appalto del raddoppio della 640, e la gestione del Centro di accoglienza di Pian del lago».

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Tabula rasa

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Il Nono Killer

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Padania is in Italy

padania

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