In arrivo un gruppo di extracomunitari?
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In paese circolano sempre con più insistenza voci di un prossimo arrivo di un gruppo di “stranieri”, così non meglio definito. Le voci si accavallano, si fanno più insistenti e suscitano quasi tutte un senso di preoccupazione se non proprio di paura. E’ una reazione umana comprensibile: capita così difronte lo sconosciuto che ci si dipinge sempre più nero di quanto poi possa dimostrarsi.
Le rare voci di apprezzamento su quanti vedono di buon occhio l’accoglienza dei diversi e dei più sfortunati vengono soffocate e poi zittite degli altri, la maggior parte, che hanno paura del prossimo che viene da lontano, di cui non si sa niente che può portare pericoli, disordine e malattie.
Dalle voci raccolte in giro o riportate – difficilmente chi sa tutto, tutto dice se non addirittura tace – pare che l’iniziativa d’importare un gruppo di stranieri a Milena sia privata, di qualcuno che dell’aiuto umanitario avrebbe fatto uno scopo della sua vita, quindi lodevole perché farsi carico dell’accoglienza, di ospitare e dar da mangiare agli stranieri bisognosi è un fatto di per sè talmente meritevole che andrebbe imitato.
Su questo punto anche i più scettici sono d’accordo. Dove non sono d’accordo è sulla presunta “compiacenza” del comune sul quale si riversano le critiche, e sono tante; alcune giustificate perché, come si può vedere dagli esempi di alcuni comuni vicini, si sta mettendo in essere un’industria dell’accoglienza che coinvolge per ora i sindaci ma, prossimamente, interesserà quei privati che come squali – pensiamo allo scandalo che sta bruciando Roma – vedono nell’ospitalità una lauta fonte di guadagni.
Altro che la carità posta in essere da privati caritatevoli come sembra quella di qualche nostro concittadino non nuovo alle azioni umanitarie (ne abbiamo dato pure notizia sul blog). Solo che – dicono i più informati – se si coinvolge il Comune la cosa può diventare seria e grossa. E criticabile: pare infatti che un assessore della giunta Vitellaro si stia dando a fare per trovare una sistemazione in una struttura di proprietà comunale frequentata da molte associazioni locali, il centro diurno.
Questo fatto, questo coinvolgimento municipale (col beneplacito o col silenzio-assenso del primo cittadino) però non va proprio giù a moltissimi e tra questi vanno contati molti ma proprio molti rappresentanti importanti della stessa maggioranza dell’attuale amministrazione per i quali l’iniziativa assessoriale viene vista con sospetto e anche disapprovata.
E’ opportuno ricordare a chi legge che in precedenza (soltanto qualche mese fa) gli stessi amministratori avevano clamorosamente bocciato una simile iniziativa di un altro assessore il quale conoscendo gli importi che la prefettura elargisce ai comuni in cambio dell’ospitata di extracomunitari e profughi, quindi con conti alla mani, intendeva usare il centro commerciale per permettere al comune di utilizzare una struttura non utilizzata e pure di fare cassa.
Si poteva presumere che ogni dieci ospiti sarebbero entrati circa 500 euro al giorno al comune, il quale grazie all’aiuto di qualche associazione o cooperativa, avrebbe gestito l’accoglienza sollevando l’economia e riutilizzando un centro abbandonato a se stesso. Prevalse allora negli amministratori ai quali fu prospettata l’iniziativa economico-umanitaria, l’ascolto della base, dei loro familiari stessi, degli elettori e dei cittadini che vedeevano in quella proposta una speculazione che avrebbe portato disagio e tra l’altro disordine e malattie sconociute in paese.
Sintetizzando: “L’assistenza a pagamento la facciano le associazioni e i privati se vogliono, ma il comune resti fuori da questi giochi”. E allora ancora non era venuto a galla lo scandalo di Roma con il giro miliardario per l’assistenza agli extracomunitari, ai profughi, ai minori, ai rom ai quali alla fine arrivavano solo gli spiccioli.
Ritornando a Milena, si dice in giro che un componente della giunta comunale si stia dando da fare per aiutare la lodevole azione del privato. Ma attenzione – ci anticipa qualcuno ben informato – si comincia così, ma poi l’appetito vien mangiando. Questa frase sibillina va interpretata e messa nella giusta collocazione: non si riferisce al privato e nemmeno all’assessore i quali vengono sì criticati ma non nelle loro buone intenzioni, bensì è rivolta ad altri, a certi privati che starebbero puntando sull’affare accoglienza per farsi i soldi. Insomma a quanti vorrebbero speculare e già “cercano case” per adibire all’ospitalità.
Insomma Milena rischia di diventare come Roma. Se è vero come è vero che per i minori il governo eroga quasi 100 euro al giorno, come non capire che presto saranno in tanti con l’acquolina alla bocca. Aiutare i bisognosi è giusto e lodevole ma diventa ingiusto, condannevole e addirittura riprovevole quando poi succedono quelle vergogne di cui siamo a conoscenza: perché come risaputo, di quei soldi ai diretti interessati non arrivano che le briciole.
Per non parlare del fatto che con 50 e 100 euro giornalieri si potrebbero assistere il doppio e il quadruplo di italiani senza vitto e senza alloggio. Abbiamo anche dato notizia che qualche sacerdote che pratica l’accoglienza già – umanamente e cristianamente – divide quella cifra tra l’ospitalità degli extra comunitari e lo sfamamanto degli italiani ridotti in miseria. Ma questo è un altro aspetto, non meno importante: la carità non può essere rivolta ai migranti e negata agli italiani in stato di bisogno. Come si può vedere siamo davanti a un tema molto importante per essere trattato con superficialità.
Ritornando ai poveri migranti (a qualsiasi titolo) non possiamo non riferire di aver visto in che misere condizioni di igiene versavano una decina di extracominitari ospiti in un comune a noi vicino al quale vanno i soldi del governo che vanno nelle tasche di chi li assiste a vario titolo, ma solo gli spiccioli finiscono nelle povere tasche dei così detti migranti visti malvestiti e sentiti puzzare per la mancanza persino d’una doccia.
La carità non può essere un affare: San Martino fece a metà con il povero, per coprirlo gli diede mezzo mantello, non un pezzettino di fazzoletto…