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Archive for 4 dicembre 2014

Pino Ingrao

Pino Ingrao

L’assessore Ingrao contesta le affermazioni dell’ex sindaco Randazzo

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Erano i tempi della Tarsu. La Casa Anziani di Milena San Giuseppe si era vista recapitare una bolletta “salata” di ben 8 mila euro.

Dopo esserci informati – racconta l’assessore Giuseppe Ingrao – si scoprì che la cifra effettiva da pagare era di 1.723 euro in quanto una norma consentiva di usufruire delle agevolazioni per le case anziani; lo stesso trattamento tipo Onlus (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale) riservato all’hotel Mazzone di Caltanissetta trasformato in residenza per gli anziani.

Il sindaco Randazzo questo lo sa benissimo – afferma Ingrao – ecco perchè non riesco a capire il suo attacco nei confronti della struttura locale che accoglie tanti anziani.

Sullo sconto per la Tasi a favore della Casa anziani San Giuseppe del 19,21% posso dire che la bolletta Tarsi  – mostra la bolletta recapitata in questi giorni – ha un importo di  1.741 euro, più cara anche se di poco della precedente.

Giovanni Randazzo

Giovanni Randazzo

La replica di Randazzo

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L’ex sindaco di Milena risponde alle critiche dell’assessore Ingrao: “Certo che ricordo benissimo i tempi passati perché su richiesta dello stesso cercammo insieme di trovare una soluzione legale per non far pagare quegli 8 mila euro alla Casa di riposo di Milena”.

Per il resto, precisamente sugli sconti dell’amministrazione comunale a banche e case di riposo, precisa: “Ritengo di non avere detto inesattezza. I dati sono quelli del comune. Niente di personale, ripeto. L’intenzione politica mia e della parte politica che ho l’onore di rappresentare era ed è di far rilevare che le riduzioni sulle bollette della Tari è opportuno farle. Però è altrettanto giusto fare notare che ci sono altre categorie che ne avrebbero più bisogno delle banche e delle case di riposo”. 

I tempi difficili, le difficoltà economiche colpiscono un po’ tutti, però conclude Randazzo: “Mentre le banche e le case di riposo possono contare sui guadagni, gli anziani possono contare soltanto su una piccola pensione e perciò vanno aiutati il più possibile e più di altre categorie meno bisognose”.

mml1

4 dicembre 2014 ore 20:11 collegamenti “mondiali” con MML

 

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Rateizzare si deve!

C’è chi chiede la rateizzazione

Ancora polemiche per i costi elevati delle bollette e il servizio carente

Carmelo Locurto

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serraSerradifalco. S’è svolto ieri mattina al palazzo comunale l’incontro tra il sindaco ed i cittadini sul caro bollette rifiuti. Un incontro nel corso del quale il sindaco ha spiegato che la Tari è una tariffa decisa dallo Stato e che la sua applicazione è prevista dalla legge. Premesso ciò, ha poi fatto rilevare che la rateizzazione originaria della tassa prevedeva il pagamento della prima rata a giugno, ma che la tardiva nomina del commissario straordinario da parte della Regione siciliana ha fatto si che l’approvazione del piano tariffario slittasse a novembre, per cui anche i tempi di rateizzazione hanno finito per essere troppo ravvicinati per cui i cittadini si stanno ritrovando a pagare le due rate a distanza di poco più di due mesi l’una dall’altra.

I cittadini hanno lamentato il fatto che il servizio rifiuti, rispetto ai costi ritenuti esagerati, appare del tutto inadeguato poiché il paese è poco pulito, i cassonetti sono insufficienti per garantire la raccolta dei rifiuti e, tranne per quei cittadini che hanno effettuato la differenziata con la prospettiva di ottenere sgravi sulla bolletta dei rifiuti, la differenziata è stata finora un autentico flop. Inoltre, i cittadini hanno anche lamentato alcune situazioni problematiche all’interno di famiglie che presentano disagi economici legati a licenziamenti di capifamiglia, oppure anche al fatto di dover pagare per 4 componenti familiari quando uno o due loro figli studiano all’università e non abitano a Serradifalco.

awI cittadini, soprattutto i commercianti, considerate le somme elevate da pagare per la Tari, hanno anche chiesto se è possibile far slittare la rateizzazione della Tari o aumentarne il numero di rate per consentire, anche qui, di venire incontro alle loro esigenze in rapporto agli aumenti ai quali sono stati sottoposti. Il sindaco ha replicato mostrando piena disponibilità a valutarne la possibilità anche in rapporto alla tempistica prevista al fine di apportare eventuali modifiche e adeguamenti al regolamento comunale della Tari.

Nel contempo, il primo cittadino ha sottolineato che i costi del servizio sono lievitati sia per le aumentate spese di conferimento in discarica che per il fatto che la raccolta differenziata non decolla. Il primo cittadino ha però rassicurato i cittadini sul fatto che il prossimo anno, nel momento in cui all’Ato subentrerà l’Aro (Ambito di raccolta ottimale), che il Comune gestirà in proprio, i costi del servizio sono destinati a calare, anche perché il costo del servizio sarà sottoposto a base d’asta a ribasso e che sarà interesse della ditta aggiudicataria fare in modo che il servizio sia efficiente ed efficace promuovendo anche la differenziata e facendo così scendere ulteriormente il costo della bolletta oggi elevato. Dacquì, a chi gli chiedeva come mai non si fosse preferito curare direttamente il servizio di bollettazione affidandolo invece ad una ditta esterna, ha ricordato che il risparmio è stato di circa 1500 euro e che, comunque, i tempi per l’invio delle bollette erano stretti.
Il sindaco ha infine rilevato che il costo del servizio avrebbe potuto essere superiore se l’amministrazione comunale non avesse previsto di recuperare 100 mila euro dall’evasione fiscale riferita proprio alla tassa sui rifiuti.

PROTESTE ANCHE A MILENA

«Chi ha fatto la differenziata non ha ottenuto benefìci»

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Il Pd di Milena ha organizzato un comizio contro il caro bollette rifiuti.

Angelo Manta segretario del Pd Milena

Angelo Manta segretario  Pd

Nel ringraziare quanti hanno firmato la petizione per chiedere al sindaco di ridurre la Tari e di suddividerla in sei rate, il segretario del Pd Angelo Manta ha sottolineato che «Il caro bolletta rifiuti strozza e toglie serenità alle famiglie, alle attività commerciali e alle persone che vivono da sole». Diverse le domande al sindaco: «Dove va a finire il tanto sbandierato profitto della raccolta differenziata? Ci avevano detto che questa avrebbe comportato una diminuzione della tariffa, ma così non è stato in quanto i cittadini che fanno la raccolta differenziata non hanno ricevuto alcun beneficio».
Secondo Angelo Manta: «Milena è l’unico comune in cui la raccolta differenziata contribuisce ad aumentare la bolletta. Il servizio ha costi esorbitanti e fuori controllo. Negli ultimi anni è costantemente lievitato con aumenti che stanno pesando sulle tasche dei nostri cittadini».

Manta, che ha ringraziato l’ex sindaco Giovanni Randazzo per la partecipazione, ha poi detto: «Sarebbe bastata una simulazione su come l’imposta sarebbe andata a gravare sulle tasche delle varie categorie dei cittadini, e invece a seguito del recapito delle bollette, gli stessi amministratori si sono meravigliati loro stessi dell’eccessivo aumento della tassa! ».

awwCirca il fatto che alcune aliquote riferite ai commercianti sono state cambiate nell’ultimo consiglio, Manta ha ribadito: «Le tariffe andavano tutte modificate. I cittadini vogliono pagare – ha aggiunto – ma non possono farlo perché non hanno la possibilità economica di pagare somme tanto ingenti in un così breve lasso di tempo; crediamo che con una più attenta e rigorosa ricognizione delle risorse e un utilizzo più razionale delle stesse, e con una raccolta differenziata efficiente, con la quale il cittadino sappia a quanto corrisponderanno i benefici; occorre pertanto una più attenta programmazione; non siamo qui per fare passerelle o fomentare la gente, ma per stimolare l’amministrazione comunale affinchè affronti e risolva il problema: si abbassi la Tari e la si rateizzi in 6 rate. Con Vitellaro il costo del servizio è passato da 372.000 euro del 2008 a 589.000 del 2014, e questo non è possibile».

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Rimborsata l’accisa

acciseEx accisa sull’energia: ecco i rimborsi

Valerio Cimino

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Il dirigente generale del Dipartimento regionale delle autonomie locali ha autorizzato il trasferimento ai comuni e ai Liberi consorzi – già Province regionali – dei fondi per il reintegro del minore gettito derivante dall’abrogazione dell’addizionale all’accisa sull’energia elettrica avvenuta nel 2012.

Complessivamente sono stati assegnati quasi 117 milioni di euro di cui quasi 67 a favore dei comuni e 50 a favore delle ex province.

prov clAl libero consorzio di Caltanissetta sono stati assegnati 2 milioni e 288 mila euro mentre i fondi assegnati ai comuni sono: Acquaviva Platani euro 14.064, Bompensiere 5.977, Butera 62.273, Caltanissetta 958.204, Campofranco 31.034, Delia 42.222, Gela 1.242.652, Marianopoli 16.244, Mazzarino 117.380, Milena 25.696, Montedoro 17.616, Mussomeli 106.788, Niscemi 514.786, Resuttano 14.620, San Cataldo 165.386, Santa Caterina Villarmosa 40.274, Serradifalco 50.050, Sommatino 72.227, Sutera 12.878, Vallelunga Pratameno 31.177 e Villalba 15.082.

L’addizionale variava da 18,59 a 20,40 euro ogni mille Kwh consumati a seconda che riguarda la casa di residenza (con una franchigia per i primi 150 Kwh mensili) o le altre abitazioni.

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Prigioni dei Borboni

«Il trattamento nelle prigioni borboniche»

Calogero Chinnici

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pr2Le attuali polemiche sulle condizioni di vita nelle carceri italiane mi hanno indotto, per un curioso raffronto, a consultare alcuni testi sul sistema penitenziario del Regno delle Due Sicilie.

Dalla loro lettura le prigioni borboniche, per taluni aspetti, sembrerebbero abbastanza confortevoli, e dato che i detenuti benestanti dovevano mantenersi a proprie spese, la legislazione conteneva precisi riferimenti sul trattamento (vitto, cure mediche, igiene) da riservare alla maggioranza dei detenuti poveri. Essa- almeno sulla carta – sembrerebbe la più umanitaria possibile. Era previsto anche il ricovero ospedaliero e il nutrimento doveva essere «sufficiente e sano».

prPer l’articolo 71 del real decreto del 18 dicembre 1817, ai carcerati indigenti ammalati, ogni mattina, oltre le medicine, dovevano ricevere: «once quattro di minestra bianca o di riso di buona qualità, once cinque di carne, ed once undici di pane bianco di primo fiore. Il peso della minestra bianca e della carne è fissata sul genere crudo: quello del pane sul genere cotto. In due giorni della settimana in vece della minestra bianca si darà la verde… La sera potrà egli ricevere un biscotto di once quattro, ed un terzo di caraffa napoletana di vino…». (Un’oncia pesava poco più di 26 grammi). Particolarmente il contenuto di questo articolo, mi lascia perplesso, e nutro qualche dubbio che corrispondesse alla realtà in un contesto sociale nel quale la maggioranza della popolazione si nutriva scarsamente.

Gladstone sbaglia a definire il regno borbonico «la negazione di Dio eretta a sistema di governo», ma ha ragione quando critica le disumane condizioni di vita dei prigionieri politici. Inoltre anche la memorialistica risorgimentale ci offre indicibili descrizioni delle condizioni di vita dei carcerati. Tra l’altro per le «Eccedenze», (comportamenti non consoni al regolamento e alla disciplina), erano previste le «legnate», ma non più di … cento!

pr3La pena capitale, secondo i casi, si poteva eseguire con la decapitazione, l’impiccagione o la fucilazione. Quest’ultima stabiliva quattro gradi di «pubblico esempio»: 1°) « esecuzione della pena nel luogo del commesso misfatto, o in luogo vicino». 2°) «trasporto del condannato nel luogo della esecuzione, a piedi nudi, vestito di giallo, con cartello in petto a lettere cubitali indicante il misfatto». 3°) «trasporto del condannato nel luogo della esecuzione, a piedi nudi, vestito di nero, e con un velo nero che gli ricopra il volto». 4°) «trasporto del condannato nel luogo della esecuzione, a piedi nudi, vestito di nero, con un velo nero che gli ricopra il volto, e trascinato su di una tavola con picciole ruote al di sotto, e con un cartello in petto in cui sia scritto a lettere cubitali: uomo empio». A questo punto – a conferma – osserviamo che ai fratelli Bandiera e ad altri sette compagni nel 1844 fu inflitto il 3° grado.

La pene dei ferri (lavori forzati) prevedeva l’applicazione di una catena o di un «cerchio di ferro» alla gamba destra.
Queste sommarie, sintetiche descrizioni spero siano sufficienti per dare un’idea generale della complessa legislazione penitenziaria duosiciliana, che per esporla interamente occorrerebbero decine di pagine.
Che durante il periodo borbonico ci sia stato anche uno sviluppo significativo nel campo e delle arti e delle scienze, è pure vero; ma è un altro argomento.

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Mons. La placa: «Battesimi e funerali: solo offerte, pagamento (103€) solo per i matrimoni»

l. s.)

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papaaNon si paga per i battesimi, per la richiesta della celebrazione di Sante Messe, per i funerali: l’ha detto Papa Francesco che ha aggiunto: “La Chiesa non può essere affarista; denunciate il prete”. Il Pontefice ha detto così “no” ai listini prezzi per i sacramenti esposti in alcune chiese, al tariffario prefissato al quale i fedeli debbono attenersi. Non è così in tutte le chiese, ma succede tanto è vero che Papa Francesco ha dovuto intervenire per fare chiarezza e avvertire che non è previsto il pagamento e non si deve, conseguentemente, pagare.
Invero nelle chiese della diocesi di Caltanissetta tutto questo non succede; in nessuna chiesa c’è un listino prezzi per i sacramenti. Avviene invece che i fedeli per i battesimi, i funerali, la celebrazione delle Messe fanno un’offerta che è libera, e non richiesta dal sacerdote, come segno di contribuzione alle necessità della chiesa. L’offerta può essere fatta, ma non è prevista.

il vescovo Russotto e mons. La Placa

il vescovo Russotto e mons. La Placa

E’ prevista soltanto per i matrimoni che altrove varia, comunque, da chiesa a chiesa e da diocesi a diocesi. “Per i matrimoni – ha detto il Vicario Generale della Curia Mons. Pino La Placa – è previsto il pagamento di 103 euro, che è la somma stabilita dalla Conferenza Episcopale Siciliana, senza alcuna aggiunta e senza alcuna altra richiesta”.
“Per gli altri sacramenti – ha aggiunto Mons. La Placa – non è previsto alcun pagamento e non risulta che qualche sacerdote lo abbia chiesto; è ammessa soltanto la libera offerta che può anche non essere fatta perché i fedeli sono lasciati liberi di regolarsi come vogliono dal momento che non hanno alcun obbligo di pagamento”.
Per la diocesi di Caltanissetta, pertanto, l’avvertimento di Papa Francesco non cambia niente perché tutte le chiese attuano già quanto Lui chiede venga fatto: ne convengono tutti i sacerdoti della diocesi.

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dall’8 dicembre all’8 gennaio

Il «Presepe di carta» finalmente esposto al Museo diocesano

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LaICL040082820141112CLDall’8 dicembre all’8 gennaio nelle sale del Museo Diocesano di Caltanissetta sarà in mostra delle più singolari e affascinanti creazioni del tardo barocco palermitano: il monumentale «Presepe di carta» di Vito D’Anna, grande pittore siciliano della seconda metà del ‘700 considerato il caposcuola del Rococò in Sicilia.

Allestito con la collaborazione della Soprintendenza di Caltanissetta, il Presepe – concesso in prestito dalle sorelle Burgio, ed esposto al pubblico negli ultimi vent’anni solo in due occasioni – è formato da ben duecento figure dipinte a tempera su cartoncino e, per la dovizia di particolari dei costumi settecenteschi dei personaggi raffigurati, degli sfondi paesaggistici e delle diverse scenografie, costituisce uno straordinario documento della vita del tempo e di un’epoca.

Nei giorni della mostra Caltanissetta, piccola città di provincia, aspira con orgoglio a diventare una piccola capitale del Settecento siciliano nel cuore dell’Isola.
Dopo aver ammirato la bellezza del Presepe, il visitatore può iniziare il suo “percorso settecentesco” muovendo dalle sale del Museo Diocesano che ospitano, tra le altre opere, dipinti, paramenti e argenti sacri dell’epoca e proseguendo alla scoperta delle altre testimonianze che rendono preziose le chiese del centro storico e sono il segno di quanto importante e fervida sia stata in quel secolo l’attività artistica nella città: i reliquiari lignei del Settecento della Chiesa della Madonna Assunta; gli affreschi delle volte realizzati dal pittore fiammingo Guglielmo Borremans della Chiesa di Santa Maria la Nova, la Cattedrale; l’impianto settecentesco dell’architettura della Chiesa di San Sebastiano; i marmi mischi degli altari opera della scuola del Marabitti e la volta della Cappella di S. Anna affrescata dal Borremans della Chiesa di Sant’Agata al Collegio.

Quest’anno Caltanissetta potrà diventare anche città dei presepi: il Presepe della scuola del Matera, realizzato nella prima metà del XVIII secolo e in mostra presso l’Istituto Testasecca; il suggestivo Presepe vivente, Betlemme agli Angeli, del Quartiere Angeli, sito di impianto arabo, dove si trovano le Chiese di San Domenico e di Santa Maria degli Angeli, il Convento dei frati minori, i ruderi del Castello di Pietrarossa e ilCimitero monumentale della città; i tradizionali presepi realizzati dalle comunità dei fedeli nelle chiese di San Sebastiano e della Cattedrale, la Mostra di presepi domestici curata dall’Avos nelle Sale del Circolo dei Nobili del Palazzo comunale, e il I Palio dei Presepi indetto dall’Amministrazione al fine di realizzare e recuperare l’antica tradizione del Presepe.

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La denuncia del presidente del Nuovo Centro Destra Eugenio Di Francesco: atteggiamenti omertosi

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«Ci sono zone in cui si spaccia oramai prive di ogni controllo, tutti sanno e nessuno parla»

Giuseppe Toninelli

 

difraIl problema del consumo di alcool e droghe a Riesi continua ad essere allarmante e necessita l’intervento di tutte le forze sane del paese. Questa volta a parlarne è il presidente dell’Ncd del circolo di Riesi, Eugenio Di Francesco.
«A distanza di 6 mesi, dove pubblicamente ho fatto una denuncia sulla problematica giovanile che vede coinvolti minori, in modo particolare, e giovani sui problemi della droga e alcool, nulla è cambiato. La droga e l’alcool sono diventati elementi non controllati, ma “quasi legalizzati”.

I luoghi di scambio sono rimasti gli stessi: via Matteotti, via Carlo Alberto, via Soldato Zagarella, via Soldato Lo Giudice, villa Don Paolo Giacomuzzi; per non parlare dei diversi club che nascono come funghi e sono diventati delle vere caserme blindate dove droga e alcool la fanno da padroni, privi di ogni controllo».

spaccio«Ancora una volta – dice Di Francesco – si assiste ad un teatrino dove un po’ tutti siamo spettatori, dove tutti sanno e nessuno parla. L’omertà e i silenzi sono tipici atteggiamenti di una città impregnata da un contesto mafioso che ancora col passare degli anni e dopo tutte le battaglie fatte dallo Stato non è riuscita a riscoprire il senso di libertà e di democrazia. E’ possibile che pur sapendo nomi e cognomi, luoghi e provenienza si rimane immobili e non si intraprendono i dovuti provvedimenti? »
«Il mondo della scuola – conclude il presidente del Ncd – che fine ha fatto con il suo ruolo educativo? E’ tutto basato sugli interessi economici, politici o al carrierismo? E’ possibile che i luoghi di legalità in un paese con una storia mafiosa che l’ha offesa e deturpata vengono chiusi? Quale strategia stanno effettuando i servizi sociali, l’assessore al ramo e l’assessore alla trasparenza? Di fronte a questa problematica mi attiverò con le associazioni presenti nel territorio affinchè il secondo sabato di dicembre possa essere istituita la giornata dei “Genitori Coraggio”, dove diventano protagonisti per una sera nei luoghi sensibili per essere presenza tangibile ed evidente, vista la poca e scarsa presenza delle forze dell’ordine dovuta dal taglio sui fondi destinati alla sicurezza».

sdSui temi denunciati da Di Francesco è intervenuto anche un rappresentante delle agenzie educative come la scuola: «Sono stati mesi molto delicati quelli appena trascorsi – dice Gianluca Fiusco, direttore del Servizio Cristiano e della scuola Monte degli Ulivi -. La condizione dei giovani di Riesi non è certo piovuta oggi dal cielo. Vi sono certamente delle responsabilità diffuse da cui nessuno può tirarsi indietro. Per tale motivo i nostri servizi sociali hanno organizzato per il prossimo 13 dicembre un incontro pubblico per avviare il confronto con la cittadinanza su questioni concrete. Vediamo molti apprendisti stregoni che parlano senza conoscere e si muovono tra i giovani come un elefante in un negozio di cristalli. Servono competenze, professionalità e, soprattutto, capacità di intervento non paternalistico, quanto umano se non si vuol fare esattamente la fine dell’elefante nel negozio di cristalli. Ed è per questo che le famiglie vanno accompagnate nel loro ruolo genitoriale, nel confronto con situazioni nuove della vita dei loro figli. Le scuole non possono pensare che oggi il loro compito educativo inizi e finisca dentro il ristretto confine di un’aula».

scDella “mission” delle istituzioni ha parlato anche l’assessore comunale ai Servizi Sociali, Rosy Pilato: «Come amministrazione da tempo attenzioniamo questo problema e la scorsa estate siamo anche intervenuti con una ordinanza per la vendita di alcool nei locali. Le istituzioni, lavorando in sinergia con le forze sane del paese, possono offrire delle alternative positive ai giovani».

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Presidente di Ntv lo sarà anche di Alitalia

Montezemolo fa concorrenza a se stesso

Tony Zermo

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m1Luca Cordero di Montezemolo sarà il nuovo presidente dell’Alitalia indicato all’unanimità dal consiglio di amministrazione della compagnia. Era prevedibile dopo la fusione con Etihad perché lui è molto conosciuto ad Abu Dhabi dove è stato realizzato sotto un enorme tendone uno «spazio Ferrari» diventato una attrazione tipo Eurodisney di Parigi.
In sostanza una presidenza Montezemolo è una sorta di garanzia per la grande compagnia emiratina che proprio ieri ha ingaggiato una quarantina di piloti e primi ufficiali provenienti da Alitalia.
m2Come si svilupperà l’alleanza Alitalia-Etihad ancora nessuno lo sa, di certo nel programma ci sono i voli diretti da Abu Dhabi per Venezia, Milano, Bologna e Catania (lo sceicco Hamed che ha acquisito la Perla Jonica e che fa parte del consiglio di amministrazione di Etihad ne sarà contento, anzi forse avrà chiesto lui l’arrivo a Fontanarossa). Per quanto riguarda le rotte internazionali, che come sapete sono quelle più remunerative, dev’essere ancora tutto deciso. Alitalia certamente dovrà incrementare il settore, ma Etihad è disposta a cedere parte delle sue rotte di lungo raggio?
m3Nel frattempo accade una cosa curiosa: il ministero dei Trasporti ha deciso di fare uno sconto del 38% a Ntv, la compagnia dei treni veloci «Italo» presieduta da Montezemolo, sull’affitto dei binari appartenenti a Rfi (Rete ferroviaria italiana). C’era una guerra in corso tra Rfi e Ntv e quest’ultima rischiava di soccombere sia per il caro affitto della rete e sia per la concorrenza con la Tav delle ferrovie dello Stato, fiore all’occhiello dell’ing. Moretti promosso e trasferito a Finmeccanica. Il forte sconto sull’affitto della rete è stata una boccata d’ossigeno per Ntv ed è stato spiegato dal ministro Lupi come «uno stimolo alla concorrenza».
La singolarità della costa sta nel fatto che Montezemolo è presidente di una compagnia di treni veloci (Ntv sta per Nuovo trasporto veloce) e nello stesso tempo diverrà presidente dell’Alitalia. Cioè farà concorrenza a se stesso perché treni e aerei sulle stesse tratte sono «avversari naturali». Certamente questa «incompatibilità» non costringerà Montezemolo a rinunciare alla prestigiosa presidenza di Alitalia dopo aver perduto la presidenza della Ferrari. Tutto sommato perde le rosse monoposto della Formula 1, ma sale a bordo dei grandi aerei.

 

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La Giunta di Campofranco replica al Pd che sollecitava al sindaco di dimettersi

«La maggioranza è passata dal ricatto alle dimissioni»

Rino Pitanza

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Sindaco_e_Assessori_campofranco-300x213Non si è fatta attendere la risposta del sindaco di Campofranco Totò D’Anna alle accuse che gli erano state mosse dal Partito democratico locale e dalla maggioranza consiliare per il fatto di “aver toccato il fondo nell’amministrazione del paese” con il recente rimpasto e lo invitavano a “dimettersi per un segno di responsabilità”.
Il sindaco e i nuovi assessori Rocco Corsaro, Benedetto Bonacotta, Michele Morreale e Alba Provenzano affermano che l’amministrazione in due anni e mezzo ha “lavorato per il bene comune e per affrontare i problemi più urgenti compreso quello economico e finanziario, intraprendendo una politica di sviluppo, ma nell’ottica del rigore economico e della tutela delle fasce deboli. Per evitare il dissesto finanziario abbiamo portato in Consiglio l’addizionale comunale Irpef con una soglia di esenzione per i redditi fino a 10.000 euro, ma la maggioranza a noi contraria non ha neanche voluto trattare l’argomento.

Per evitare l’aumento della Tarsu – continuano – è stata riproposta in Consiglio l’Irpef con una soglia di esenzione fino a 12.000 Euro di reddito, per esentare le fasce di reddito più basse e con una tariffa scaglionata progressivamente: anche qui hanno bocciato la proposta. E per evitare che il Comune andasse verso il dissesto, non abbiamo potuto far altro che far leva sulla Tarsu.

campofranco municipio“Altro argomento “incriminato” è stato quello del bilancio portato in consiglio alla fine di ogni anno. “Il gruppo consiliare di maggioranza è stato invitato da un organismo al di sopra delle parti a sedersi attorno ad un tavolo tecnico per affrontare le problematiche, hanno detto sempre no e in consiglio succede qualcosa di scandaloso: forti della maggioranza, hanno destinato 25.000 euro all’Atl. Campofranco, peraltro già previsti, tagliando i fondi per il verde pubblico, per le altre associazioni sportive (Pol. Olimpia), per il volontariato e per l’Ufficio Collocamento che rischiava la chiusura.
Il nostro gruppo si è astenuto dall’approvare il bilancio, mentre loro prima dicono di no e subito dopo di si”.

Sulla vicenda dell’azzeramento della Giunta, il sindaco sostiene che “con un consiglio comunale dimissionario e l’arrivo di un Commissario, occorreva aprire una nuova fase e comunque è stata una scelta discussa in seno alla stessa Giunta. Appare evidente l’impegno del Sindaco e della Giunta e che il loro vero scopo è stato quello di ritardare e bloccare la macchina amministrativa e portare avanti una politica miope improntata solo sul dire no.
Con una sorta di ricatto, la maggioranza ha affermato che se il Sindaco non avesse provveduto a rimodulare la giunta si sarebbero dimessi. Poi, le dimissioni sono state motivate ufficialmente dalla mancata approvazione del bilancio. Ma quale sono le vere ragioni? “

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rom

“Tutte le strade portano a Roma” è un detto popolare o la conclusione dei giudici antimafia?

 

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