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Archive for 20 dicembre 2014

Sorteggio per gli anziani

Associazioni masochistiche

Zero in condotta

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ma2Ancora una gara… a farsi male.

Le solite cooperative di Milena in grado di partecipare alla gara per l’assistenza egli anziani continuano a farsi in tre per favorire l’amministrazione comunale giocando al massimo ribasso: offerta Zero per assistere gli anziani!!!

In pratica, temendo che a vincere siano gli altri, i partecipanti rinunciano alla quota di gestione di circa 9mila euro. Un atteggiamento ridicolo degno delle novelle pirandelliane in cui i milocchesi erano diventati sinonimo di stupidaggine.

Siamo veramente di fronte ad un comportamento masochistico a farsi male che stupisce di più del “mettersi d’accordo” per spartirsi il malloppo. sorteggioInsomma circolano meno “sperti” e più “babbi”.

Un’amministrazione più oculata annullerebbe certi ribassi oltre il ragionevole, perché non può sottovalutare il rischio che la parte di guadagno persa venga poi ripescata a scapito dei lavoratori. Per cui, se possibile e se legittimo, si dovrebbe stabilire una cifra oltre cui non si debba scendere, prevedendo anche offerte con cifre millesimali o altri accorgimenti intesi a salvaguardare il giusto guadagno delle cooperative e dei lavoratori.

Insomma si auspicano tutte le altre soluzioni che evitano sceneggiate simili che non esistono in nessun altro paese normale.

ma1Le cooperative che in questi anni si sono date mazzate sugli zebedei sono in ordine alfabetico: Luce del Sole, Milena Work e Progetto Amico; quest’ultima  vincitrice per ben due volte di fila al sorteggio. Per la cronaca quest’anno la sorte ha premiato Milena Work.

Per evitare che continuino a farsi male e darsi martellate sui punti deboli, a questo punto l’amministrazione decida di  sorteggiare tra i partecipanti la metà dell’offerta, facciamo 5 mila euro, così non ci perderebbero le stesse masochistiche ditte e ci guadagnerebbero soprattutto le lavoratici e i lavoratori.

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OK il prezzo è giusto? Provare per credere!

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Sutera. Il suggestivo Presepe Vivente approda alla 17^ edizione e punta al record di visitatori

Il borgo del Rabato come Betlemme

Roberto Mistretta

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La scena della Natività a Sutera

La scena della Natività a Sutera

E’ giunto alla diciassettesima edizione “Il Presepe Vivente di Sutera” diventato negli anni un richiamo regionale e non solo per chi vuole calarsi nel contesto natalizio, percorrendo strade e stradine animate da personaggi del tempo che furono.
Quest’anno, il nuovo direttivo dell’associazione Kamicos – che organizza l’evento – ha apportato delle novità ma sempre nel solco della tradizione che hanno fatto del Presepe di Sutera una delle Eredità Immateriali da trasmettere nel Registro apposito istituito dalla Regione Siciliana.
Confermate le degustazioni gratuite all’interno del percorso e il servizio di “navetta” (a pagamento) che partirà da Piazza della Rinascita (sosta autobus) fino all’ingresso della via che porta al Presepe. Previste nuove postazioni che si aggiungeranno alle esistenti. Il prezzo del biglietto è di 5 euro per gli adulti e di 2 euro per i bambini da 3 a 10 anni. Con lo stesso biglietto si potranno visitare la mostra sulla “Grande Guerra”, le mostre di artisti contemporanei e il museo etnoantropologico, ubicati nei vicini locali dell’ex Convento dei Carmelitani.
Le date quest’anno sono otto: il 25, 26, 27 e 28 dicembre 2014, e dal 3 al 6 gennaio 2015. Confermata anche la rappresentazione del Viaggio di Maria e Giuseppe lungo le vie del Rabato (Borgo che dal 2013 fa parte de “I Borghi più belli d’Italia”) fino alla chiesa Madre il 24 dicembre alle 22; a seguire la Messa e l’omaggio dei figuranti e dei fedeli alla grotta di Betlemme.
La manifestazione è giunta alla 17ª edizione ed oltre a rivestire particolare rilevanza per l’intrattenimento e l’ospitalità turistica del paese, costituisce anche un importante richiamo, così come testimonia la presenza di circa 20.000 visitatori annui. Per visite guidate a Sutera e per trascorrere un giorno intero si può contattare l’Ufficio turistico 0934/954929.

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Sagra della ricotta e prodotti tipici

Nel presepe di Marianopoli affiorano le radici contadine

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LaIPS020073220141218CLCome preannunciato da tempo, è stato allestito in piazza Garibaldi il monumentale Presepe sotto il segno della coltura agraria della filiera del grano. Dopo due anni il Presepe torna dunque nella piazza del paese per rappresentare le radici contadine che caratterizza la comunità manchese (lo scorso anno le attività natalizie furono organizzate nella Villa Messineo).
“Un fattivo recupero delle tradizioni nel ricordo delle attività agricole contro il modernismo e il comodismo che ha creato spesso solo stress e solitudine e non ha risolto il problema dell’occupazione e del lavoro”, dice il vicesindaco Salvatore Noto.
“Un presepe dal significato profondo – aggiunge il sindaco Carmelo Montagna – che vuole valorizzare il nostro passato per un futuro di pace e di concordia della comunità nel rispetto reciproco delle posizioni sociali e politiche”.
Anche quest’anno l’amministrazione comunale, grazie ad un ritrovato volontariato e nonostante le ristrettezze di bilancio, organizzerà due eventi collaterali: “Le Sagre della Ricotta e dei prodotti tipici” per le serate del 28 dicembre 2014 e del 5 gennaio 2015 che saranno l’occasione per visitare Marianopoli e le sue notevoli testimonianze storico-archeologiche.
Tra le altre iniziative saranno organizzate altre due serate di intrattenimento musicale per gli anziani, una visita a scuola di “Babbo Natale” con regali a tutti gli alunni e una serata a tema il 6 gennaio: “Arriva la Befana”. Una serata per tutti i cittadini ed in particolare per i bambini più piccoli, che si terrà nella sala Sikania.
Per l’occasione le strade principali sono state addobbate e illuminate e la sera, per l’intero periodo delle festività, anche le stradine periferiche saranno attraversate da un gruppo musicale che suonerà la “Ninnareddra” per riportare ad un clima suggestivo di serenità e calore natalizio.
“In un momento di forte crisi economica è un programma ambizioso – aggiunge il vice sindaco – che da una parte intende richiamare visitatori dei paesi vicini e dall’altra vuole richiamare fortemente noi stessi ai valori spirituali e religiosi ma anche di coesione sociale che il Natale rappresenta”.
Festività natalizie, insomma, all’insegna di canti tradizionali, realizzazione del presepe e della tradizionale sagra della ricotta in piazza Garibaldi, esibizione di artisti da strada, allestimento di alberi di Natale e luminarie.

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Caratteristiche ambientazioni del Presepe Vivente tra giochi di luce e attrezzi d’un tempo

Le postazioni sembrano quadri d’autore

Rino Pitanza

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Scorcio del presepe vivente di Campofranco

Scorcio del presepe vivente di Campofranco

Giunge alla undicesima edizione il Presepe Vivente di Campofranco allestito all’interno del palazzo baronale della famiglia Campo costruito intorno al 1570 agli albori della nascente comunità campofranchese nel feudo “Funtana di li rosi”. E’ un presepe che non si può non visitare, per la caratteristica ambientazione in luoghi al chiuso e all’aperto, per la dovizia con cui i figuranti ricostruiscono la struttura architettonica del tempo, per i sapori delle tradizioni popolari fondate su arti e mestieri, per i cibi tradizionali del tempo serviti in abbondanza, l’atmosfera agreste resa tale dalla presenza di animali veri con il bue e l’asinello a fare da “primedonne” nella mangiatoia e da cornice alla Sacra Famiglia della Natività. E poi un gioco armonioso di luci e colori in tutto il percorso che il visitatore potrà ammirare in tutti i suoi particolari.
Orgoglioso il Governatore della Confraternita Santissimo Sacramento, Rosario Nuara, che anche quest’anno è stato il promotore del presepe campofranchese. “Cerchiamo di dare vita a qualcosa che dia un senso alle festività natalizie e l’idea di questo presepe vivente e soprattutto la caparbietà di continuare con notevoli difficoltà, è frutto della volontà dei componenti la Confraternita. Il nostro presepe – conclude Nuara – non è di quelli che vogliono raggiungere grandi obiettivi, non è in competizione con nessuno e i tantissimi visitatori che ogni anno giungono anche dai centri vicini, dimostrano che comunque riusciamo a dare il messaggio che ogni presepe dovrebbe trasmettere”.
L’accoglienza dei 55 figuranti è cordiale, in ogni postazione, in ogni angolo ed in ogni raffigurazione dove tutti partecipano alla realizzazione di autentici quadri d’autore. Numerosi gli attrezzi agricoli e artigianali di un tempo perfettamente conservati proprio grazie all’opera certosina di Rosario Nuara, con l’antichissimo svecciatoio, pezzo originale del 1800 ancora funzionante, che fa bella mostra di sé. “Tradizione popolare e religiosità si uniscono per creare la suggestiva atmosfera natalizia con ingegno, passione e soprattutto amore per Gesù Bambino, che nasce senza dimenticare le proprie radici”. Questo il messaggio che i figuranti offrono a chi visiterà il Presepe, a cominciare dalla notte del 24 dicembre quando dalla Chiesa Madre in Piazza Crispi, dopo la messa di mezzanotte il bambinello verrà portato in processione e poggiato nella mangiatoia, riscaldato dal bue e dall’asinello, oltre all’affetto di tutta Campofranco.

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Scilipoti se la prende con Benigni «Governo riferisca sul compenso»

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Il primo a mettere sotto accusa la Rai per il compenso pagato a Roberto Benigni per le due serate sui Dieci Comandamenti era stato il presidente della Commissione di Vigilanza Rai Roberto Fico, che aveva presentato un’interrogazione per sapere se fosse vera la voce che il comico avrebbe preteso per la sua performance circa 2,5 milioni di euro.

SETTIMO COMANDAMENTO
N O N –  R U B A R E

La televisione pubblica aveva smentito già in quella circostanza, parlando di cifre più basse, ma stavolta è il senatore di Forza Italia Domenico Scilipoti a tornare all’attacco:

«Benigni è stato premiato dai telespettatori e non poteva essere altrimenti vista la sua bravura. Se, tuttavia, il compenso ad egli corrisposto fosse davvero di 4 milioni di euro, ci troveremmo dinanzi ad una cifra spropositata, un vero e proprio insulto agli italiani che faticano ad arrivare alla fine del mese. Il Governo riferisca in aula e faccia chiarezza comunicando a quanto ammonta il compenso effettivamente dato al comico toscano».

La Rai finora non ha autorizzato la pubblicazione sul datoreale del compenso di Benigni. Il direttore generale di Viale Mazzini si è limitato a dire che la televisione pubblica era «orgogliosa per aver ospitato due serate di una pagina bellissima dello spettacolo».

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Pittura Fresca a Milena

pittura fresca

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donnaFemina mobiliur ventis

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La donna è più mobile dei venti

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(CALPURINIO SICULO, Egloghe, 3.10)

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Colle

colle

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Cena alla Lanterna

cena natale

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Il Quarto Killer

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grande valloneMafia, al processo Grande Vallone tre condanne (e un assolto) in Appello

Vincenzo Pane

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Riduzione di pena su due condanne per associazione mafiosa con la conferma di una condanna per truffa e un’assoluzione per favoreggiamento, ma in appello non cambia molto rispetto al primo grado sulla vicenda venuta a galla con il blitz dei Carabinieri «Grande Vallone» dell’aprile 2011, che fece luce sull’attività di cosa nostra a Campofranco e nel resto del Vallone.

TERMINI

TERMINI

CALTABELLOTTAIl giudizio di secondo grado si è infatti chiuso con tre condanne ed un’assoluzione con la prima sezione penale della Corte d’Appello (presidente Sergio Nicastro, consiglieri Miriam D’Amore e Giovanni Tomaselli), che ha inflitto 8 anni a Salvatore Termini detto “Caterino” (81 anni, di Campofranco) e 5 anni a Cosimo Caltabellotta (73 anni, campofranchese e titolare del motel La Fazenda in cui sarebbero stati ospitati latitanti e sospetta sede di diversi summit di mafia. L’accusa per entrambi è di essere componenti della cosca mafiosa di Campofranco. I giudici hanno inoltre confermato la pena di 1 anno e 3 mesi per truffa ad Edmondo Belardo (51 anni, di Siracusa), accusato di avere taroccato, in quanto non sarebbe stata collegata ai Monopoli di Stato, una macchinetta videopoker installata nel locale di uno degli indagati coinvolti nel blitz Grande Vallone.

MODICA

MODICA

Confermata invece l’assoluzione di Gianluca Modica (42 anni, di Campofranco) dall’accusa di favoreggiamento al cugino Giuseppe Modica (condannato per mafia che ha scelto il rito abbreviato ed è stato giudicato separatamente con altri imputati). Secondo l’accusa Modica avrebbe aiutato il cugino a trovare una microspia piazzata dai Carabinieri, durante le indagini, nell’impresa edile dello stesso Giuseppe Modica. Ma in questo caso la Corte ha accolto la tesi degli avvocati difensori Emanuele Limuti e Giovanni Castronovo, i quali, nel chiedere l’assoluzione dell’imputato, hanno sottolineato che era stato Giuseppe Modica a mostrare al cugino la microspia e che il loro assistito non aveva alcuno strumento per individuarla. Il sostituto procuratore generale Fernando Asaro aveva chiesto la conferma della sentenza di primo grado, con cui Termini era stato condannato a 12 anni e Caltabellotta a 7 anni, oltre a quella relativa alla pena di Belardo. Per Modica l’accusa aveva chiesto la condanna a 4 anni. Gli imputati sono assistiti dagli avvocati difensori Giuseppe Dacquì, Davide Schillaci e Antonio Lo Iacono.

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