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Archive for 21 dicembre 2014

I ribelli autonomisti

Giovanni Cassenti

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Giovanni Cassenti e Carlo Cannella a New Orleans nei primi anni del 1900

Giovanni Cassenti  (con la bici) e Carlo Cannella a New Orleans nei primi del 1900

Avevo facilmente superato le scuole elementari e un parroco di Sutera continuò a insegnarmi anche qualche cosa di latino. Poi seguii mio padre a Milocca in cerca di miglioramento finanziario.

Ma la situazione economica della famiglia non permetteva nessun agio, per cui all’età di diciassette anni decisi di lasciare la borgata che non soddisfaceva la mia sete di sapere e decisi di emigrare.

Ma dopo soli cinque anni passati negli Stati Uniti, dovetti  rientrare per una grave malattia che i medici mi dissero poteva guarire solo con l’aria nativa e in verità successe il miracolo di restare vivo. Rimase il rimpianto per quello che avevo lasciato. La mia salute si rimise ma piombai nuovamente in quel buio completo di un borgo arretrato e senza i più elementari servizi.

Io che da quel buio completo di vita di campagna ero stato proiettato dove la civiltà brulicava, avevo conosciuto Palermo, mi ero imbarcato e dopo venticinque giorni di traversata ero giunto a New York per poi vivere cinque anni a New Orleans città all’avanguardia degli Stati Uniti. Ingoiai la pillola amara del rientro alla residenza di origine ma il consiglio dei medici non fu inutile e la mia salute si rimise.

Riprendendo le diverse attività non mi stancavo di enumerare le enormi differenze di vita ai vecchi e nuovi amici con i quali riconoscevamo che tale stato di cose di arretratezza della nostra borgata doveva finire, dovevamo muoverci, era necessario e le sincere adesioni e approvazioni si moltiplicavano.

Salvatore ANGILELLA

Salvatore (Totò) ANGILELLA

Ormai avevo venticinque anni (1910) e l’amico Salvatore Angilella poco meno di me, per le comuni idee non tardammo a stringere una cordiale amicizia che ci spingeva a vederci spesso. Diventammo come due corpi ma una sola idea: quella di diventare promotori di tutte le battaglie necessarie per redimerci dallo stato di schiavitù e diventare indipendenti dalle due matrigne Sutera e Campofranco, ne facemmo una specie di giuramento.

Anche Angilella aveva preso visione di diversi centri evoluti, anch’egli sentiva la vergogna di dire che abitava nella borgata Milocca, questo sentimento comune fece sì che a tutti quanti incontravamo raccontavamo il nostro progetto di staccarci da Sutera e Campofranco iniziando forme di proteste, di ricorsi, di appelli alle Autorità, insomma fare di tutto contro lo stato di abbandono in cui giacevamo.

Sede del Fascio dei Lavoratori - Milocca

Sede del Fascio dei Lavoratori – Milocca

Nonostante incontri con qualcuno che ci tagliava le gambe, la maggioranza dei contadini delle due borgate approvava la nostra iniziativa che, modestia a parte, sapevamo propagandare con educazione e modi civili anche se nessuno dei due era diplomato o laureato. Per molti brizzolati e più grandi di noi eravamo due giovani uomini che si agitavano ma non avevano ancora mai dato prova concreta di serietà e intelligenza.

Ma non ci mancava la cultura nè lo slancio per affrontare nei limiti della Legge ogni questione attinente la giustizia ma sconoscevamo le procedure e il tempo ci sembrava lungo, convinti per la giovane età che tutto si potesse raggiungere mediante il tiro di un grilletto di fucile.

In nostro soccorso e dei principali amici che si aggiunsero a noi arrivò l’avv. Carlo Ingrascì oriundo da Serradifalco, lo stesso comune di provenienza degli Angilella, l’avevamo conosciuto per alcune pratiche di vertenze civili e avevamo visto la sua preparazione e come fosse considerato e temuto nel nisseno.

Giuseppe Cannella "il presidente"

Giuseppe Cannella “il presidente”

Nei giorni che seguivano altri facevano atto di adesione, diventavano sempre di più e tutti degni di fiducia, persone serie e con l’espressione sincera che si notava nel loro volto e nel loro modo di parlare. In certe serate si stava seduti assieme più del solito, specialmente con i signori Cannella Giuseppe, Buttaci Antonino, Scalia Calogero, Falletta Ignazio e qualche altro. In queste sedute decidevamo le mosse da fare per costiutire le basi per formare il movimento pro autonomia.

Tutti questi incontri cominciavano a dare fastidio. Qualche volta che passeggiavamo insieme veniva facile incontrasi con alcuni “nababbi” della borgata e con alcuni “speronati” che portavano gli stivali lucidati. Notavamo che il loro saluto era forzato, distratto, il fatto ci dava fastidio ma ci sforzavamo di non farlo capire.

Diventava sempre più notorio che quanto noi iniettavamo al popolo era di interesse comune e non particolare o personale. Tutti mettevamo a conoscenza comune le notizie del passato, ma l’amico Totò Angilella pur essendo curioso di conoscere qualche particolare, alla fine rispondeva che più di tutto interessava il domani e non il ieri.

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I milenesi dicono NO

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Perché accendere l’aria condizionata in auto anche in inverno

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condSiamo ormai nel pieno dell’inverno e le nostre automobili, anche solo dopo qualche ora di inutilizzo, possono essere tranquillamente considerate dei piccoli anfratti gelidi, dove è necessario il cappotto per non soffrire intensamente il freddo. Per aiutare a “scongelarci”, quasi tutti utilizzano il riscaldamento dell’auto e spesso ignorano il climatizzatore, pensando che sia poco utile in caso di basse temperature. Errore! Questo accessorio può aiutarci molto anche durante la stagione fredda e, inoltre, la sua regolare accensione permetterà di mantenere il sistema in perfetta efficienza e ci eviterà brutte sorprese con l’arrivo del caldo.

A livello tecnico, gli impianti di climatizzazione delle auto moderne sono infatti composti da due sistemi, un condizionatore e un riscaldatore, che d’inverno lavorano insieme: il primo (oltre a raffreddare l’aria d’estate) deumidifica l’aria nell’abitacolo, mentre il secondo la riscalda convogliando il calore del circuito di raffreddamento del motore. Ecco quindi un primo consiglio, che forse potrà suonare banale ad alcuni: se volete solo riscaldare l’interno della vettura, non accendete il climatizzatore a motore freddo, ma pazientate per qualche minuto dando modo al sistema di andare a regime; se non ci credete fate una prova pratica e mettete al massimo la temperatura appena messa in moto l’auto: noterete infatti che, almeno per i primi due o tre minuti, dalle bocchette d’areazione uscirà solo aria fredda.

appanUn caso diverso è quando ci troviamo con il vetro appannato: questo fenomeno non è altro che la formazione di condensa, causata da un eccesso d’umidità dentro l’abitacolo. In questo caso allora l’uso (anche a motore freddo) del climatizzatore è fortemente consigliato: bastano infatti pochi minuti e, grazie alla sua funzione deumidificante, il vetro tornerà velocemente “pulito” e anche la nostra sicurezza aumenterà di conseguenza.

Ma c’è anche un’altra utilità ad attivare il sistema d’inverno: mettendo in funzione il climatizzatore (anche solo un paio di minuti ogni mese) si lubrificano le guarnizioni e si “tiene in esercizio” il compressore, impedendo che l’inattività ne pregiudichi il corretto funzionamento. Non dimenticate poi di sottoporre l’impianto a controlli periodici: oltre a ricaricare il liquido refrigerante (da effettuare di solito ogni 12-24 mesi, a seconda dell’uso), è bene che parti come condensatore, evaporatore, valvola di espansione e compressore siano esaminate annualmente; ogni due anni, inoltre, fate anche revisionare i tubi flessibili e le guarnizioni, così da prevenire eventuali perdite. Ricordate dunque, abbiate cura del vostro impianto di climatizzazione anche d’inverno, così da potervelo godere al meglio d’estate!

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Vitellaro - Tona

Vitellaro – Tona

Un piccolo dono per un grande sorriso”

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Giorno 13 dicembre 2014 in occasione della festa di Santa Lucia la Croce Rossa Italiana – Unità CRI di Milena, di cui è referente il Cav. Giuseppa Tona ha promosso un’attività di solidarietà a favore delle persone che vivono sole.

Tale iniziativa è inserita nel progetto “Un piccolo dono per un grande sorriso” e si è concretizzata con un pranzo a base di timballo di riso ed un secondo a base di carne. La degustazione della tradizionale “cuccia” ha concluso il pranzo. I partecipanti, circa un ventina di anziani del paese, hanno trascorso delle ore in compagnia all’insegna della gioia e dell’armonia.

La prossima attività di solidarietà sarà occasione dello scambio di auguri natalizi.

Fonte: Castello Incantato

 

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Un po’ di RELAX

abc.

Una forma retorica molto usata è quella che consiste nell’attenuare un’affermazione negando il contrario. Esempio: “Questo romanzo non è un capolavoro” per dire che è poco interessante.

Assai simile è un’alta figura retorica per la quale si finge di voler tacere ciò che invece si afferma. Esempio: “Non ti dico lo spavento che ho provato”.

Quale di queste figure si chiama “Litòte” e quale “Preterizione”?

 

Risposta

(altro…)

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Picoproiettore

Un proiettore tascabile da portare sempre con voi, in viaggio o in ufficio, per poter mostrare in modo chiaro qualiasi contenuto multimediale.

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Il Circolo del Partito Democratico di Marianopoli solidale con Noto e Cannella

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pd marianopoliVogliamo innanzitutto esprimere la nostra doverosa ed affettuosa solidarietà ai Consiglieri Comunali Graziella Noto e Giuseppe Cannella per tutta la serie di gratuiti ed offensivi attacchi subiti, ancora una volta senza risparmio di uomini e mezzi, dal Sindaco, coadiuvato in questa attività, dalla Giunta Municipale e dai capi gruppo consiliari.
Il riferimento è a tutti quei sgradevoli comunicati editi in questi giorni dall’Amministrazione Comunale titolati, in maniera anche blasfema, “Fango di Natale” ecc.
La cosa che più sconvolge in questa vicenda è l’accanimento irrefrenabile di questi soggetti nei confronti dei Consiglieri Cannella e Grazia Noto che hanno la sola colpa di avere svolto e di volere svolgere bene, con onestà intellettuale, democraticamente e con trasparenza il ruolo di effettiva opposizione in seno al Consiglio Comunale, per come assegnatogli dagli elettori, e non certo quello più comodo di accodarsi.
Il periodo natalizio non è certo il più propizio per dispensare, a destra e a manca, aggettivazioni irriguardose ed offensive che superano i limiti della buona educazione.

Noto e Cannella

Noto e Cannella

Noi, per rispetto dei nostri concittadini, anche quelli residenti fuori, non vogliamo minimamente contribuire a ridicolizzare l’immagine della nostra comunità rispondendo a tono e con volgari comunicati, a tutte le infamie, intimidazioni e minacce rivolte ai consiglieri Grazia Noto e Cannella.
Per questo, con grande umiltà e con la massima serenità, invitiamo il Sindaco, la Giunta Comunale e i Consiglieri Comunali ad abbassare i toni ad avere rispetto della dignità delle persone e dei ruoli ed a spendersi per le necessità della cittadinanza e non per fare bassa e becera guerriglia finalizzata solo a scopi personali e di parte.
Nessuno può arrogarsi il diritto di sopraffare gli avversari politici o peggio di volere cancellare, con la forza e la prepotenza, la necessaria, legale e salutare contrapposizione politica e dialettica. Nessuno deve pensare di poter cancellare, con la forza dei numeri in consiglio comunale, le regole democratiche scritte con il sacrificio di chi si è speso fino all’estremo per costruire una società libera e democratica. Il rispetto delle minoranze è un obbligo oltre che morale anche legale.
Per questo noi riteniamo sconsiderato e irragionevole il vibrato incitamento di ricorso alle denuncie fatte dalla Giunta Comunale e dai capi gruppo consiliari con i comunicati dei giorni scorsi.

Carmelo Montagna

Carmelo Montagna

Al riguardo, dopo aver letto il comunicato del Sindaco. titolato “Fango di Natale /3”, invitiamo lo stesso, anche nel suo interesse, ad essere più sereno e composto poiché si coglie proprio dalla suddetta lettura la mancanza della necessaria lucidità nella gestione dei reali accadimenti e circostanze. Infatti, il Sindaco in detto comunicato, in riferimento all’invito rivoltogli dai capi gruppo consiliari, riesce anche ad indicare, come se fosse vero, quale capo gruppo consiliare il sig. C. Genco, che per quanto ci è dato di sapere non è neanche consigliere comunale. Ciò dimostra, da parte del Sindaco, come le verità che egli racconta nei suoi comunicati sono da rapportare a questo episodio.
Comunque per buona pace di tutti, noi siamo sereni e consapevoli che la mistificazione e le bugie non fanno strada lunga e la verità “VERA” prima o poi emerge.
Infine nell’auspicio di avere apportato un modesto contributo alla ricomposizione della necessaria praticabilità democratica si porgono a tutti calorosi ed affettuosi auguri per le festività di Natale.

 

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Il Terzo Killer

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«A noi gli “scippi” e i migranti»

Gianfranco Fuschi – Lega Nissena

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caltanissettaDue avvenimenti in questi giorni stanno scuotendo la serenita’ dei Nisseni, già messa a dura prova dal pressapochismo dell’amministrazione comunale, dal caos regnante per le strade e dalla tristezza di vedere una centro storico paralizzato da interminabili lavori che potevano essere programmati per tempo senza rovinare il natale ai nisseni ed ai commercianti; la quasi certezza che la falcolta’ di medicina venga portata ad Enna e quello che accade nella residenza per richiedenti asilo di via Niscemi.
Le due cose che a primo acchitto sembrano di natura diversa di fatto disegnano la citta’ che una amministrazione autorefereziale, un consiglio comunale praticamente assente, un governo regionale e nazionale sostanzialmente nemici, intendono costruire: Residenza per extracomunitari, senza servizi, utile per fare arricchire pochi ed impoverire tutti.
La presenza ad un convegno ad Enna del deputato del Pd Renziano della prima ora, Faraone, mette il sigillo sull’ennesimo scippo che si sta perpetrando ai danni della città, dopo che Crocetta e la sua banda di incompetenti, con i liberi consorzi, ha depotenziato di fatto Caltanissetta.
untitledA Caltanissetta sono destinati solo i disagi di una presenza sempre piu’ ingombrante dei “richiedenti asilo”, alloggiati anche in centro, addirittura in una struttura in via Niscemi che nacque come destinata ad uffici. Ne è stato cambiato la destinazione d’uso? E se è cambiata, ve ne erano le condizioni ‘? Ma i consiglieri comunali di che si occupano in questa citta’? Vigilano su queste cose?
Solo qui è possibile che, in pieno periodo festivo, col centro storico già paralizzato per altro, una ventina di “ospiti” possano bloccare la via Niscemi per un bel pò creando disagi alla città che li ospita ed agli esercizi commerciali della zona.
Tutto cio’ è inaccettabile ed è giunto il momento di agire senza” se” e senza “ma”.

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