Falso Natal
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Doveroso come sempre, ma forse anche più di sempre, l’augurio di un sereno Natale e di un felice anno. Un dovere espresso in questo periodo solo per … coincidenza, ma che sempre sentiamo intimamente poiché ci auguriamo e speriamo che il clima natalizio, non solo quello festaiolo, possa essere sempre presente nei cuori di ognuno di noi.
I colori, gli addobbi, le vacanze, i viaggi, perfino gli odori ed i sapori in questo periodo riescono a coinvolgerci più che in ogni altro periodo dell’anno. L’atmosfera di religiosità, poi, contribuisce ad esaltare quelle sensazioni che proviamo dentro in ogni situazione, in ogni circostanza, in ogni luogo: ci sentiamo più buoni, più propensi a relegare nel dimenticatoio gli affanni fisici e mentali cui ogni giorno siamo costretti dallo stress lavorativo, dalle incombenze familiari, ma anche dalle consuetudini e dalle abitudini del quotidiano. Insomma, il Natale ci entra dentro anche a non essere credenti o praticanti. Il Natale è un’emozione che ci porta a vedere il mondo con colori tenui e rilassanti, è un convincimento che ci libera dai cattivi pensieri a dalle sensazioni sgradevoli, è un atto di volontà che ci aiuta a vivere così come sempre dovremmo.
Per Natale riusciamo perfino, argomenti di questi giorni, a fare regalie agli extracomunitari ospitati nelle nostre comunità, a far visita agli anziani, agli ammalati, agli ospiti delle case di riposo. Alcuni espletano l’atto di bontà che il periodo richiede andando a messa, mostrando generosità nella raccolta di fondi per i bisognosi, offrendo cene e/o scambiandosi doni … a Natale.
A Natale … e sì, perché negli altri giorni invece … … … negli altri giorni siamo irriconoscibili, negli altri periodi non abbiamo tempo, nelle altre circostanze dobbiamo pensare ad altro: impegni, interessi, affari, doveri.
Siamo irriconoscibili nel resto dell’anno o lo siamo a Natale?
Certo che se per 360 giorni all’anno ci comportiamo così come d’abitudine (nessun intento di giudicare nessuno!) e poi in quei tre-quattro giorni di Dicembre e, forse, anche in qualche altro breve periodo dell’anno (le cosiddette feste comandate) cambiamo atteggiamento … beh, ci sorge il dubbio che diventiamo altro, ci mostriamo diversi da come effettivamente siamo non quando agiamo normalmente, ma quando operiamo in modo difforme da come facciamo per tutto il resto dell’anno.
Non per nulla ci stupiamo se sentiamo che tizio o caio ha dato una certa somma in beneficenza o che abbia invitato 20 poveracci a cena la sera di Natale e non invece quando sappiamo che c’è gente sottopagata, che evade le tasse o ancora gente che truffa.
Ancora una volta le apparenze la fanno da padrona a scapito di un agire sempre corretto, a fronte di un operare al di fuori dei canoni della morale, dell’etica, della giustizia.
L’augurio che vogliamo fare è rivolto a tutte quelle persone che pensano di imbrogliare gli altri, ma probabilmente anche loro stessi, agendo ed operando in un modo quando invece la loro indole, il piacere ed il desiderio vergono in tutt’altra direzione.
È un augurio rivolto a chi non ha il coraggio di essere sempre se stesso, a Natale o a Luglio, e cambia atteggiamento e comportamento in funzione del periodo dell’anno, della circostanza, della propria e personale convenienza. L’augurio natalizio lo vogliamo rivolgere a chi si nasconde dietro al dito dell’ipocrisia e della falsità, a chi pensa a una cosa e ne fa un’altra, a chi dice e poi non fa, a chi promette e ripromette e alla fine fa in modo che il risultato sia esattamente il contrario di quanto predicato.
Poco importa se si ha il naso grosso ed aquilino, i capelli crespi, se si è arroganti e presuntuosi, se si è ingordi o attaccati al denaro in maniera morbosa, se si ritengono i beni materiali più importanti degli affetti, dell’onestà, della sincerità, della lealtà.
L’augurio è che tutti si riesca ad essere se stessi sempre.
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