Sanzione da 40 milioni e una penalità di 42,8 mln per ogni semestre di ritardo nel mettersi in regola
Crocetta: «Ho chiesto lo stato d’emergenza»
Daniele Ditta
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Palermo. «Nei prossimi 2-3 anni non c’è alternativa al conferimento dell’immondizia nelle discariche. Sin da subito lavoreremo ad un nuovo piano regionale dei rifiuti: serve però del tempo per uscire da questa situazione, ecco perché ho chiesto al Consiglio dei ministri lo stato d’emergenza». Il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, sa bene per affrontare in modo radicale alla questione rifiuti è necessaria una strategia a lungo termine e l’ok di Roma per operare con poteri speciali. Ma il tempo è tiranno. Motivo per cui Crocetta fa gli scongiuri e si augura che «al più presto riapra l’impianto di Siculiana e che la magistratura autorizzi interventi anche su Mazzarà Sant’Andrea, per avere un po’ di respiro».
Il piano d’emergenza della Regione, varato da Crocetta con un’ordinanza, prevede il conferimento dell’immondizia destinata a Siculiana e Mazzarà nelle varie discariche oggi disponibili in Sicilia. Ma stabilisce un termine: 30 giorni, a partire da giovedì scorso. Difficile oltrepassare questo limite, anche perché c’è il rischio che il sistema vada in tilt. Le discariche adesso attive hanno infatti una capacità limitata: sovraccaricarle significherebbe quindi provocare emergenze a catena. Lo sa bene Crocetta, il quale vuole evitare che la Sicilia diventi la Campania di qualche anno fa. «Giovedì (domani, ndr) – dice il governatore, che ieri si trovava a Bruxelles – potrebbe esserci un incontro alla presidenza del Consiglio. Attendo una risposta: sono pronto a riprendere un altro aereo per andare a Roma.
Il commissariamento è l’unica strada per affrontare l’emergenza. Se la discarica di Bellolampo, a Palermo, è in funzione lo si deve al lavoro svolto dall’allora commissario Marco Lupo. Avevamo chiesto una proroga per continuare a recuperare gli errori del passato, ma ci sono state pressioni da parte di alcune forze politiche come il Movimento Cinque Stelle. Ora c’è la necessità di poteri speciali, in modo da velocizzare ad esempio le gare d’appalto per la realizzazione delle nuove piattaforme pubbliche». Ne sono previste 4, che sorgeranno a Gela, Enna, Messina e Palermo. «Vanno fatte al più presto – aggiunge Crocetta – ma sappiamo già che non basteranno per risolvere in modo strutturale la questione rifiuti. In passato si è puntato tutto, soprattutto nella Sicilia orientale, su poche discariche private. Il modello dei mega-impianti, come Mazzarà e Motta Sant’Anastasia, è totalmente sbagliato. Bisogna pensare ad un piano diverso da quello precedente, che tra l’altro si basava su una percentuale di raccolta differenziata mai realizzata».

Per recuperare questo gap (in Sicilia la differenziata è ferma al 13%), oltre alle piattaforme pubbliche, Crocetta punta sugli impianti di compostaggio (anche questi al palo) e di biostabilizzazione. «Le discariche moderne – spiega il governatore dell’Isola – possono raddoppiare la loro capacità, senza un’estensione fisica. In che modo? Attraverso il pretrattamento dei rifiuti, soprattutto l’umido». E qui Crocetta rispolvera un altro suo cavallo di battaglia: le compostiere domestiche. «Se almeno il 30% dei siciliani riuscisse a dotarsi di questi apparecchi, si diminuirebbe l’umido da portare in discarica. I cittadini avrebbero pure uno sconto sulla tassa dell’immondizia. Serve uno sforzo collettivo: i siciliani devono rivedere i loro comportamenti».

Ruvolo – Crocetta
Così il governatore, che raccoglie pure il grido d’allarme lanciato dai sindaci. Tra gli altri, il primo cittadino di Caltanissetta, Giovanni Ruvolo (favorevole a procedure d’emergenza), che in una lettera chiede «una pianificazione concordata e coordinata coi sindaci che giornalmente fanno i conti con la gestione territoriale. Le continue emergenze, infatti, generano malumore tra i cittadini che per primi pagano prezzi economici non più sostenibili». Risponde Crocetta: «Farò fronte comune coi sindaci siciliani, che intendo coinvolgere tutti. Serve responsabilità. Io ho affrontato questa emergenza tamponando una situazione che poteva diventare drammatica».
Al fianco di Crocetta non c’è ancora l’assessore all’Energia Vania Contrafatto, che attende il via libera del Csm per insediarsi. Crocetta dice che «è una questione di giorni» e che non è pentito di aver assegnato la delega all’ex magistrato. Dalla designazione di Contrafatto però è passato circa un mese e l’assenza di governance si sente. Per di più, secondo fonti sindacali il dirigente generale del dipartimento Acque e rifiuti, Domenico Armenio, sarebbe intenzionato a lasciare l’incarico. Più volte abbiamo tentato di contattare l’interessato, ma non ci ha mai risposto.
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