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Archive for 10 dicembre 2014

La sfortuna s’abbatte su Casa Mango

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MANGOIncredibile e nefasta coincidenza quella che ha colpito la famiglia Mango: dopo la morte del cantautore Pino, colto da un infarto mentre si trovava sul palco di un concerto a Policoro, ora anche il fratello Giovanni è deceduto, probabilmente anche lui per un infarto.

Giovanni era il fratello maggiore di Pino ed aveva 75 anni, di professione faceva il muratore: ha avuto un malore mentre si trovava nella villa di Pino, a Lagonegro, e nonostante la corsa all’ospedale, dove è stato trasportato da alcuni operatori dell’associazione “Humanitas”, non c’è stato niente da fare. Le prime notizie parlano di infarto, proprio come il fratello minore.
I funerali di Pino Mango erano già stati fissati per domani mattina a Lagonegro.

Ora l’incredibile coincidenza: a 24 ore dalla sua morte scompare anche il fratello Giovanni.

manMomenti veramente difficili per la famiglia Mango, a cui tutto il mondo della musica si stringe con affetto.

Dopo la morte del cantante Mango e di suo fratello, anche gli altri due fratelli, come racconta il Messaggero che riprende il quotidiano della Basilicata, sarebbero stati ricoverati in ospedale.

Michele e Armando compositore di alcune delle canzoni più famose – si sono recati in ospedale per andare a trovare il fratello maggiore ignorando che fosse morto, e appena giunti al pronto soccorso si sono a loro volta sentiti male e sono stati ricoverati entrambi.

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scuolaParla una pedagogista dell’asp nissena

«Percorsi formativi contro il bullismo a scuola per ragazzi e insegnanti»

Marcella Geraci
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Dopo un 8 marzo sintonizzato sulla lotta alla violenza di genere, il tema delle violenze torna alla ribalta anche in relazione al mondo degli adolescenti di oggi. Milena Avenia è pedagogista presso l’Unità operativa per l’Educazione alla Salute aziendale dell’Asp di Caltanissetta. Insieme al responsabile dell’Unità operativa Giuseppe Lombardo, all’assistente sanitario Giuseppe Termine e al dottor Gaetano La Rocca, la dottoressa Avenia vanta una serie di iniziative volte al contrasto del bullismo, fenomeno che non lascia indifferente la nostra città.

smonta-il-bullo-defCosa si intende esattamente per “bullismo”?
«Il bullismo è un atteggiamento prepotente e violento, da parte di un ragazzo, di una ragazza o di un gruppo nei confronti di un compagno o di una compagna, considerati più deboli e per questo motivo presi di mira. Il fenomeno coinvolge ragazzi e ragazze di un’ampia fascia di età, dagli ultimi anni della scuola elementare fino alle superiori e può assumere forme differenti in relazione al genere e all’età».
Quali sono le ragioni alla base di questo fenomeno e qual è l’identikit della vittima prescelta?
«Il comportamento aggressivo spesso manifesta un disagio relazionale, sociale e a volte familiare. Le ricerche scientifiche in questo ambito evidenziano inoltre la difficoltà da parte dei ragazzi, autori di prepotenze, a mettersi in contatto con le proprie emozioni e a riconoscere quelle degli altri. La vittima è invece una persona non in grado di difendersi, che prova scarsa autostima e sopporta in silenzio le prevaricazioni, mostrando difficoltà nel chiedere aiuto».
cyberbullismoE le azioni attraverso cui si manifesta il bullismo?
«Il bullismo si manifesta attraverso comportamenti di prevaricazione diretta o indiretta, i primi costituiti da aggressioni verbali (insulti, minacce, prese in giro) o fisiche (furti, estorsioni, maltrattamenti), i secondi da forme di esclusione attraverso la diffusione di pettegolezzi, dicerie, calunnie, anche attraverso il web. Quest’ultima tipologia è più diffusa tra le donne. Le azioni vengono ripetute nel tempo e la maggior parte degli episodi avvengono in presenza di coetanei. E’ importante evidenziare il ruolo dei sostenitori, che esprimono consenso aperto, ridono, battono le mani, tifano, filmano e postano su internet».
Le proprorzioni del fenomeno, a Caltanissetta?
«Non è semplice definire l’esatta diffusione del fenomeno perché gli episodi di bullismo spesso non vengono denunciati, rimanendo così avvolti nel silenzio. Una ricerca, condotta insieme ad altri partner istituzionali, ha evidenziato forti difficoltà relazionali all’interno dei gruppi classe, difficoltà che provocano profondo malessere nei ragazzi».
BULLISMO 3Due parole sui progetti già realizzati e sulle misure più urgenti da mettere in atto. A chi rivolgete la vostra attività?
«Nella prospettiva della promozione della salute è necessario superare l’ottica emergenziale dell’intervento sul singolo episodio ed elaborare una strategia educativa che dia particolare attenzione ai processi di comunicazione tra allievi e tra allievi ed insegnanti e ponga al centro il valore della relazione interpersonale e il rispetto degli altri. Per questo, negli ultimi anni abbiamo realizzato numerosi progetti formativi rivolti agli insegnanti, per includere nell’attività didattica curriculare percorsi dedicati alla promozione delle competenze emotive e relazionali fondamentali per prevenire il bullismo».
I fenomeni dell’omofobia e della violenza sulle donne hanno affinità con il bullismo?
«L’omofobia e la violenza di genere sono fenomeni specifici. Essi però hanno con il bullismo una radice comune nella violenza e nella prepotenza che si rivolge contro qualunque persona sia recepita e rappresentata in modo diverso dai modelli culturali dominanti».

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Teleribaltoni

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beQuodque domi non est et habet vicinus, amatur

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Ciò che non c’è in casa e l’ha il vicino, si ama

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Modo di dire usato per esprimere l’invidia nei confronti del vicino o dei conoscenti; ricalca il nostro “l’erba del vicino è sempre migliore”.

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Truffati

Il manager pentito: “Così la banca vi frega”

 di Francesco Specchia

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iooIl nome in codice bancario, «72H», evoca crittogrammi e cospirazione. Nella realtà, è molto peggio. «Direttore abbiamo un problema: un cliente fa casino in coda, per la polizza che gli abbiamo venduto, dice che è una truffa e che ci denuncia…». Panico, sguardi liquidi. Attimo di silenzio tra l’impiegato allo sportello e il suo capofiliale: «Procediamo col 72H, non c’è altra soluzione…».

La procedura 72H è un sistema rapido, da Blitzkrieg («risolvere entro 72 ore»). Consente alle banche di attingere ad un’apposita riserva di denaro -dai 500 a 10mila euro a seconda dell’importanza della filiale- da mettere sul tavolo alla bisogna per sedare l’ira del correntista che ha sgamato qualcosa che non va sul contratto o nel conto. Occorre che il correntista si presenti fisicamente e che s’incazzi sull’orlo della denuncia (ma è vietato utilizzare per azzerare l’esposizione di un cliente dovuto, per esempio a un derivato). Nel caso di cui sopra il correntista ha ricevuto 3000 euro, le scuse ipocrite del direttore, un caffè freddo, ed è finita lì.

ioMa quella scena avviene ogni giorno in quasi tutti gli istituti d’Italia che «hanno il solo fine di imbrogliare il correntista». Così ci racconta Vincenzo Imperatore, ex dirigente spietato e veneratissimo che, nel suo libro Io so e ho le prove – Confessioni di un ex manager bancario (Chiarelettere) -ispirato al Pasolini corsaro di «Io so ma non ho le prove» del tentato golpe nel ’74- dettaglia per la prima volta tutte le tecniche bancarie che danneggiano i correntisti.

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/10/15/ex-manager-bancario-banche-non-aiuteranno-leconomia-reale-non-illudetevi/301739/

Le conosce perché a spolpare i clienti era il migliore. Non è un libro di autoanalisi, è un bollettino di guerra. Si annida la fregatura dappertutto. Prendete le cosiddette «manovre massive sul tasso d’interesse». Senza avvertire le banche aumentano dal 1° gennaio ogni 3° trimestre impercettibilmente -dello 0,1 o 0,01%- il tasso d’interesse a tutti i conti correnti, indiscriminatamente. Statisticamente se ne accorge solo il 3% della clientela, e solo via posta ordinaria a metà aprile; quando il correntista tignoso si fa vivo, scatta il 72H, e la cosa rientra. Ma, per l’appunto, non rientra quasi mai.

Prendete, in caso di fusione, le condizioni economiche contrattuali; le banche le modificano sempre, surrettizziamente, a proprio vantaggio «oltrepassando i limiti stabiliti dall’art 118 del testo unico». e con lettere semplici. Fatevi mandare le raccomandate. «Per essere legittime, le modifiche unilaterali devono avvenire solo per motivi o validi e comprovati; e devono essere comunicate al cliente personalmente, in modo formale, con adeguato preavviso e con l’avvertenza esplicita che, qualora il cliente volesse recedere dal contratto, potrebbe farlo prima della modifica», spiega Imperatore. Non avviene quasi mai.

Idem per la «commissione di massimo scoperto», calcolata, illegittimamente, sulla punta più alta dello scoperto del cliente. La «commissione» fu ritenuta illegittima. Ma il governo Monti ne ha introdotte due nuove: la Civ (Commissione di istruttoria veloce) e la Dif (Disponibilità immediata fondi). Risultato: la spesa, per meccanismi complicatissimi, viene spesso decuplicata. Un ottimo lavoro di lobbying.

stopIdem per l’usura bancaria che si verifica quando «Il prezzo del denaro praticato supera un tasso soglia stabilito trimestralmente dalla stessa banca». Fino al 12, 16%; il quotidiano Mf lo denucia, spesso inascoltato. «La banca è l’usuraio più diffuso: usa i mutui, ipotecari o chirografari (senza alcuna garanzia reale) – che sono, sicuramente quelli più esposti -, gli scoperti di conto corrente, i leasing».

Altro capitolo: l’importo degli assegni disponibile in valuta arriva solo dopo 4/5 giorni, e la banca«ci guadagna la differenza tra gli interessi che percepisce sul mercato interbancario per il fatto di aver depositato “oggi” l’importo degli assegni versati dal cliente e gli interessi che invece il cliente percepisce dopo giorni». Non si scappa.

«La nostra è una formazione a delinquere. Lo so: ero uno dei migliori. Convocavo alle 7 di mattina i miei e gli dicevo di fare profitto, fregandocene dei clienti. Ci fu un momento che il mercato delle polizze assicurative era così saturo che li obbligammo a rottamarle, caricando quelle nuove di altri costi» continua «con le Lehman Brothers: il compito era “distrarre” il cliente, non farlo riflettere sul possibile risarcimento».

Imperatore dettaglia pure su come si poteva canalizzare il «sommerso» attraverso polizze fittizie. Evoca belle funzionarie disposte a tutto che fanno sottoscrivere «piccole polizze assicurative “contro il rischio del cambiamento del tasso”, non facendo altro che mettere a repentaglio i risparmi del cliente, tentando tutto, persino dichiarando il falso». Per fare questo le banche usano (anche) i derivati. «Sui cui rischi, già 13 anni fa, tutti sapevano. Ricordo le circolari interne. Parlavano da sole, trasudavano paura e all’erta».

Di devastante c’è l’istruzione dei bancari: l’inganno sistematico dei clienti in nome del Roe, l’indice di redditività del capitale. Sarà sempre peggio. Nel 2014 le aperture di credito sono diminuite dell’11%, gli anticipi del 12% e i finanziamenti dell’8,3%. Scomparsi 90 miliardi di crediti alle imprese.

contr«Il sistema è marcio. Ma la soluzione è tenere tutte le carte, trattare sempre sulle precentuali dei contratti, controllare i tempi delle comunicazionei, spulciarsi i codicilli, se non si capisce chiedere a un proprio consulente». E, soprattutto, denunciare. «Le banche sono abituate a non scontare pena, e non risarciscono . Al limite restituiscono per ricominciare la volta dopo. Però temono il danno reputazionale…».

La «conversione» di Imperatore risale al 2009. Era scoppiata la crisi dei subprime, ci si rese conto che le banche potevano fallire. «Ad una riunione aziendale, sul palco, quegli stessi dirigenti che per quindici anni ci avevano indottrinato alle peggiori schifezze, ora rovesciavano le responsabilità sui piccoli funzionari. Ecco, in quel momento ho detto basta». Adesso Imperatore fa il consulente aziendale, aiuta i clienti a difendersi dalle banche. Non è San Paolo, o JP Morgan il cassettista che salvò Wall Street investendovi massicciamente, quando tutto parve crollare nel Grande Panico del 1907. Ma ora si sente molto meglio…

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vigiliImpegno di spesa per l’auto della Pm

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L’amministrazione comunale ha disposto l’impegno di spesa per consentire la sistemazione dell’auto di ordinanza, una Fiat Punto, in dotazione alla Polizia muinicipale.

La ditta che cura la gestione della manutenzione dei mezzi comunali, ha stimato in 158,60 euro la somma necessaria per procedere alla sua sistemazione.

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Troppa sofferenza: meglio la fine del mondo!

Francesca Ribeiro

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arresStoriacce, buon Dio, storie terribili che ti restano addosso, che ti si imprimono nella mente.

L’immagine degli occhi innocenti del bimbo di otto anni ucciso forse dalla sua mamma nel Ragusano, ti resta dentro, buon Dio, ti resta dentro.

Lo sai, buon Dio? Se tu mi avessi detto prima della Creazione: “Voglio creare l’universo e su un piccolissimo sperduto pianeta mettere gli uomini a mia immagine e somiglianza, e le piante e gli animali. Però… però questo comporterà grande sofferenza per tutte le creature, e potrà anche accadere che una madre possa uccidere il suo bimbo.

endPotrà anche accadere”, lo sai buon Dio? Io ti avrei risposto di lasciare perdere. Ma quel che è fatto è fatto, non si può tornare indietro.

Però, una preghiera voglio fartela: “Buon Dio, se questo povero mondo deve ancora per troppo tempo essere afflitto da tanta sofferenza, se milioni di creature innocenti dovranno ancora patire le pene dell’inferno, fa’ che la fine del mondo venga al più presto, porta tutti con te in paradiso assieme agli angeli e non se ne parli più”.

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ditt

Sotto dittatura devi star zitto e scrivere?

Zap&Ida

 

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Studentessa del liceo classico premiata al concorso di narrativa pirandelliana

Rosamaria Li Vecchi

 

piraCompirà 15 anni nel gennaio prossimo Simona Ferrara, studentessa della 2ª C Dams del Liceo classico e linguistico Ruggero Settimo, che ha ricevuto un riconoscimento nei giorni scorsi ad Agrigento nell’ambito del 51° Convegno di studi pirandelliani, dedicato quest’anno ad Enzo Lauretta, scomparso qualche mese addietro; tema del convegno 2014 “Novella e dramma”.

Il testo della studentessa, dal titolo “Naufrago” ha ricevuto il premio di scrittura creativa per la riscrittura della novella pirandelliana “Il Signore della nave” (Simona è la più giovane tra i vincitori del premio che aveva lo stesso tema del convegno).

A guidare la studentessa nei percorsi di approfondimento sull’opera pirandelliana che hanno poi portato alla partecipazione al concorso riservato agli studenti è stata l’insegnante di lettere Gisella Talluto, che ha condotto in particolare un lavoro sulla novella; tra i partecipanti al concorso anche altri tre studenti della stessa classe, Francesco Iacona, Matteo Giannone, Annamaria Vaccaro.

Simona Ferrara

Simona Ferrara

Appassionata di scrittura fin da piccolissima, Simona ha scritto di getto in un giorno il testo vincitore, nato da un’idea elaborata durante una notte insonne. La sua ispirazione nasce dalle sue letture, che vanno dalla narrativa di vari generi (il libro che più l’ha colpita è “Oceano Mare” di Baricco) fino all’epica. «Sono stata sempre affascinata – dice – dai miti greci ma anche da quelli appartenenti ad altre culture e tradizioni». Ai quali si è aggiunto, infine, lo scrittore agrigentino e le sue opere. «Fin da quando andavo alle medie – dice ancora Simona – mia madre mi ha guidato alla scoperta di Pirandello, facendomi notare quanto fosse bella la sua scritture e la sua capacità di descrivere i personaggi ma solo quest’anno abbiamo avuto occasione di approfondire questo tema anche grazie alla partecipazione a questo convegno e ai percorsi di studio fatti in precedenza». E i genitori di Simona hanno accolto con grande soddisfazione la notizia del riconoscimento. «Mamma si è molto emozionata – dice la studentessa – ma entrambi i miei genitori mi sostengono in questa mia passione e sono fieri di me per questo primo risultato. Certo, è solo un inizio poi si vedrà».

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