Nelle diverse aree dell’isola si distinguono quattro fondamentali varianti tipologiche del carretto:
- il tipo palermitano, diffuso nella provincia di Palermo, Agrigento, Caltanissetta, Trapani.
Gli elementi che li distinguono sono: l’asse delle ruote, incassate in un travetto di legno scolpito e dipinto (casciafusu), ornato di arabeschi in ferro battuto (rabeschi) e sormontato da due mensole di legno; tre pioli suddividono i laterali della cassa, di forma trapezoidale, in due riquadri; - il tipo castelvetranese, diffuso nel retroterra della provincia di Trapani e aree vicine della provincia di Palermo. L’asse delle ruote e le mensole sono simili a quello di Trapani, la cassa con i laterali è simile al tipo palermitano;
- il tipo trapanese si distingue per le ruote di grande diametro, sulle fiancate ha quattro pioli che suddividono i laterali della cassa in tre riquadri, sormontata da una barra orizzontale;
- il tipo catanese diffuso nella Sicilia orientale, è simile a quello palermitano.
“La forma del carretto è quasi identica in tutta l’Isola, tranne che in provincia di Trapani e in provincia di Palermo, dove si distingue tra l’altro per la svasatura degli sportelli laterali, che sono invece rettangolari in tutta la Sicilia. “Il carretto trapanese … ha le fiancate laterali più alte e sormontato da sbarre verticali legate insieme da un asse longitudinale… Materialmente più pesante è quasi liscio in ogni sua parte”
Nei riquadri (scacchi) si possono distinguere cinque generi figurativi:
- devoto (scene della bibbia o della vita dei santi);
storico-cavalieresco;
leggendario-fiabesco;
musicale (opere liriche);
realistico (scene di caccia o altro).
Il costume di dipingere i carri è documentato in Sicilia a partire dai primi dell’Ottocento, sull’esempio delle portantine, delle lettighe e delle carrozze del Seicento e del Settecento riccamente decorate e dipinte.
Lascia un commento