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Archive for 13 aprile 2011

CARMELO CIPOLLA E GIUSEPPE VITELLARO STANNO ORGANIZZANDO INSIEME LA “SPEDIZIONE” IN FRANCIA PER L’INAUGURAZIONE DI “PIAZZA MILENA. LO RIVELANO I BIGLIETTI D’INVITO FIRMATI DA ENTRAMBI

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L’ambasciatore di Milena nel Mondo – a quanto si sa e si vede – è ancora in piedi. Sembrava finito sul binario morto e invece riappare sulla scena politica più vivo di prima. Carmelo Cipolla ha il cuoio duro, è tipo che non molla, mai, neanche dopo la serie di colpi bassi ricevuti dal sindaco Vitellaro che avrebbero steso un mammuth. Fatto è che da poco è stato miracolosamente reintegrato nel suo ruolo di badante degli emigrati.

E’ un combattente, un pugile che spesso cade al tappeto e sempre si rialza, anche se un pò stonato. Vediamo alla moviola i più recenti k.o.

Nella passata legislatura, l’ex sindaco Giovanni Randazzo si vide costretto a mandarlo via da assessore per incompatibilità ambientale su forti e continue pressioni in tal senso di gran parte dei suoi colleghi di giunta. Fu un colpo pesante ma sferrato con guanto di velluto. La sostanza fu che anche allora se ne andò con tanto di strilli, lettere aperte e articoli sui giornali, alla fine inutili.

Nell’attuale amministrazione il colpo più basso che non si può arrivò troppo presto, minuti prima di salire sul ring della giunta quando gli fu negato l’assessorato anticipato alla cittadinanza e sottoscritto dal sindaco nel programma elettorale. Le sue proteste verbali e scritte, gli articoli su giornali, gli strilli del suo avvocato difensore non sevirono a niente. Carmelo Cipolla rimase a terra. Poi miracolosamente gli fu regalata la caramellina di ambasciatore di Milena nel mondo per compensarlo dell’assessorato negato e per addolcirgli la lingua.

Durò poco. Ben presto si accorse di essere stato raggirato e cominciò a lamentarsi di essere ambasciatore soltanto sulla carta perchè nei fatti mai coinvolto nel ruolo assegnatogli, e mai invitato nei viaggi al nord e in Francia da quelli che contano nell’A.C. Vitellaro. Il sindaco non gradì le sue lamentele, nè le proteste scritte e qualche articolo apparso sui giornali, soprattutto pare che non mandò giù un’ intervista rilasciata a questo blog e di botto gli revocò l’incarico, sic et simpliciter. Il botto stonò il malcapitato che emise strilli che come al solito non servirono a nulla.

Dopo qualche tempo l’ambasciatore si è risollevato anche da questo terzo kappao, sembra negando la veridicità di quanto pubblicato da MML: è bastato criticare questo blog per avere l’indulgenza plenaria. Tra i due ora è scoppiata la pace, meglio dire una tregua conveniente per entrambi. Carmelo non poteva restare ancora con le mani in mano a vedere assottigliare il suo minuto elettorato in terra straniera. Peppuccio non poteva farsi scappare, dopo di tanti altri più pesanti ex compagni di viaggio, anche l’ambasciatore. Della serie chi si contenta gode: abbonè picca ca nenti.

E così, il nostro ambasciatore, nonostante tanti pugni sullo stomaco e una lunga serie di colpi bassi, si rialza ancora un’altra volta senza restare al tappeto. Questa sua capacità di sollevarsi sempre, di non abbattersi mai ricorda il famoso pupazzo degli anni ’60 “ERCOLINO SEMPRINPIEDI” a cui potevi mollare miliardi di calci e pugni senza mai riuscire di farlo crollare al tappeto.

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INCREDIBBBBBILE!

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NON VOTERO’ PIU’ LA LEGA BUONISTA

di Silvana Duretto

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Ho sempre votato Lega Nord da quando è nata, ho ancora davanti agli occhi il manifesto dell’indiano finito in una riserva che in campagna elettorale mi era piaciuto tanto e mi aveva dato davvero ranta speranza e tanto entusiasmo.

Oggi non riesco più a guardare un telegiornale senza provare un senso di sgomento. Non posso più vedere un ministro dell’Interno leghista che scorazza avanti e indietro per l’Italia e per il Mediterraneo per accogliere, rivestire, rifocillare, sistemare migliaia di migranti che per ringraziamento distruggono tutto ciò che gli capita a tiro.

Ma non era questa l’occasione d’oro per mantenere le promesse elettorali, invece di condannare e demonizzare i Paesi europei che giustamente non ne vogliono sapere? Loro li respingono e fanno esattamente quello che avremmo dovuto fare noi!

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di VA.MA.

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Lo scettro del comando, a Montedoro, sarebbe in mano alla triade dei fratelli Falcone.

L’hanno detto i pentiti storici e l’hanno confermato quelli che di recente hanno saltato il fosso. Il più carismatico è l’allevatore Nicolò Falcone, seppur sia il più giovane dopo Paolo e l’anziano pastore Giuseppe, l’unico che per la sua età avanzata ha ottenuto gli arresti domiciliari. Montedoro è un’altra cellula storica di Cosa Nostra e da sempre i collaboranti la identificano nel trio Falcone. Anche in tempi attuali. In particolare, la figura del boss Nicolò è indicata dagli inquirenti pure come «anello di collegamento con esponenti di Cosa Nostra in territorio di Agrigento».

Ore e ore di interrogatori, i collaboranti hanno dedicato a Nicolò Falcone, riconoscendogli univocamente come il capo della famiglia mafiosa montedorese. Ha cominciato Nardo Messina definendolo sottocapo, poi Lillo Giambarresi e Salvatore Riggio e ha proseguito Ciro Vara nel 2003, Maurizio Di Gati nel 2007, Pietro Riggio che ha parlato di lui nel 2008 a proposito dell’estorsione all’impresa edile di Paternò che s’era aggiudicata in subappalto i lavori per il rifacimento delle case popolari al villaggio Santa Barbara, a Caltanissetta. L’impresa, per i lavori di termoidraulica che voleva accaparrarsi Carlo Alberto Ferrauto oggi pentito, si rivolse ad una ditta di Grotte. «Ricordo che Falcone – spiega Riggio – alla presenza di Angelo Palermo ci chiese in quella fase di far svolgere i lavori di impiantistica alla ditta di Grotte, presentandosi come mediatore».

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Uova lasciate per troppo tempo in frigorifero? Latte fresco dimenticato? Caffè rimasto dentro la tazzina o un goccio di birra lasciato sul bicchiere dopo una notte di festa? Cosa fare con avanzi e scarti di cibo, si deve per forza buttarli?

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Non necessariamente, ci sono un sacco di usi alternativi con avanzi e cibi scaduti che potete tranquillamente provare a casa.

Nella maggior parte dei casi si tratta di rimedi che venivano usati ai tempi dei nostri nonni, altri sono stati provati scientificamente. L’unica cosa di cui dovete armarvi è un po’ di pazienza, perché non sempre i risultati saranno immediati. Ma la soddisfazione sarà doppia: da un lato userete cibi scaduti in modo alternativo evitando inutili sprechi; dall’altro lato risparmierete sostituendo generi alimentari poco costosi (come sale o uova) ai più cari prodotti in commercio con risultati simili.

A questo punto, non resta che vedere come essere creativi con la vostra dispensa. Si tratta di una breve rassegna che non vuole essere esaustiva. Provateli, diteci se funzionano o no, e condividete con noi altri usi alternativi che avete scoperto!

1 – Banana
La parte interna della buccia può essere usata per lucidare le scarpe in pelle, rimuovere verruche (dopo diverse settimane di trattamento), intenerire l’arrosto (aggiungendo la buccia nella padella), e pulire le foglie delle piante di casa.

2 – Birra
E’ un ottimo costituente naturale per i capelli. Riscaldatela e distribuite sul cuoio capelluto, lasciate agire per mezz’ora, poi risciacquate. Mischiata con dell’uovo crudo darà corpo ai vostri capelli. Se invece è avanzato un bicchiere dall’ultimo party, anziché buttarlo versatelo sulle vostre piante: il lievito le farà crescere più rapidamente.

3 – Caffè
Già saprete che i fondi di caffè sono preziosissimi per il terreno grazie all’azoto, ottimo alleato del vostro giardino. Ma potete utilizzare gli stessi fondi anche per tenere lontani gatti (miscela con buccia d’arancia) e formiche (l’azoto brucia le loro gambe), aggiungere brillantezza ai vostri capelli (impacco con capelli puliti e bagnati), ed eliminare cattivi odori (lasciate seccare i fondi, versateli in una coppa e conservate in frigo).

Anche le poche gocce avanzate nella moka o tazzina sono utili per le piante: calcio, magnesio e azoto sono fondamentali per la salute delle piante. Diluite (1/4 di caffé più ¾ d’acqua) e innaffiate con questa soluzione una volta a settimana.

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Le gendarme

 

Con i suoi interventi in Libia e in Costa d’Avorio Sarkozy pare seriamente intenzionato a riacquistare  per la Francia quel prestigio africano da tempo perso.
Non sarà troppo grande quel cappello?

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