
Il 4° giorno rifacciamo i turisti.
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Andiamo a Budva dal mare meraviglioso. Peccato per la spiaggia, niente sabbia come da noi, ma un’infinità di ciotoli, per cui compriano sandali di plastica per passeggiare e entrare in acqua. E’ stato divertente.
Chi non s’accontentava di questo spettacolo poteva affittare gli acquascooter o provare l’esperienza delle mongolfiere, su cui si sale in pochi, sollevate in aria e trainate da un motoscafo, una esperienza incredibile pagando 70 euro a coppia. Rispetto a Cetinje qui la vita è più cara.
Sul lungomare passeggiando passeggiando si arriva fino alla città vecchia di Budva dalle stradine strette con gradini in pietra, affollate di tanti e tanti negozi di souvenir. A fare un paragone, ricorda un po’ San Marino.

sciuriddru
Di notte la vita continua, Budva si anima attorno ad una serie interminabile di disco-pub concentrati sul lungomare. Ad attirare i clienti ma senza volgarità decine di belle e alte ragazze in mini minigonne che invitano educatemente i clienti ad entrare.
Il giorno dopo è il giorno del terzo spettacolo e conclusivo spettacolo. Abbiamo girato il mondo ma raramente abbiamo visto ballerini di gruppi folk così bravi e preparati, alcuni del fruppo serbo sembravano veri e propri professionisti.
Anche noi abbiamo dato il nostro meglio, in fondo questi festival servono a spingerci a migliorarci.
Ci siamo esibiti come quarti presentando il nostro pezzo forte, molto romantico: “Sciuriddru” (fiorellino). Si tratta di un delicato corteggiamento interpretato da due coppie: Federica Saia e Carmelo Cipolla, Rosamaria Falcone e Giuseppe Buttaci. Al pubblico è paciuto moltissimo. Il gruppo locale ha chiuso lo spettacolo e infine c’è stata la premiazione.
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