C’erano una volta i “protestanti”
di Alfonso Cipolla
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Fummo al centro del mondo. Della protesta. Dal nostro paese partì l’ondata d’indignazione popolare contro l’inutilità degli Ato, in particolare di quello ambiente. Dell’inutilità? Della dannosità diciamo. Si pagava – e si continua a pagare – quattro volte più di prima un servizio che era – ed è – dimezzato e, ripetiamolo, fa pena. Non assolve nemmeno i suoi compiti di igiene e di prevenzione di diffusione di malattie e di topastri. E l’estate i cassonetti non vengono mai lavati. Se non dall’esterno, solo quando piove.
Furono raccolte centinaia di firme.
In una “adunata oceanica” ci riunimmo per buttare -non solo simbolicamente – le esose bollette nei sacchetti della spazzatura. La stampa – specie La Sicilia – diede vasta risonanza alla rivolta della quale fui artefice con alcuni miei compagni che ora, per loro fortuna possono fare di più perchè eletti alla guida del comune. Non dimenticherò mai quando il consiglio comunale di Milena approvò all’unanimità la mia proposta di uscircene dall’Ato Ambiente. Poi non se ne fece nulla, ma restò la provocazione forte. Chi scorderà l’incontro a muso duro con il presidente Cimino? Allora un popolo seguiva e lottava insieme a quanti lottavano e ne sapevano interpretare la giusta rabbia e la sete di giustizia sociale.
Allora firmammo anche un esposto alla procura della repubblica contro l’Ato ambiente, lo ricordo per esortare quanti sono stati investiti – con il voto – di risolvere i problemi della cittadinanza. Si sveglino dal sonno profondo in cui sono caduti, dall’abulia: restino lontani da qualsiasi compromesso – leggi favori – in entrata e in uscita con chi invece di dare al popolo un servizio puntuale al prezzo giusto, invece glielo ha negato, fatto pagare in modo esagerato e – addirittura – non gli ha rimborsato le somme pagate in più del dovuto. Come per esempio l’addizionale provinciale e …
L’Iva sulla Tarsu dell’anno 2005 non è stata mai rimborsata
L’inchiesta avviata dalla procura della Repubblica sui bilanci 2005, 2006 e 2007 dell’Ato Ambiente Cl 1 e sfociata con l’emissione di avvisi di garanzia per il presidente Giuseppe Cimino, il vice presidente Salvatore Parenti e i componenti del consiglio di amministrazione Antonino Baglio e Giuseppe Lupo per false comunicazioni sociali in concorso, ripropone il problema del rimborso dell’Iva che i contribuenti hanno pagato impropriamente e indebitamente sull’importo della tassa per la nettezza dell’anno 2005.
Nell’inchiesta effettuata dalla Digos e dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza, su incarico della procura della Repubblica, si parla, infatti, dell’Iva che i contribuenti hanno pagato e che non doveva essere pagata.