IO CITTADINO OFFESO
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Ogni epoca ha i suoi farisei! E di questo oramai siamo certissimi. Con questa premessa è difficile iniziare un discorso semplice perché potremmo spaziare e dilungarci per ore. Cercheremo di concentrare i pensieri … impresa che non ci riesce sempre …
Potremmo parlare degli alberi, ma non crediamo ci sia molto da aggiungere. Tutto si è ormai compiuto, purtroppo e, mentre in altri posti ne vengono piantati di nuovi, qui o si tagliano o si estirpano.
La cosa che più ci allarma è il silenzio del sindaco che non ha trovato un secondo per spiegare alla popolazione le sue intenzioni o il suo eventuale progetto. Niente.
Ci dispiace che un ragazzo, moderno, simpatico che dovrebbe usare i social anche per scopi istituzionali, non abbia trovato una manciata di secondi per informare la povera gente che attendeva qualche straccio di spiegazione.
A quanto pare, da una rapida ricognizione, i social vengono sì usati, ma soltanto per documentare passerelle, feste e niente più. Che tristezza.
Ci saremmo aspettati, da un giovane, un atteggiamento, se non rispettoso, che prescinde dall’età, almeno un agire aperto al dialogo anche non formale. Invece, dobbiamo, purtroppo ancora, constatare che, il sindaco, sprangandosi nel rigoroso silenzio ha dato, ha fornito la possibilità di formulare ipotesi in merito non esattamente ammirevoli.
Né tantomeno i suoi collaboratori o perfino il Presidente del consiglio si sono premurati a dare chiarimenti, come se non avessero neanche visto e toccato con mano il malcontento della popolazione. Chissà poi perché!
Noi riteniamo che, appurato il disappunto anche di un solo cittadino, il sindaco avrebbe dovuto fermarsi e prestare attenzione a quanto veniva riferito, chiesto e invocato. Probabilmente un atteggiamento di ascolto avrebbe evitato la polemica e il polverone sollevato. Sarebbe bastato poco per non essere nell’occhio del ciclone.
È l’indifferenza che a noi ha maggiormente impressionato, in quanto non la riteniamo ammissibile da chi occupa una posizione apicale. La viviamo come un sopruso, un danno, un nocumento, una vessazione.
C’è gente che, forse, vive il silenzio in maniera normale, forse perché abituata a soccombere di fronte alle ingiustizie, ma ci sono altri, e noi siamo tra questi, che il silenzio lo rinnegano, lo ripudiano, lo disprezzano.
È come un tradimento da parte di chi credevamo di fiducia e invece scopriamo all’improvviso essere solo una figura patetica, una carcassa …
Il “meraviglioso mutismo” di chi al contrario dovrebbe, per istituzione, confrontarsi, eloquiare, trovare compromessi mal si addice ad una carica così importante. Immaginiamo un ministro, un senatore, tanto per rendere l’idea, non attento all’ascolto delle esigenze del territorio, quali prospettive avrebbe in un futuro?
È il mestiere che impone un certo tipo di comportamento!
Se non si risponde ai richiami della popolazione si è falliti su tutta la linea!
Non ci possono essere sconti, non si possono perdonare queste cose!
Noi siamo fermamente convinti che l’armatura dialettica sia uno strumento importantissimo ed un Sindaco che non ne fa uso deliberatamente offende irrimediabilmente chi chiede spiegazioni.
Avremmo capito tutto, siamo certi che avremmo davvero compreso qualsiasi spiegazione ci fosse stata fornita, forse lo avremmo anche giustificato, ma trincerarsi e sghignazzare con i soliti subalterni NO!
Non è tollerabile! Non si addice ad un Sindaco!
Dobbiamo quindi pensare che l’abitudine a non ascoltare derivi dal bisogno primario di imporre la propria decisione? La comunicazione è il fondamento di ogni agglomerato sociale sano e collaudato, se il Sindaco se ne priva è chiara ed evidente la volontà di voler nascondere qualcosa, forse per tenere saldi dei privilegi poco ammissibili o poco trasparenti?
La comunicazione è un indicatore della salute istituzionale di una amministrazione pubblica, il grado di impegno si misura spesso in termini verbali, non esiste società vigorosa senza una comunicazione semplice, chiara e trasparente. Se così non è, Signori, potremmo essere di fronte ad una grandissima minaccia sociale.
Avremmo continuato, ma vogliamo fermarci qui. Lasciamo ai lettori le considerazioni e conclusioni.
Kenna, Ottobre 2019.