Immigrato mezzo nudo in giro per la via Atenea, un secondo nordafricano fa la pipì in pubblico.
Antonino Ravanà
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AGRIGENTO.
Uno mezzo nudo con le sole mutande addosso, e con in mano un bastone, notato a piedi lungo la via Atenea, l’altro impegnato a fare la pipì davanti a tutti, nell’area di Porta di Ponte. Storie di degrado avvenute nel centro città che hanno visto il coinvolgimento di due immigrati.
Protagonista del primo episodio un giovane dell’Africa subsahariana, il quale, l’altra notte è stato visto aggirarsi quasi nudo, con solo uno slip a coprire la parti intime, in via Atenea.
L’individuo, in evidente stato di agitazione, e alterazione psico-fisica, ha urlato ripetutamente frasi senza senso, brandendo anche una spranga. Qualcuno si è rivolto al 112.
Se non c’è scappato qualcosa di grave si deve alla professionalità dei militari della Guardia di finanza di Agrigento. Intervenuti, poco prima di piazza Gallo, lo hanno localizzato e fermato. Qui gli hanno detto di non fare pazzie, anche se riportarlo alla ragione, non è stata una cosa semplice. Una volta bloccato l’uomo è stato affidato agli operatori del 118, e portato al pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni di Dio”, dove è stato sottoposto alle cure del caso.
Non molto lontano, nei giardinetti di Porta di Ponte, in prima serata, un nordafricano ubriaco fradicio, tirandosi giù pantaloni e mutande, si è messo a fare la pipì. Ad assistere alla scena diversi passanti attoniti. L’immigrato, presenza fissa del centro città, per tutta la giornata, una dopo l’altra si è scolato diverse bottiglie di birra, e altri alcolici. Barcollante, all’improvviso, probabilmente perché non ce la faceva più a tenerla, si è abbassato i pantaloni, ed ha iniziato a urinare. Il tutto in una zona ben visibile, e davanti a decine di persone incredule per l’indecoroso e vergognoso “spettacolo”. Poi si è coricato dentro un’aiuola. Lì è stato sorpreso dai carabinieri e dai militari dell’Esercito.
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Lite furibonda tra romeni e magrebini in preda ai fumi dell’alcol se le sono date di santa ragione
Carmelo Vella
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CANICATTÌ.
Urla, calci, pugni. L’ennesima rissa in via Capitano Ippolito nei pressi del Teatro Sociale è scoppiata l’altro pomeriggio.
A darsela di santa ragione da una parte un gruppo di romeni e dall’altra alcuni magrebini. Soltanto l’intervento delle forze dell’ordine intervenute dopo la chiamata dei cittadini è riuscito a riportare la calma in una situazione che stava degenerando. Alla base i soliti motivi: l’abuso di alcolici da parte dei contendenti. Poi l’aggressione prima verbale e subito dopo fisica.
Ormai, tra Piazza IV Novembre e via Capitano Ippolito non si contano più gli episodi del genere. Non passa giorno o quasi che gente ubriaca venga alle mani ed anche in maniera pericolosa. Risse che avvengono sotto lo sguardo incredulo ed impotente dei cittadini i quali non possono fare altro che chiamare il numero unico di emergenza il 112 e far intervenire polizia e carabinieri.
Una situazione che sta destando parecchia preoccupazione tra gli abitanti di quelle zone della città i quali temono per l’incolumità propria e per quella dei loro cari. Chiedono una maggiore tutela. Più volte la questione ordine pubblico a Canicattì, considerata la
presenza in città di tanti immigrati spesso adoperati nelle campagne per la raccolta delle uve tipica di questo periodo, è stata al centro di incontri e riunioni anche in Prefettura. Spesso i cittadini di quelle zone di Canicattì hanno firmato appelli e petizioni inviandole alle istituzioni. Il problema però rimane e torna prepotentemente alla ribalta dopo un periodo di relativa tranquillità.
foto di repertorio
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