Sdoppiata la seconda media per evitare la classe-pollaio
Carmelo Locurto
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Alla fine è stato risolto positivamente il problema che riguardava gli alunni della seconda annualità di scuola media. Ad annunciarlo, in coincidenza con l’inizio del nuovo anno scolastico, è stato il vice sindaco di Milena, Enzo Nicastro.
L’assessore alla cultura della Giunta Vitellaro ha sottolineato che gli alunni che frequenteranno quest’anno la seconda media potranno farlo in due classi e non in una come inizialmente era stato loro prospettato. «Non possiamo che esprimere tutto il nostro plauso al provveditore agli studi di Caltanissetta, dott. Antonio Gruttadauria, all’ufficio scolastico regionale, al dirigente scolastico del Comprensivo di Milena e Campofranco, la dott. ssa Valeria Vella, al sindaco Vitellaro, ma anche ai genitori per aver reso possibile, con il loro impegno, la suddivisione degli alunni in due classi evitando che si creasse una sola classe con 33 ragazzi».
Una soddisfazione legittima, quella del vice sindaco, considerato che la vicenda legata alla previsione di una sola classe di seconda media anziché di due, aveva creato non poche lamentele tra i genitori degli alunni che, nel paventare disagi formativi non indifferenti per i loro figli, avevano anche annunciato forme di protesta anche clamorose qualora le loro istanze non fossero state prese in debita considerazione. Gli alunni, invece, sono stati suddivisi nelle due seconde classi, per cui è stato accolto l’appello accorato che il sindaco Peppuccio Vitellaro e i genitori degli alunni avevano fatto al provveditore in occasione di un incontro nell’agosto scorso a Caltanissetta.
«La sinergia tra istituzione scolastica, enti locali e genitori ha permesso di dare adeguata soluzione ad un problema che rischiava di ripercuotersi negativamente sui nostri ragazzi e di questo non possiamo che esserne soddisfatti», ha concluso il sindaco Peppuccio Vitellaro.
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lezioni in aula magna con 42 alunni. Il dirigente: «Avevo chiesto lo sdoppiamento ma è stato negato»
“Classe pollaio” al liceo «Manzoni»
Rosamaria Li Vecchi
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A scriverla così sembrerebbe una bufala, vista l’enormità del numero, eppure è la realtà durissima con la quale si sono ritrovati a fare i conti all’inizio del nuovo anno scolastico la dirigente scolastica dell’Iiss Manzoni-Juvara Giuseppina Mannino e i genitori dei 42 alunni provenienti da due seconde classi dell’indirizzo Liceo delle Scienze umane che si ritrovano oggi compressi in un’unica terza poiché l’altra, richiesta già a luglio dalla dirigente, non è stata concessa dall’Usp a causa dei tagli e della riduzione degli organici dettati dal governo nazionale.
«Si parla solo di numeri – dice la dirigente Mannino – e mai di persone e si giunge a questi paradossi. Avevo già richiesto due terze per questo indirizzo a luglio, al momento dell’adeguamento dell’organico di diritto a quello di fatto, in proseguimento delle due classi del biennio, poiché avevamo già allora 34 alunni, quattro dei quali diversamente abili».
A questi si sono aggiunti altri due studenti provenienti da altre scuole ed infine, dopo gli esami di riparazione di settembre, ai 36 alunni se ne sono aggiunti altri sei, che non hanno superato gli esami stessi e dovranno ripetere l’anno con i nuovi compagni; ma l’ennesima richiesta di sdoppiamento della terza classe, che comporterebbe una integrazione del personale docente, è caduta nel vuoto.
«Era impossibile – dice ancora la dirigente scolastica Giuseppina Mannino – anche suddividerli nelle altre terze con altri indirizzi, non potevo dirottare gli studenti su un altro curricolo, significava non rispettare il diritto di scelta delle famiglie. Noi dirigenti veniamo chiamati solo ad attenerci ai numeri, senza tenere conto di nient’altro, ma a me sta a cuore fare soprattutto l’interesse delle persone, rispettare la libertà di scelta delle famiglie, salvaguardare quello che è un diritto allo studio perché credo nella scuola pubblica e vorrei che la stessa potesse funzionare al meglio, per fornire ai ragazzi competenze necessarie per il loro futuro».
Facile comprendere la difficoltà di lavorare bene in una classe composta da 42 studenti che comprende anche 4 ragazzi diversamente abili con esigenze specifiche di apprendimento. La mega-classe non ha neanche uno spazio idoneo in cui stare e i 42 studenti seguono le lezioni nell’aula magna del Manzoni.
«E’ gravissimo – sottolinea la dirigente – che si sia arrivati a questa situazione. Ci hanno tolto quest’anno tre classi, una prima, una seconda e una terza ma, mentre per le prime due non ho detto nulla perché capisco le difficoltà dell’amministrazione, trovo inammissibile il fatto che si sia tagliata e non si possa ripristinare. Comprendo che c’è una dotazione organica assegnata dalla Regione agli Ambiti Territoriali ma ci sono priorità ed esigenze che si devono tenere in conto. Ho scritto all’Ufficio scolastico regionale, ho avviato contatti con gli ex uffici dell’ex provveditorato di Caltanissetta, farò tutto quello che c’è da fare rispettando tutti i passaggi amministrativi e nelle sedi opportune e andrò anche a Roma, se necessario, per ottenere quello che ai ragazzi spetta di diritto».
E intanto ieri mattina la dirigente scolastica Giuseppina Mannino, che ha già promosso nei giorni scorsi un’assemblea con i genitori degli studenti, ha incontrato il dirigente dell’ex provveditorato di Caltanissetta Antonio Gruttadauria per cercare di individuare una soluzione.
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