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Archive for 25 ottobre 2017

Un Italiano in Svizzera

LETTERA DI GASPARE, UN ITALIANO IN SVIZZERA

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Sono un italiano: fin qui, nessuna colpa.

Appartengono alla “classe 1984”: nemmeno questa una colpa. Una “sfiga” forse si: quella di appartenere ad una generazione di mezzo, quella generazione “Y” nata a cavallo tra gli anni ’80 e ‘90: né “figli dei fiori” (per lo più “figli di papà” in lotta per superbi ideali, almeno finché non entrati in banca o ottenuto un posto fisso); né figli della globalizzazione (svezzati a pane e smartphone e quanto mai “cittadini del mondo”).

Una generazione “ibrida” cresciuta in un mondo jurassico ormai estinto, dopato da un benessere diffuso e indottrinato dal mito della crescita felice. “Studia e farai strada”, dicevano in tanti; “una laurea in Legge è meglio di un’assicurazione sulla vita”, aggiungevano altri. Ed eccomi qui, a 33 anni, crocifisso dal mercato del lavoro, con una Laurea (cum Laude) in tasca e tanti sogni in un cassetto che non si aprirà mai… Il miraggio resta sempre lo stesso: né la fama, né il successo, né la ricchezza, nemmeno il famigerato “posto fisso”… Semplicemente un lavoro, un dignitosissimo lavoro, che consenta finalmente di esclamare: “ce l’ho fatta!”.

Una doverosa puntualizzazione -per tutti i tastieristi seriali pronti a sparare giudizi come sentenze-: non datemi del “choosy” o “kippers” o “neet”, per favore! In primis, perché odio l’esterofilia imperante: quantomeno usiate un  epiteto nostrano (“sfaticato”, “fannullone”…); in secundis, poiché non mi sono di certo adagiato sugli allori.

La laurea è stata un traguardo raggiunto dopo anni di fuori corso, ma al costo di mantenersi a tutti i costi da solo, alternando lavoretti in nero e tirocini “aggratis” (anzi, a proprie spese): per definire al meglio la mia posizione, conierei il neologismo di “diversamente occupato”!

Dimenticavo: oltre ad esser figlio degli anni ’80, sono un figlio del Sud: la medaglia al petto di “sfigato”, dunque, me la sono meritatamente conquistata! Cosa vuol dire, per un giovane -non raccomandato e senza un’impresa di famiglia alle spalle- cercare lavoro al Sud? Il più delle volte, un gioco al lotto: con la differenza, in questo caso, di giocare sulla propria pelle!

Arrivati al primo bivio della propria vita (i trent’anni), così, è facile voltarsi indietro ed accorgersi di aver sprecato i propri anni migliori tra cumuli di libri e lavoretti eternamente precari, temporanei, a scadenza… Il prezzo necessario da pagare per non essere scavalcati da chi gioca al rialzo nella disperazione!

Si superano i trent’anni, poi, e si scopre d’improvviso di esser troppo presto invecchiati per il mondo del lavoro: bonus a go-go per l’assunzione di under-29, con buona pace per chi non è né tanto giovane né tanto vecchio!

Allora ci si ributta nuovamente a capofitto negli studi, preparandosi per un concorso pubblico. Peccato che, eliminati tutti quelli per i quali vige il solito dolente limite d’età, di corposi ne restano ben pochi. E quando per mesi ti prepari per uno dei pochi concorsi a cui aspirare (si veda quello per Assistenti Giudiziari), ti ritrovi a tirare le somme con altri 300 mila candidati per poche centinaia di posti!

Giunge inesorabile, così, il momento di pensare alla fuga, a scappare all’estero! Quale meta migliore della vicinissima Svizzera (e dell’italianissimo Canton Ticino)? Ripensi ai tanti che ce l’hanno fatta, trovando la loro fortuna tra la Svizzera, il Belgio e la Germania, e molli tutto -gli affetti e le amicizie di una vita- per partire, pronto a sfidare la sorte per un tozzo di pane.

Passano i mesi, e ti rendi però conto che il Paradiso non è di questa Terra… Cerchi un lavoro attinente ai tuoi studi? Ben presto ti accorgi che qui la tua laurea è fondamentalmente “carta straccia”! Cerchi un qualsiasi lavoro, pur umilissimo, che ti permetta di vivere dignitosamente? Nella migliore delle ipotesi, qualora non si richieda il Tedesco Madrelingua (un’oscenità per qualsiasi italiano medio!), o uno dei tanti attestati federali immaginabili (anche per un posto di lavapiatti!) o un permesso di soggiorno (un miraggio senza prima un contratto in mano…), ti rispondono: “ma lei è sprecato per questa posizione…”.

Col morale a terra, continui ancora a cercare la tua strada, tra cartelloni pubblicitari che raffigurano gli italiani come “ratti” e, un po’ ovunque, giornali che sfoggiano titoli a tutta pagina del tipo “Costretti ad emigrare!” (riferiti, stavolta, ai Ticinesi, a causa dell’immigrazione italiana).

Sconfortato, sull’orlo di una crisi di nervi, chiudi gli occhi, e ti accorgi di vivere con un pugno di mosche in mano… ma un tesoro inestimabile attorno: la tua Famiglia, gli affetti più cari, sempre al tuo fianco, comunque pronti a sorreggerti.

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VERGOGNA E RABBIA PER LE SCRITTE ANTISEMITE ALLO STADIO OLIMPICO

Franco Petraglia

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anna-frank-roma-415x240Ho dovuto ingoiare, come amante del calcio , un altro boccone amaro: adesivi con l’immagine di Anna Frank con la maglia della Roma e scritte antisemite da parte dei tifosi laziali alla Curva Sud dello stadio Olimpico dopo la partita col Cagliari.

Bene ha fatto la presidente della Comunità ebraica romana a far sentire la sua vibrata protesta per questi gesti inqualificabili e incivili. La giustizia sportiva, a seguito del reiterarsi di questi episodi incresciosi e lesivi, deve essere molto più severa nel reprimere ogni tipo di razzismo e violenza negli stadi.

Il calcio, come tutte le altre discipline, educa gli animi ed è un punto fondamentale per propiziare la civile convivenza. Insomma, no alla cultura degli insulti! Non dimentichiamoci, oltre a ciò, gli ideali che indirizzarono il De Coubertin: la pace, il fair-play, la fratellanza e l’amore fraterno. Questo, sì, che è vero sport!

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Musumeci vede in Cancelleri, il suo rivale maggiore e fa un invito al centrosinistra

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musum «Se vogliamo evitare altri cinque anni di sciagura grillina io credo che gli elettori del centrosinistra non hanno che da sostenere la mia candidatura perché io sono per loro una garanzia: l’ho dimostrato quando ero presidente della Provincia di Catania, non ho mai guardato alle appartenenze e ho sempre avuto grande rispetto per i ruoli istituzionali. 

Faccio un appello agli elettori che voteranno Pd ognuno con il proprio candidato e la propria lista,  fate come volete ma non votate per la presidenza Micari, il massimo rispetto per l’uomo, ma oggi votare per lui è come votare Beppe Grillo».

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“Da Alfano e ministro tunisino gravi affermazioni: follia minimizaare”

Alessandro Pagano

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Cattura.PNG“Ma il ministro Alfano e il ministro degli Esteri tunisino pensano che gli italiani siano scemi? Negli ultimi tre mesi sulle coste siciliane sono sbarcati clandestinamente oltre tremila tunisini. Qui non c’entra il servizio taxi delle Ong.

Il problema non è solo la quantità, ma capire chi sono. Si tratta non solo di immigrati irregolari, che andrebbero subito rimpatriati, ma per la quasi totalità di ex galeotti. E di questi delinquenti, usciti dalle patrie galere per via di amnistie varie in Tunisia, almeno l’80 per cento una volta messo piede in Sicilia si è dileguato sfuggendo a qualsiasi tipo di controllo. Stiamo parlando di circa 2.500 ‘invisibili’. Chi è questa gente? Dove si trova ora, come vive?”.

 

download.jpgIl ministro tunisino ieri si è pure messo a giustificare l’emigrazione clandestina dei suoi connazionali sostenendo che in Italia c’è bisogno di lavoratori stranieri. Davvero senza parole. E se tra di loro si nascondessero dei terroristi? Giusto tre giorni fa in varie città della Tunisia sono stati arrestati sei estremisti islamici. Ricordo che il killer di Berlino e quello di Marsiglia erano tunisini ed erano passati dall’Italia.

Ma si rendono conto quindi delle gravissime affermazioni fatte ieri? Minimizzare in questo modo è follia. Lo stesso atteggiamento avuto in tutti questi anni con gli sbarchi dalla Libia, quando poi con l’avvento di Minniti al Viminale sono stati costretti a darci ragione. Con Salvini la prossima settimana saremo in tour per cinque giorni in Sicilia e torneremo a ribadire il nostro stop agli sbarchi di clandestini”.

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Basta tangenti!

Basta parlare di tangenti!

Ne abbiamo le tasche piene.

Anonimo

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abcUn po’ di RELAX

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Quale delle due è quella giusta?

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Questo studio evidenzia i benefici di una corretta alimentazione.

Questo studio mette in evidenza i benefici di una corretta alimentazione.

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