Feeds:
Articoli
Commenti

Archive for 8 ottobre 2017

 

Lotta al manifesto

.

mancusoburgioE’ iniziata l’incivile lotta al manifesto.

A farne le spese Michele Mancuso e Leonardo Burgio, entrambi candidati alle Regionali del centrodestra che sostengono il candidato alla Presidenza della Regione siciliana Nello Musumeci.

I loro manifesti affissi a Montedoro e a Serradifalco sono stati stracciati. Sul fatto si starebbe appuntando l’attenzione delle forze dell’ordine.

strappo.jpg

(altro…)

Read Full Post »

P’UN FARI LU GRUPPIDDU SI PERDI LU PUNTIDDU

Sara Cappello

.

Cc’era e cc’era na nanna e na niputi: la nanna era pi casa sua, e la niputi maritata pi l’affari soi. Un jornu la nanna vinni a cadiri malata; chiama a la niputi:

-Senti figghia mia, si tu mi servi nta la malatia io a lu fini di la me morti, ti lassu lu gruppiddu.

—Nenti, nanna mia, chi bisognu cc’è di gruppiddu? Io la servu, e chiddu chi vassia voli fari fa- (ma ntra d’idda stava cu l’aspittativa di stu gruppiddu).

Basta, finalmente la nanna vinni a lu puntu ca fu nfini di morti. Lu cuntu nporta tempu; la niputi pinsava sempri a lu gruppiddu e comu vidia ca la nanna pirdia tirrenu e quasi can un parrava cchiù, cci dissi:

-Nanna, vassa vidi ca quasi perdi la parola? Vassia dissi ca havi lu gruppiddu; nca unn’è? Mi lu dicessi.

-Ora, la niputi, aspetta n’autru pocu- dici la nanna.

La niputi facia primura. A la fini, quannu veru veru quasi ca la vuci l’avia persa tutta, si chiamò a lu niputi e cci dissi:

-Senti, niputi mia, ca ti dugnu la prummisa di lu gruppiddu. Nca vidi ca quannu cusi, hai a fari sempri bonu lu gruppiddu nta lu filu, masinnò p’un fari lu gruppiddu si perdi lu puntiddu; e zoccu hà cusutu si veni a scusiri. –

A sta cosa la niputi scappa arraggiata di la casa e pirchì spirava lu gruppiddu cu li dinari e nun l’appi, e lassa la nanna intridici. La nanna muriu; e la so palora arristau pi muttu e perciò si dici: P’un fari lu gruppiddu si perdi lu puntiddu.

 

 

Read Full Post »

La catena del digiuno

Libero

.

delrio.PNGLo sciopero della fame del Pd per lo Ius soli comincia nel peggiore dei modi: alla fiera del tartufo d’Alba, prelibatezza gastronomica non proprio per tutti. È lì che hanno beccato il ministro Graziano Delrioche ha sottoscritto l’appello di Luigi Manconi per “sensibilizzare” il Parlamento sulla cittadinanza agli stranieri.

L’iniziativa, di per sé abbastanza comica (i politici, ministri e parlamentari, avrebbero a disposizione ben altre armi per combattere le loro battaglia), non solo è una mezza farsa perché il digiuno è parziale (sono ammessi fino a tre cappuccini al giorno) ma è pure a staffetta, quindi nessun onorevole rischierà la pelle come fatto più volte in passato da Marco Pannella, uno che di digiuni e ricoveri se ne intendeva.

images.jpgE poi, come detto, si comincia nella fiera delle leccornie, tra funghi, olio tartutafo, foie gras e Barolo. O per Delrio c’è una punta di sadomasochismo oppure viene il dubbio che, scontata la propria staffetta, il ministro abbia potuto cedere alle tentazioni dei sensi. Come ricorda Il Giornale, insieme a Delrio è stato avvistato in Piemonte anche un altro firmatario, il viceministro delle Politiche Agricole Andrea Olivero.

Read Full Post »

Cattura.PNG2017-10-07-20-27-53-

 

Read Full Post »

montedoro

falcone.jpg

 

Read Full Post »

I Listini

Regionali, ecco i listini dei 7 candidati alla Presidenza

La Sicilia

la-regione-sicilia-chiede-1-mld-di-euro-a-il--L-U152I9Claudio Fava: Fava Claudio, Campo Raffaella, Bonincontro Maurizio, Maggio Mariella, Cafà Paolo, Stancanelli Annalisa, Fundarò Massimo

Nello Musumeci: presidente: Musumeci Sebastiano detto “Nello Musumeci”, Miccichè Giovanni detto Gianfranco, Grasso Bernadette Felice, Di Mauro Giovanni detto Roberto, Savarino Giuseppa detta Giusy o Giusi, Turano Girolamo detto Mimmo, Amata Elvira.

Fabrizio Micari: oltre a Micari, ne fanno parte Alice Anselmo, Nicola D’Agostino, Mariella Lo Bello, Antonio Rubino, Valeria Sudano e Vincenzo Vinciullo.

Roberto La Rosa: La Rosa Roberto, Cassata Castrenze detto Enzo, Pititto Maria Antonietta detta Antonella, Panebianco Raffaele, Versaci Francesca, Fabara Salvatore detto Salvo, Sole Luna Stella.

Giancarlo Cancelleri: Cancelleri Giancarlo, Ciancio Gianina, Siragusa Salvatore dettto Siracusa, Ferreri Vanessa, Zito Stefano, Zafarana Valentina, Tancredi Sergio.

Piera Maria Loiacono: Maria Loiacono, Innocenzo Di Lorenzo, Eliana Bosin, Luca Scacco, Maria Campanella, Salvatore Occhipinti e Angela Ilari.

Francesco Paolo Busalacchi: Francesco Paolo Busalacchi, Lucia Pinsone, Massimiliano Lillo Musso, Claudia Capaci, Arcangelo Mazza, Emanuela Di Grandi detta Elena, Francesco Prestigiacomo.

Pierluigi Reale. Pierluigi Reale, Giovanna Maria Ferrara, Francesco Paolo Ferrante, Giusy Morello, Andrea La Barbera detto Ajovalasit, Carla Angrisano, Giuseppe Di Salvo.

Read Full Post »

Propinquo (pro-pìn-quo)

unaparolaalgiorno.it

.

Vicino; stretto, intimo; parente. Dal latino propinquus ‘vicino, prossimo’, derivato dell’avverbio prope ‘vicino, presso’.
Abbiamo richiamato questa parola vedendo il verbo ‘appropinquare’, ma per quanto sia poco comune merita di essere tenuta in pronta considerazione.
Va notato che i suoi significati sono semplici: si dice propinquo ciò che è vicino, nello spazio o nel tempo, e quindi posso parlare del sito archeologico propinquo alla cittadina, della sagra ormai propinqua, di come i due romanzi dei due scrittori siano propinqui. E figuratamente questa vicinanza si traduce in intimità stretta: posso raccontare di quanto io e una certa persona siamo propinqui, di come mi sia propinquo un tema, di come diventino propinqui i rapporti professionali. Inoltre, e con una naturale linearità, il propinquo, fattosi sostantivo, diventa il congiunto, il parente: presento con gioia gli amici ai miei propinqui, ci fa sentire ricchi e saldi l’essere circondati da propinqui.
La meraviglia di questa parola è giusto la ricercatezza: un concetto semplice qui si prende lo spazio e il tempo di essere enunciato in maniera larga e tornita, e perciò intensa e intenta. Il propinquo non è più vicino del vicino, ma ha una massa di pensiero tale da incidere più profondamente, nell’espressione, questa qualità. Perché i termini poco comuni sono gesti insoliti, capaci di marcare con insolita forza le idee solite.

 

Read Full Post »

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 21,33-43

.

downloadIn quel tempo, Gesù disse ai principi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Ascoltate un’altra parabola: C’era un padrone che piantò una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre, poi l’affidò a dei vignaioli e se ne andò.
Quando fu il tempo dei frutti, mandò i suoi servi da quei vignaioli a ritirare il raccolto.
Ma quei vignaioli presero i servi e uno lo bastonarono, l’altro lo uccisero, l’altro lo lapidarono.
Di nuovo mandò altri servi più numerosi dei primi, ma quelli si comportarono nello stesso modo.
Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto di mio figlio!
Ma quei vignaioli, visto il figlio, dissero tra sé: Costui è l’erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l’eredità. E, presolo, lo cacciarono fuori della vigna e l’uccisero.
Quando dunque verrà il padrone della vigna che farà a quei vignaioli? ».
Gli rispondono: «Farà morire miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli che gli consegneranno i frutti a suo tempo».
E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d’angolo; dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile agli occhi nostri? Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare.»

Read Full Post »