Altezze e bassezze
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Gli sportivi lo sanno che amare lo sport significa amare la squadra di cui si fa, orgogliosamente, parte. Se non c’è l’amore per lo sport di squadra, non ci può essere amore per la squadra stessa. Sembrerebbe un ragionamento banale e forse lo è, ma se ci soffermiamo un attimo a riflettere, il gioco di squadra non è uno sport e basta, è uno sport che richiede collaborazione, rispetto per l’altro, considerazione, ma soprattutto richiede una forma mentis “ampia”, qualunque esso sia.
Giocare in team è, a nostro modo di vedere, giocare con soggetti ad apertura cognitiva ossia giocare con atleti che vogliono “condividere” per ottenere risultati positivi. A differenza degli sport individuali in cui si può dimostrare di essere “più forte degli altri” e quindi l’essere “superiore”, il gruppo, la squadra, il team danno la possibilità all’atleta di gareggiare singolarmente in vista di una valutazione collettiva.
Quindi, l’atleta che si cimenta da solo ha piena responsabilità di se stesso, mentre per l’atleta che compete in gruppo la responsabilità della prestazione è condivisa, ecco perché parlavamo di forma mentis … Noi siamo arrivati alla conclusione che non tutti sono costruiti per ragionare cosi!
Ci sono infatti quelli che per Dna non riescono affatto a giocare o ad appassionarsi e dicono di non tenere a nessuna squadra, sono quelli che generalmente, pensano che tutto sia loro dovuto.
Poi ci sono quelli mossi da psicologia da primate, che assimilano la forza fisica con superiorità, ma questi sono talmente fuori da qualsiasi logica che non meritano menzione.
Infine ci sono quelli che fanno “politica”.
Osservando i nostri amministratori ci siamo resi conto, ad un anno dalle elezioni, che le cose stanno proprio così. Sappiamo tutti che l’attuale squadra si è formata grazie ad un accordo per la poltrona, un incrocio tra due fazioni storicamente avversarie per salvaguardare interessi personali e familiari. Non certamente spinti dal bene per la popolazione.
Ebbene questa “squadra” ha raccolto in sé persone il quale obiettivo era quello di conquistare il palazzo comunale, ognuno per le proprie ambizioni e intime velleità, senza abbracciare veramente un programma o una reale dimensione sociale. Col passare del tempo siamo arrivati alla conclusione che le prestazioni di questi nostri “atleti” risultano a bassissima apertura cognitiva, questo significa che pur lavorando in una “squadra”, ogni componente sta seguendo un proprio schema di gioco.
Quindi, c’è chi manovra, per dimestichezza con gli incartamenti e per rigidità di pensiero, le operazioni veramente importanti, poi ci sono gli amici che col loro beneplacito permettono il realizzarsi delle oscure trame, poi ci sono quelli che fanno da rappresentanza (fasce, nastri, inaugurazioni, targhe, foto, articoli di giornale …) ed in ultimo c’è la manovalanza … neanche tanto qualificata.
In altri termini, la verità è che questa politica non è veramente di squadra, è un rozzo gioco individuale, le cui regole variano per ognuno e al variare degli avversari. Neanche a parlare di schemi rigidamente definiti, nessuna disciplina o attività da seguire in modo preciso. Niente di tutto ciò. Ognuno sta giocando una partita a se stante, chi per esperienza e competenza (?), chi per tentativo, chi per autocompiacimento, tutti comunque per attitudini diverse e più disparate, lontane miliardi anni luce da un vero spirito di gruppo.
Mentre per alcuni manca proprio l’approccio mentale per indole e per natura, in altri manca proprio la capacità soggettiva di adattarsi ad uno “sport” che prevede la dimensione collaborativa e collettiva. Sembra piuttosto di assistere alla gara, al campionato, al torneo di bodybulding quello, per intenderci, in cui si mostra il corpo scolpito dall’allenamento, quello dove contano le finalità estetiche e non competitive.
E allora, complice anche il variegato programma dell’estate milenese, ecco assistere alle performances dei singoli, tutti sembrano ministri del turismo, spettacolo e sport, ministri dell’istruzione e della cultura, ministri del lavoro e politiche sociali, ministri dell’università e della ricerca … insomma tutti meglio di tutti. Chapeaux!
Grazie di esistere, ma sappiano lor signori che ai più interessano le abilità e competenze personali solo se sono messe al servizio della popolazione, il resto, tutto quello che si vuole fare apparire, dimostrare e credere è roba tutt’al più di “umido” o al massimo da “indifferenziata”. Insomma per la gente normale non è rilevante sapere se questo o quell’assessore compie gesta mirabolanti, imprese sbalorditive, prodezze incredibili con sacrificio, martirio, sofferenza e privazione. No! Sinceramente non è interessante.
Alla fine ci sarà un totale, si farà una somma. Fine del discorso.
Se l’assessore tizio o il signor tal dei tali ha fatto bene lo deciderà il tempo. Queste orazioni sulle presunte fatiche di Ercole, per cortesia, risparmiatecele!
In ultima nota, c’è da sottolineare che, probabilmente, se qualcuno abbia pensato e pensa di poter buggerare tutti, ci sentiamo di voler togliere ogni dubbio, rassicurando che non crediamo affatto nel presidenziale impegno sociale, in quanto riteniamo fermamente che abbia solo trovato un modo funzionale di usare la sua attenzione e la sua “immagine” spacciando la furbizia e la cattiveria come capacità/abilità con le fasce vulnerabili.
Spiacenti, mai creduto al venditore ambulante di fumo. Facile giocare in una “squadra” con i dati truccati! Certo può ridare la notorietà persa, ma a noi questo contesto associativo, fatto di manfrine, chiacchiere, apparenze non ci inganna. Le partite si vincono o si perdono da soli, si vincono e si perdono in una squadra VERA dove la LEALTA’ è alla base SEMPRE, DA SEMPRE E COSTANTEMENTE, non dieci anni no e ora sì!
Comunque è grazie a certe operazioni noi calcoliamo la statura di un uomo! Merci beaucoup!
Caro Rodolfo Valentino ammaliator cortese che esci sempre con la spada affilata … la differenza è sottile e coglierla non è da tutti … un po’ come la differenza tra viaggiare e balneare … Il viaggio prevede cultura, percorso, analisi, progetto, crescita …
E questa “non-amministrazione”, questa “ non squadra” che non ha i presupposti per giocare, creata ad hoc per fini ormai molto chiari … non sta neanche viaggiando, sta solo balneando …