ANNUS ET MENSES
Tebaldo Fabbri – Elde Balzoni
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Annus
L’anno ai tempi di Romolo cominciava a marzo e comprendeva 304 giorni suddivisi in dieci mesi.
Numa Pompilio portò l’anno a 355 giorni suddivisi in dodici mesi e aggiunse gennaio e febbraio. Tale calendario, però basato sul ciclo lunare, era imperfetto e così nel 46 a. C. Giulio Cesare operò una radicale riforma (la riforma giuliana) derivando il computo dei mesi dal ciclo solare e portando l’anno a 365 giorni e 6 ore, le quali diedero ogni quattro anni l’anno bisestile.
I Romani dapprima indicarono gli anni con il nome (in ablativo) dei consoli che, come è noto, erano eletti annualmente.
In seguito lo scrittore Varrone stabilì un’era romana prendendo come anno iniziale quello della fondazione di Roma (754 a. C.), coè dell’Urbs per eccellenza e il numero era indicato con l’ordinale all’ablativo singolare concordato con l’anno e seguìto dalla sigla a.U.c. (ante o ab Urbem conditam ): dalla fondazione di Roma e p.U.c. (post Urbem conditam): dopo la fondazione di Roma.
Noi invece ci riferiamo alla nascita di Cristo: a. Ch. n. e p. Ch. n (ante e post Christum natum = prima e dopo la nascita di Cristo). Esempio: Nerone morì nell’anno 69 d. C. = Nero undeseptuagesimo anno p(ost). Ch(istum). n(atum) abiit.
Iamus. Giano bifronte
Menses
- Ianuarius = Gennaio. Sacro a Ianus, divinità romana. A lui fu dedicato un tempio con dodici altari simboleggianti i 12 mesi.
- Februarius = Febbraio. Deriva da Februa = solennità religiosa della purificazione che, secondo Varrone, si compiva all’ultimo mese dell’anno; e febbraio (quando marzo fu il primo mese) era l’ultimo mese.
- Martius = Marzo. Dedicato a Marte.
- Aprilis = Aprile. Traeva il nome da aperire (=aprire); in questo mese la natura apre le sue porte nella fecondità delle sementi (e nel fiorire).
- Maius = Maggio. Meglio che da magis = più (in quanto a maggio la natura è in pieno rigoglìo e accrescimento), lo si fa derivare da Maia, antica divinità italica madre di Mercurio; a lei era scacro questo mese.
- Iunius = Giugno. Consacrato a Iuno Moneta = Giunone Moneta (da moneo = ammonisco).
- Quintilis o Iulius = Luglio. Il primo nome indica che era il quinto mese dell’anno primitivo ed era sacro a Giove; il secondo nome ricorda Giulio Cesare il riformatore del calendario.
- Sextilis o Augustus = Agosto. L’uno ci dice che era il sesto mese, sacro a Cerere; l’altro che questo mese fu dedicato ad Augusto. Le Feriae Augusti (le vacanze di Augusto) sono poi diventate il nostro Ferragosto.
- September = Settembre. Settimo mese, al tempo dei 10 mesi dell’anno; era sacro a Vulcano.
- October = Ottobre. Ottavo mese, sacro a Pomòna, dea dei frutti.
- November = Novembre. Nono mese, sacro a Diana.
- December = Dicembre. Decimo mese, sacro a Vesta.
CAIO GIULIO CESARE
Attraverso varie letture già conosciamo Cesare come conquistatore e condottiero e come uomo politico. Non lo conosciamo ancora sotto il profilo dello scrittore. Eppure egli è stato uno dei massimi artisti della lingua latina: la sua orma, come nella politica, così nella letteratura, è incancellabile.
Nato a Roma nel 102 A. C. (unico veramente di Roma fra tutti gli scrittori latini) rivelò nella parola la sua educazione intellettuale e le sue qualità politiche.
Scrisse i “Commentarii de bello Gallico” (=Bollettini sulla guerra gallica) che raccolgono gli avvenimenti della conquista della Gallia (la Francia) dal 58 al 52 a. C. Sono in 7 libri.
Scrisse i “Commentarii de bello civili” (=Bollettini sulla guerra civile) che narrano gli avvenimenti del 49 e 48 a. C. Qui troviamo la disfatta di Pompeo nella decisiva battaglia di Farsàlo (9 agosto, 48 a. C.), che segnò la fine dell’esercito repubblicano; poi la morte di Pompeo stesso in Egitto.
La prosa di Cesare, che fu detta “prosa imperatoria”, è rapida, decisa, precisa, di espressiva brevità e di trasparenza cristallina. In Cesare sono le cose che parlano. La sintassi è sempre perfetta, il periodo sempre vivo e vigilato.
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