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Archive for 19 gennaio 2015

Quelli che vogliono “fari trasiri lu sceccu pi la cuda”

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bla_bla_bla1Poi dicono, così tanto pour parler, è logica! Non è raro sentirsi affermare o apostrofare in questo modo. In genere accade dopo una discussione in cui, magari, ci si trova in netto contrasto, una delle due “teste” esordisce e conclude con la frase: “è logica”!
In verità anche noi abbiamo alcune volte fatto ricorso a questa interiezione, intendendola appunto più come un modo di dire che veramente un j’accuse; comunque a parte noi … alcuni spesso la utilizzano, ma sarebbe più opportuno la invocano, per far quadrare un discorso storto.

Andando a ritroso nella memoria ci pare di ricordare che la famosa logica sia quella branca di filosofia che si occupa di ragionamento, per essere più precisi di ragionamento esatto, senza errori.
La “logica” dunque sarebbe un pensiero, una riflessione dimostrabile e corretta, la deduzione perfetta, coerente e sensata.

Non stupiamoci allorquando ci scontriamo con qualcuno che adopera questo ritornello; spesso, purtroppo, si tratta di ragionamento illogico che ha la pretesa di diventare l’esatto contrario!
I professionisti della parola, ovvero chi di parole vive o chi di proclami si ciba, avrà almeno una volta nella vita tentato il giochetto della “logica”. Giochetto, si, perché si tratta di questo, ovvero si tenta, detto con parole nostrane, “di fari trasiri lu sceccu pi la cuda”; l’imbonitore tenta o avrà tentato di imbalsamare l’ignaro interlocutore in questo modo.

imagesYUJBT98BC’è chi vive di promesse, di aforismi, di slogan, di proverbi, e non solo i politicanti ma tutti quelli che per un motivo o per un altro si cibano con il popolo e grazie al popolo. In questa categoria includiamo coloro che “devono” usare la gentilezza, anche se faticano a trattenere i demoni con i quali combattono tutta la giornata. Anche questi … che per “amore o per sdegno” devono usare il sorriso e cucirselo addosso per vivere … ecco, questa gente che funziona a parole usa, ha usato o userà sempre questo stratagemma: la logica.

Peccato che questa logica corrisponda solo ed esclusivamente alla loro, alla propria e, guarda caso, mai quella degli altri. Peccato perché questi parolai, questi trafficanti della parola, questi commercianti del parlato, gli esercenti esclusivi … in fondo conoscono solo la propria convenienza e il proprio opportunismo e non hanno niente a che dividere con il semplice vocabolo logica.

Noi dubitiamo sempre di chi non si inca**a mai, dubitiamo sempre di chi ha sto sorriso stampato sul viso, dubitiamo si, perché li non c’è lealtà. A tutti capita di avere la giornata storta, a tutti … e la logica che viene sfoderata da questi personaggi il più delle volte è un imbroglio.

imagesN879BNE1Noi diffidiamo della logica degli imperatori, dei sovrani, dei re e delle regine … c’è aristocrazia e aristocrazia … ci sono i padroni e i proprietari e ci sono i ricchi e gli arricchiti … ci sono, c’è l’aristocratica e l’elitaria e tutti approfittano della propria posizione … “logicamente”.
Noi abbiamo la nostra logica, essenzialmente diversa: ti comporti bene, ne parlo bene; ti comporti male non posso parlarne bene. Qual è la parte di concetto poco chiara?
Questa è la logica, quella nostra!

À bientôt!

Milena in the world - monday at 08:30

Milena in the world – monday at 08:30

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chiamale se vuoi evasioni

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Casalinga disperata evira il marito che la tradisce. Lui si salva ma poi…

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uomo cinese evirato se la prende con la moglie

uomo cinese evirato se la prende con la moglie

Stanca dei continui tradimenti una casalinga di Shanghiu, centro della provincia cinese dello Henan, arriva all’estrema decisione: tagliare il pene del fedifrago. Lo evira nel sonno, ma in ospedale i chirurghi riescono a ricucirgli l’organo. Non contenta la donna torna in azione ma questa volta si assicura di rendere introvabile l’oggetto della sua collera.

La donna, minuta dalla pelle chiara e dai capelli corvini, deve aver maturato la sua decisione a lungo. Da un pensiero all’altro, governato dal desiderio di vendetta, Fen Lung è arrivata all’estrema decisione: evirare per mettere fine, una volta per tutte, ai tradimenti del marito. Chissà se si è ispirata all’americana Lorena Bobbit, che nel 1993 recise il pene al marito dopo l’ennesima violenza.

Fatto sta che la relazione del coniuge con una ragazza di 21 anni ha fatto scattare nella mente di questa casalinga di Shanghiu, centro della provincia cinese dello Henan, il raptus fallicida. Ha tagliato l’organo genitale del marito fedifrago con un paio di forbici mentre l’uomo dormiva. Trasportato in ospedale, i chirurghi sono riusciti a ricucire il pene.

l'amante consola l'uomo evirato due volte

l’amante consola l’uomo evirato due volte

Ma la donna, che secondo media locali soffre di problemi mentali, è tornata subito a colpire: si è introdotta nella stanza d’ospedale e ha reciso il pene del marito per la seconda volta.

Come ispirata dal gesto di Crono, che dopo aver evirato il padre Esidio getta il fallo in mare, ha deciso di liberarsi dell’attributo del coniuge buttandolo dalla finestra della stanza d’ospedale, non tra i flutti del mare, ma in uno squallido cortile interno. E mentre il marito, nudo e sanguinante, cercava di aggredirla e veniva fermato dalla polizia chiamata dal personale medico, una squadra di infermieri si è subito precipitata in cortile alla ricerca dell’organo. Una ricerca minuziosa, durata oltre quattro ore, ma senza successo: del pene si sono perse le tracce. L’ospedale ha fatto però sapere che le condizioni del marito evirato sono “molto migliorate”. Resta solo “molto sconvolto”.

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Super coppia dolcissima

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“Wangiri” o “PingCall”

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Calcetto al tennis

Montedoro. Il sindaco: campo da tennissarà utilizzato per il calcetto

(c. l.)

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ct1Trasformare un campo da tennis, che ormai da parecchi anni non risulta più utilizzato, in un campo di calcetto. E’ quanto intende fare il sindaco Federico Messana nel momento in cui ha autorizzato la trasformazione del campo di tennis che sorge in via Sandro Pertini in campo di calcetto.

C’è da dire che inizialmente il campo di tennis montedorese era sempre utilizzato da parte di diversi appassionati che erano soliti sfidarsi in lunghe quanto appassionanti gare. Tuttavia, dopo un periodo iniziale di entusiasmo e partecipazione nel corso del quale il campo comunale da tennis è stato fruito da parte di una utenza abbastanza numerosa e costante, da diversi anni a questa parte il campo di tennis non viene più utilizzato ed è in uno stato di grave degrado.

ctUn degrado da quale il primo cittadino intende farlo uscire una volta per tutte provvedendo a trasformare il campo di tennis in campo di calcetto. Il sindaco, a fronte di questa sua decisione, ha anche inteso far rilevare che, comunque, ciò non comporterà in alcun modo la scomparsa del tennis a Montedoro, considerato che comunque gli appassionati di tennis montedoresi potranno lo stesso giocarsi le loro partite nel campo da tennis che si trova in contrada Piano dei Pozzi. Per consentire la trasformazione del campo di tennis in campo di calcetto è stata prevista una spesa di 15 mila euro.

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Delegazione in partenza per Roma per il 137° anniversario

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La Delegazione nissena delle Guardie d’Onore alle Real Tombe del Pantheon, guidata dal delegato provinciale Enzo Falzone, si trova a Roma in occasione del 137° anniversario della fondazione dell’Istituto, ad opera di combattenti e reduci delle Guerre d’Indipendenze dopo la morte del Padre della Patria, Vittorio Emanuele II.

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Nella Capitale è prevista l’Assemblea nazionale, alla quale partecipano tutti i Delegati provinciali d’Italia e stranieri, la deposizione delle Corone d’alloro all’Altare della Patria e la Santa Messa al Pantheon. Da Caltanissetta sono quasi venti i soci che anche quest’anno hanno deciso di recarsi a Roma per partecipare alle cerimonie previste, sempre molto sobrie ma molto sentite, portando il Labaro e la Bandiera della Delegazione.

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Selfie service

Un adolescente si fa un selfie davanti alla regina Elisabetta II durante la visita della regnantei in Irlanda.

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(AP Photo / Peter Macdiarmid)

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Il procuratore Asaro: «Noi giudici siamo diversi da come ci dipingono»

Vincenzo Pane

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g1Aprire il palazzo di giustizia per avvicinare i giovani ad un mondo che spesso sembra così distante dal cittadino.
E dunque un sabato diverso per alcuni studenti della scuola media “Pietro Leone”, del liceo scientifico “Alessandro Volta”, del liceo classico “Ruggero Settimo” e del liceo linguistico, in occasione della “Giornata della giustizia”.
Gli studenti sono stati accolti all’ingresso del Palazzo di giustizia di via Libertà dai rappresentanti dell’Associazione nazionale magistrati con in testa il presidente della sezione nissena Fernando Asaro ed il segretario Renata Giunta, che, assieme ad altri colleghi quali Vittorio La Placa e Maria Giovanna Romeo li ha accompagnati in giro per la struttura soffermandosi in particolar modo sulle aule dove si celebrano i processi.

g2Un’iniziativa che lo stesso procuratore Fernando Asaro ha sintetizzato così: «Abbiamo voluto dare agli studenti questo contatto con la giustizia per far vedere che siamo diversi da come veniamo dipinti. Non siamo dei fannulloni, anzi la Commissione europea per il funzionamento della giustizia, che non è composta da magistrati, considera la giustizia italiana una delle più efficienti. In tutta Italia, in un anno, si riesce a smaltire il 95 per cento dei processi civili e penali quindi questo significa che non siamo dei fannulloni come qualcuno vuole farci apparire».
Un altro aspetto su cui il presidente dell’Associazione nazionale magistrati nissena si è soffermato riguarda gli errori della categoria: «Non è vero che se sbagliamo non paghiamo. Il Consiglio superiore della magistratura ha avviato un gran numero di procedimenti disciplinari e sono molti di più rispetto a quelli portati avanti da altri ordini professionali. E le sanzioni arrivano, quindi non è vero che siamo intoccabili».

g3Nel corso della visita a Palazzo di Giustizia gli studenti hanno ascoltato la registrazione di una lezione tenuta nel 1955 da uno dei Padri della nostra Repubblica, il grande avvocato Piero Calamandrei, che è stato anchd uno dei maggiori giuristi italiani, sulla Costituzione.
Sono intervenuti anche il docente di diritto costituzionale all’Università di Messina Antonio Ruggeri, che ha parlato della tutela dei diritti fondamentali ed il docente di Diritto penale dell’Università di Palermo Giuseppe Di Chiara.
Proiettato anche il film-documentario tratto dal libro del giornalista di “Repubblica” Attilio Bolzoni (di origine nissena) intitolato «Uomini soli».
Opera incentrata su simboli della lotta alla mafia come Carlo Alberto Dalla Chiesa, Pio La Torre, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

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