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Archive for 12 gennaio 2015

Satira infernale

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mistero eleusinoPer il MISTERO ELEUSINO di Paolo Ivan Tona

Vincenzo C. Ingrascì

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Sulla scena madre del viaggio “irredimibile” della vita (lo stesso colore di quel trolley azzurro cielo) si susseguono tutte, ma proprio tutte le realtà che l’uomo vive.

Con la medesima velocità di un soggetto di Quentin Tarantino c’è la ripresa convinta (e perduta ) della straordinarietà del quotidiano dove tutto si incrocia in continua dinamica tra fisica e metafisica.

a sinistra Demetra con il bastone da pellegrino alla ricerca della figlia Persefone; al centro Trittolemo figlio di Cileo re di Eleusi riceve una spiga di grano per diffonderne l'uso; a destra Persefone con una lunga torcia propria dei misteri eleusini che si celebravano di notte.

a sinistra Demetra con il bastone da pellegrino alla ricerca della figlia Persefone; al centro Trittolemo figlio di Cileo re di Eleusi riceve una spiga di grano per diffonderne l’uso; a destra Persefone con una lunga torcia propria dei misteri eleusini che si celebravano di notte.

Come dice l’autore “Tutto comincia dove tutto finisce”, l’incipit perfetto alla ricerca perpetua ed ossessiva del Principio, di quell’istante compreso tra eros e thanatos, principio ad limina, attraverso le ossessioni odierne dell’immortalità, della ricerca della perfezione, che si fanno richiami di costume riguardo il corpo, la visione e l’uso d’esso, la mercificazione, la scienza , il disfacimento politico (il bene è tale solo se è comune), l’economia, il sistema globale, la sicilianità persuasa e passiva (strano, molto strano che un’isola al centro del mondo conosciuto non abbia mai avuto grandi navigatori) ma al contempo diciamo e pensiamo) cu nesci arrinesci, la globalizzazione di Lampedusa, il frutto greco, il sapere, inquinato dalla omologazione (e poi ci accorgiamo che senza averlo notato siamo ancora fermi ai Greci) e le citazioni, Leopardi, Taxi Driver, Guccini.

Il genio di Paolo Ivan Tona coglie splendidamente la contemporaneità con la sana commistione della matrice classica con la società che tutto consuma, e che si riassume nel mistero di quell’attimo in sé dove tutto riunisce in eterno e dall’Eterno.

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Francesco Palumbo

Francesco Palumbo

L’autista Sais commemorato pure a Pontecagnano Faiano

c. l.)

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Prima di giungere in paese nella serata di venerdì, i tanti amici di Pontecagnano Faiano, in Campania, hanno voluto ricordare Franco Palumbo.

imagesP6SOKCCIL’auto che ne trasportava la salma e l’autobus messo a disposizione dalla Sais per i parenti dello sfortunato autista, si sono fermati in quell’area di servizio nella quale l’autista di autobus morto a Roma per infarto era solito sostare nel corso dei suoi viaggi verso la capitale.

E’ stato un momento di forte e sincera commozione in quanto anche a Pontecagnano Faiano l’autista della Sais era conosciuto e apprezzato.

Gli amici campani hanno posato una corona di fiori sulla sua bara ed è stato anche celebrato un breve rito nel corso del quale si è pregato per lui.

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g1PESCANO UN ALLIGATORE GIGANTE

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Dopo ore di lotta la famiglia di Mandy e John Stokes ha portato a casa il più grosso alligatore mai catturato legalmente in Alabama.

L’animale aveva un peso di 458 kg ed era lungo più di 4 metri e mezzo: aveva abboccato al loro amo mentre si trovavano su una barca nel fiume Alabama.

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Una donna ha presentato denuncia in Questura contro un metronotte del pronto soccorso del S. Elia

«Sanguinavo al naso e mi hanno fermata»

G. S.

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ps h sant'elia«A seguito di una caduta sanguinavo dal naso in maniera così copiosa da riempire il pavimento della abitazione di mio figlio e l’interno della mia macchina: ma al pronto soccorso del “Sant’Elia” invece di aiutarmi sono stata bloccata dal metronotte che, con modi bruschi, mi ha detto che prima di essere visitata dai medici dovevo rispettare la fila. Per l’abbondante sangue che stavo perdendo con mio marito abbiamo così pensato di andare all’ospedale di Enna, dove, immediatamente, mi hanno visitato e curato. Ma se continua così chi continuerà a venire all’ospedale di Caltanissetta per farsi assistere? »: è questo lo sfogo di una signora di 57 anni, G. P. che abita nel capoluogo nisseno in via Paladini e che, ancora sconvolta per la disavventura vissata, ieri si è dapprima recata in questura per presentare una denuncia e poi si è recata alla sede del Tribunale del malato per raccontare quello che le è capitato.
«Io per quello che mi è successo – ha raccontato poi in redazione al cronista – potevo pure morire. Ma il problema non è solo questo: assieme a mio marito stiamo dando vita a queste iniziative per evitare che episodi del genere possano ripetersi e qualcuno possa pure rimetterci la vita. È chiaro che con una organizzazione di questo tipo al pronto soccorso del “Sant’Elia” tra non molto tempo non ci si recherà più nessuno, neanche i moribondi… ».
imagesR3VXUNSA«Ma la cosa più assurda – racconta ancora la signora, che sino a poco tempo fa ha gestito una attività commerciale – è che a procurare tutto questo “teatrino” è stato il metronotte in servizio al pronto soccorso dell’ospedale, il quale ha l’ordine di non fare entrare nessuno all’interno delle sale mediche. È stato lui che, pur non avendo alcuna competenza di natura sanitaria, mi ha bloccata nella sala di attesa e mi ha detto di aspettare il mio turno. Ho deciso così di raccontare ogni cosa pure ai poliziotti della questura in maniera da avviare una indagine utile a risolvere il problema in maniera definitiva. Certo una persona non va al pronto soccorso solo per divertirsi: ci va solo perchè sta male ed ha bisogno di cure urgenti. Ed è con questo atteggiamento che mi hanno accolto i medici e gli infermieri del pronto soccorso di Enna, i quali si sono pure dichiarati stupiti del fatto che nessuno al “Sant’Elia”, prima di chiedermi di aspettare dietro una porta senza alcuna assistenza, non mi abbia immediatamente visitato. A causa della caduta potevo avere un trauma celebrale che avrebbe richiesto un intervento immediato dei medici. Invece l’unica persone che si è occupata delle mie condizione è stato il metronotte, ma lo ha fatto solo per bloccarmi all’ingresso del pronto soccorso. Ma non dovrebbe esserci un servizio di triage fatto da persone competenti per capire immediatamente le condizioni di un ammalato? Ora, pur rispettando il suo ruolo, mi chiedo quali competenze sanitaria può avere un addetto alla sicurezza e se è una figura professionale di questo tipo che può decidere sulla salute e sulla vita delle persone. Speriamo che chi di competenza avvii pure una indagine interna e ponga rimedio ad una situazione che veramente oltre che paradossale per la sua ripetitività può essere considerata ai limiti dell’assurdo…. ».

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