Controcorrente: rivendico la mia libertà di pensiero e di espressione e dico la mia sulla cosiddetta libertà di satira e sull’irresponsabilità di un certo giornalismo. vespa125
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Ma la Vera Libertà è rispettare le ragioni e le religioni degli altri
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Fermo restando che chi scrive è per eliminare – anche fisicamente – gli assassini fondamentalisti islamici e di sperare in una Crociata contro questi barbari tagliagole che non disdegano di crocifiggere e far salatare in aria chi non la pensa come loro.
Fermo restando che sono dispiaciuto per la morte dei giornalisti e dei poliziotti francesi falcidiati dal commando che uccide in nome di Hallah.
Non posso non manifestare la mia perplessità per la pesantezza della così detta satira del giornale Charlie Hebdo che travalica nella blasfemia e sull’incoscienza della redazione i cui componenti non potevano non sapere delle reazioni che le loro vigliette provocano sugli animi più esasperati dei fedeli siano essi di Allah, di Jahvè o di Cristo.
I giornalisti erano a conoscenza delle decine di morti provocati dalla pubblicazione di analoghe vignette: e delle altre vittime provocate da una di quelle vignette stampata sulla maglietta dell’on.le leghista Calderoli.
I giornalisti, molti dei quali rimasti vittima dei due assassini in nome di Allah, non hanno scusanti. Erano stati pure “avvertiti con un attentato incendiario” del risentimento dei fedeli più accesi di Maometto. Insomma sapevano quanto è rischioso scherzare sul credo religioso, in particolare di quelli del fanatismo islamico. Allora il direttore del giornale si attaccò alla libertà di stampa e disse che non si deve cedere alle minacce nè far capire di avere paura. Oggi è morto assassinato, e io mi chiedo se fosse più un uomo senza paura o un uomo incosciente.
I giornalisti francesi, sicuramente civili, hanno colpito senza ritorsioni i civili cristiani i quali pur restando profondamente feriti nell’anima dalle vignette contro Cristo e i Papi, non arrivano a imbracciare le armi nè a spargere benzina. Non così è successo e succede con gli incivili seguaci di Maometto. Quando gli appartenenti al ramo più esasperato dell’islam si vedono dileggiare il loro Profeta con quel tipo di così dette vignette satiriche (ne pubblichiamo una molto esplicativa) possono arrivare e arrivano a gesti estremi.
Siamo sicuri che una oscenità simili su temi religiosi si possano definire satirica? Siamo sicuri che una nazione civile che tenga sì alla libertà di stampa ma anche e contemporaneamente ai rapporti con le altre nazioni e all’incolumità dei cittadini, possa non “censurare” questi disegni di “liberi pensieri”? La libertà è intoccabile, ma solo fino a quando non lede gli altri, fino a quando rispetta le idee e le credenze degli altri.
Non mi sembra che siamo di fronte a un problema di difesa della libertà di stampa, siamo di fronte a giornalisti che forse usano l’arma della satira estrema per scopi meno nobili, altro che per esprimere le loro idee.
E’ vergognoso ed incosciente mettere in ridicolo e offendere in modo così insolente le religioni: meglio essere atei che offendere i credenti. Da irresponsabili poi circolare col cerino acceso nella polveriera islamica.
Non può rivendicare la libertà di espressione questo giornalismo d’avanguardia anarchico sinistrorso che non tiene conto del pericolo in cui mette i connazionali e anche i propri rappresentanti. Mi dispiace scrivere queste parole di fronte ai giornalisti assassinati, mi dispiace per loro veramente, li compiango ma – per dirla tutto – compiango di più i poveri poliziotti. Ciò non vuol dire che non si debbano trovare e punire esemplarmente gli assassini, introducendo per questi reati anche la pena di morte.