LA LETTERA APERTA AL VESCOVO DEL SIGNOR LOMBARDO SCRITTA CON L’INCHIOSTRO AGGRESSIVO E INTOLLERANTE HA PROVOCATO LA REAZIONE DI UN GRUPPO DI FEDELI CHE REPLICANO
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Aggressione ingiustificata ad un prete buono disposto al perdono
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“Come cittadini di Sutera , nonché come fedeli e appartenenti alla comunità cristiana, ci sentiamo di rispondere alle parole del sig. Claudio Lombardo, coordinatore del progetto – SPRAR Sutera, contenute nella sua lettera aperta a sua Eccellenza Monsignor Mario Russotto, Vescovo della diocesi di Caltanissetta.
Il sig. Claudio Lombardo opera nel territorio suterese con l’ associazione “i Girasoli” all’interno dello SPRAR, sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, finanziato dal Ministero dell’Interno tramite il Fondo Nazionale per le Politiche ed i Servizi dell’Asilo che prevede l’accoglienza e la tutela dei richiedenti asilo e dei rifugiati. Nella sua lettera, contestava l’assenza del parroco di Sutera martedì 21 aprile in occasione della veglia organizzata all’indomani dell’ennesima strage nel Mediterraneo, nonché alle diverse iniziative di solidarietà organizzate dall’Associazione.
Il sig. Claudio Lombardo, dunque, pur identificandosi nella medesima lettera come persona non credente, ha ritenuto opportuno sollecitare l’intervento di Sua Eccellenza Monsignor Mario Russotto affinché Questi potesse “esortare” il nostro Padre Francesco ad esternare sentimenti di solidarietà e di accoglienza.
Non ci sentiamo di giudicare le ragioni che abbiano potuto motivare il sig. Claudio Lombardo a compiere tale eclatante gesto, ma il contenuto della sua lettera ha sicuramente suscitato un forte sgomento in tutti noi. Al di là di ogni ideologia politica, religiosa o culturale, riteniamo infatti che chi coordina un progetto che dovrebbe fondarsi sui solidi pilastri dell’integrazione e del rispetto non possa arrivare al punto di muovere pubblicamente accuse ingiustificate verso chi rappresenta la guida di tutti i fedeli della religione cattolica a Sutera.
Ci chiediamo, quindi, che esempio di integrazione possa dare il sig. Claudio Lombardo alle persone che coordina all’interno del progetto SPRAR se il primo lui personalmente offende così pubblicamente la nostra religione e chi la rappresenta. Tutto ciò per non aver preso parte a una manifestazione tra l’altro poco partecipata dalla comunità intera perché organizzata e pubblicizzata all’ultimo momento.
Tra l’altro, bisogna ricordare che in quella medesima data, il nostro Padre Francesco era già impegnato nella celebrazione della Santa Messa al Santuario del Monte San Paolino e in tale occasione ha per di più ricordato nella sua preghiera le vittime di quell’ennesima strage. Ciò premesso, solo per ricordare a chi poco partecipa o forse conosce la realtà della nostra comunità cristiana di Sutera, ci sentiremmo in dovere di riportare alla memoria di tutti, suteresi e non, l’operato del nostro Padre Francesco.
Ma posto che la vera solidarietà, la carità disinteressata, l’amore per il prossimo e la fratellanza non si ostentano con superiorità né si vantano o si gonfiano, con la speranza che ciò non appaia come un asettico elogio della persona di Padre Francesco, ci limitiamo a ribadire la grandiosità del percorso spirituale intrapreso all’interno della nostra comunità. Un percorso che si snoda su tre livelli: il primo livello è la catechesi, per accrescere la nostra fede cristiana e viverla nella vita quotidiana, attraverso le omelie, per mezzo delle lectio bibliche, recitando il S. Rosario prima di ogni Celebrazione Eucaristica, e ogni venerdì con l’ adorazione davanti al Santissimo, con la formazione dei collaboratori della parola e dei catechisti. Altro livello è quello della cura e della salvaguardia delle bellezze artistiche, e da qui l’opera di restauro, di rinnovo, di decoro e di messa in sicurezza di tutte le Chiese del paese di Sutera, che tra l’atro Padre Francesco riesce a tenere tutte aperte pur essendo l’unico sacerdote del nostro paese.
Infine, il terzo livello è quello dell’unione e dell’amore fraterno, del perdono, della carità, della solidarietà e della non apparenza. Solidarietà che caratterizza ogni cristiano, perché ogni cristiano accoglie l’altro come fratello in Cristo, e lo fa con generosità e senza interesse. A tal proposito ci sentiamo di ricordare quanto affermato da Papa Francesco durante la visita al Centro Astalli per i rifugiati di Roma: “i conventi vuoti non servono alla Chiesa per trasformarli in alberghi e guadagnare soldi”. Al contrario, aveva sottolineato: “dovrebbero servire per la carne di Cristo e i rifugiati sono la carne di Cristo. Mostrare che con l’accoglienza e la fraternità si può aprire una finestra sul futuro”. L’appello di Papa Francesco è stato accolto dal vescovo di Noto, monsignor Antonio Staglianò, che ha individuato nel convento Valverde di Scicli quella che potrebbe essere la prima struttura della diocesi di Noto per accogliere un buon numero di migranti, provenienti dal centro di prima accoglienza di Pozzallo; ciò perché, come dichiarato anche da Mons. Staglianò, “Il cristiano accoglie ed è generoso, lo fa gratis, non per averne un profitto” Ed è a tali parole che noi tutti cristiani indirizziamo la nostra vita quotidiana così come insegnatoci dal nostro Padre Francesco, perché noi tutti abbiamo il dovere cristiano e civile di dare solidarietà.
Auspichiamo dunque che il sig. Claudio Lombardo si ravvedi e porga le sue scuse al nostro Padre Francesco, che sicuramente sarà già ben pronto a perdonarlo.
”Firmato “Un gruppo di fedeli”.