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Archive for 28 novembre 2008

ragazzo G. Sorce – Lettera aperta a un ragazzo

La vita è un dono prezioso, si vive una volta sola, non sprecare questo dono. Hai questa unica e sola possibilità, non bruciarti!bullismo Tieniti lontano dal bullismo, dall’alcool, dalla droga e dalla mafia.

Usa il cervello prima di compiere un qualsiasi atto collegato a questi cancri della società. Puoi decidere tu della tua vita e di quella degli altri. Basta una leggerezza per finire in carcere o in un terreno consacrato. Agire con superficialità oggi può significare pericolo domani. Io ho detto stop alla prepotenza, perché è mafia: fate come me, lottiamo insieme per la legalità in ricordo di quanti hanno immolato la loro vita per l’affermazione di questi principi come Falcone, Borsellino e tantissimi altri martiri contemporanei.omicidio1
Nessuno ha il diritto di togliere la vita agli altri, per nessuna ragione e per nessun motivo. G. SORCE (da La Sicilia di oggi)

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Oggi a lui, domani a noi: solo la solidarietà ci può salvare

28 settembre 2000: nasce Emanuele

cc-bandieraLa storia di mio figlio inizia come quella di tutti i bambini. Nasce da un amore e cresce in una famiglia come tante: mamma, papà, una sorella più grande, i nonni, gli zii. E’ un bambino come gli altri, un angioletto pieno di vita e di cose da fare. Va a scuola volentieri, a quattro anni comincia a suonare il pianoforte, studia l’inglese, fa karate, gioca a calcio. E’ appassionato di astronomia e legge i libri di Margherita Hack, che lui chiama “la signora delle stelle”. Da grande vuol fare il carabiniere. L’ha deciso il giorno in cui ha visto il film su Salvo D’Acquisto, quello con Massimo Ranieri. Dice che un carabiniere deve parlare l’inglese per svolgere indagini internazionali e deve essere un campione di karate per combattere contro i nemici. Perciò studia e si impegna al massimo. Tutti i giorni vuole passare davanti al monumento di fronte alla caserma di Cologno Monzese intitolata a Salvo, a due passi da casa nostra. E ogni 23 settembre (anniversario dell’eroico sacrificio di D’Acquisto) e ogni 25 aprile gli porta un mazzo di fiori.

Primavera 2007

Emanuele ha 6 anni. Frequenta la prima elementare. A marzo cambia scuola. Nuovi insegnanti, nuovi compagni. Lui si trova subito bene, è felice. Studia. Corre la Stramilano. Il 17 maggio farà il suo secondo concerto di pianoforte. Gioca. Legge. A maggio diventerà cintura arancione di karate.

10 aprile 2007: mattina

Mio figlio ha mal di pancia. Viene il dottore e ci consiglia di andare al pronto soccorso. Ospedale San Raffaele. Pronto soccorso. Attesa. Visita. Attesa. Esame. Attesa. Altro esame. Passano così otto ore. Emanuele ha paura, è tutto nuovo per lui, non ha mai visto un dottore finora. Si sforza di restare tranquillo, vuol fare l’ometto. Solo lo sguardo impaurito tradisce la sua ansia. Lo tranquillizzo. Si fida di me, purtroppo, sono la sua mamma! Vuol fare il bravo: otto ore di visite e controlli senza un capriccio e senza mai dire no. Finalmente la diagnosi: appendicite. Bisogna operare. Subito. Lo accompagniamo in sala operatoria, mio marito e io. Lui ci arriva sulle sue belle gambette sane e forti. Sale da solo sul lettino. E’ impaurito ma non versa una lacrima.

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polpo

Benedetto Mendola: "Il polpo"

“Polpo” scultura su pietra di Benedetto Mendola

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Thursday, November 27, 2008

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