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Archive for 13 novembre 2008

contatore-tagliatoNon c’è  civiltà alcuna,  dietro un dipendente di una società estera,  a cui abbiamo ceduto il monopolio della distribuzione dell’acqua, che ci viene a chiudere con tappi e sigilli gli allacci privati alla rete pubblica.

Non esiste giustificazione, non c’è ragione economica, non ci possono essere contratti o capitolati e tantomeno “ carte dei servizi “,  per privare un qualsiasi cittadino ( se ancora cosi possiamo definirci ), del diritto di veder scorrere acqua potabile dal suo rubinetto domestico.

E’ un problema di ordine pubblico !

I nuovi feudatari, signori e nuovi padroni della ( ex ) nostra acqua potabile, grazie agli ATO idrici, per ragioni di cassa, per presunti o certi,  mancati pagamenti di ratei o canoni, con estrema faciloneria, oggi possono decidere di apporre sigilli alla rete pubblica , dopo la chiusura ( sospensione ) degli allacci privati, senza dover dare conto o ragione ad alcuno.

Il presidente dell’ATO idrico, è il Presidente della Provincia Regionale di Caltanissetta, che ha ritenuto di tenere per se l’incarico e di non delegarlo ad alcuno : lui non sa di questi comportamenti e di questi atti ? I  consiglieri provinciali eletti,  lo hanno mai interrogato o interpellato  nel merito di queste vicende ?

I signori dell’acqua debbono capire di essere rei e responsabili dell’interruzione di un pubblico servizio. Costoro anche se ci chiudono i rubinetti, non possono privarci del diritto ad attingere acqua potabile : anche quando chiudono un singolo rubinetto privato, debbono di converso provvedere ad impiantare e far funzionare ventiquattro ore su ventiquattro delle fontane pubbliche,  da cui ogni cittadino possa prelevare il suo quantitativo di acqua necessaria per la vita quotidiana.

La scelta giusta sarebbe il quantitativo minimo vitale per ogni singolo cittadino.

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CHIUDE LA GUARDIA MEDICA

guardia-medica-porta-chiusa

Milena - Guardia Medica con porta-chiusa / Foto MML

E SI TRASFERISCE A BOMPENSIERE DEFINITIVAMENTE.

DEFINITIVAMENTE? DIPENDE DA VOI!

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bidello_scuolaUn tempo i bidelli erano un pilastro.

A proposito di bidelli che in Italia sono più numerosi dei carabinieri, voglio ricordare affettuosamente una figura di bidello che nel tempo si è persa. Premesso che i bidelli, in generale, sono persone generose e simpatiche che meritano tutto il rispetto per il lavoro che svolgono, tuttavia la loro funzione nelle scuole è venuta sempre più a scemare.

Negli anni cinquanta frequentavo la scuola elementare di Sommatino, indossavo il grembiule e avevo il maestro unico, che ancora oggi ricordo perchè oltre a insegnarmi a studiare, era un maestro di vita e una autorità alla quale fare riferimento. Nel grande plesso scolastico, “Lombardo Radice” di viale Garibaldi, c’era un solo bidello che si chiamava Giovanni Messina, persona per bene, galantuomo, ligio al dovere e alla famiglia. Svolgeva da solo le seguenti mansioni: custode del plesso scolastico a tempo pieno, elettricista, falegname, idraulico, puliva più di venti aule composte in media da venticinque alunni ciscuna, suonava la campana, puliva le erbacce che crescevano nei bordi dei muri, si recava alla banca e alla posta per effettuare operazioni per conto della direzione didattica, manteneva la disciplina e tutti gli volevamo bene, anzi lo chiamevamo affettuosamente “Zzì Giuvà”! Per noi tutti era come un padre. Era orgoglioso del suo lavoro, un esempio da imitare.

maestro-una-volta1Anche gli insegnanti erano buoni e ligi al proprio lavoro godendo della stima e del rispetto degli studenti. Il rigore e la disciplina erano alla base di tutto. Esempi che oggi, purtroppo, non esistono più. Forse sarebbe meglio tornare al passato quando gli studenti pensavano solo a studiare, i professori ad insegnare, i bidelli a svolgere le mansioni di prima e i genitori a fare i genitori.

ANGELO MORELLO
( da Lettera a La Sicilia)

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