Italicum, ma sempre porcellum è!!!
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Se per fare o, peggio, per fare presto occorre e ci si accontenta di fare male … no, non ci stiamo, non è quello che volevamo e, pensiamo e ne siamo convinti, non è quello che il popolo delle primarie avrebbe voluto. Per anni ci siamo lamentati del porcellum e della “lentezza-non volontà” di fare le riforme, soprattutto quella elettorale. Abbiamo rimproverato al porcellum il fatto che non garantisse governabilità, ma soprattutto, noi cittadini comuni, non abbiamo voluto ingoiare di essere stati privati della prerogativa di scegliere i nostri rappresentanti. Sull’onda di questo malessere, e non solo, le primarie hanno premiato chi si è candidato come fautore del cambiamento: un cambiamento epocale.
C’è stata la sferzata, la ventata di rinnovamento, l’accelerata (come è stata definita) e, per giustificare questa velocizzazione, si vuole far dimenticare e si vuole far passare in secondo o terzo piano il motivo per cui siamo stati scontenti. L’italicum è ad un passo dall’essere approvato e, se così sarà senza sostanziali modifiche, ci ritroveremo ad avere un … porcellum modificato, ma sempre porcellum è.
“Abbiamo” espresso e dato fiducia al rottamatore, ma non lo abbiamo delegato a fare di testa sua, soprattutto là dove, e su quelle questioni, dove non si è espresso con anticipo ed in campagna elettorale. Ci ha detto che avrebbe cambiato la legge, ma non ci ha detto come, in cosa consisteva il cambiamento. Non ci ha fatto proposte, semplicemente promesse … senza entrare nel merito. Ci aspettavamo se non primarie a ripetizione almeno dei congressi in cui le tesi (come si faceva una volta) venissero vagliate e discusse prima di essere votate e approvate. Invece … invece il risultato è che il segretario va a discutere con l’opposizione (non vogliamo qui entrare nel merito del come) e decide, e decidono, ciò che per tutti deve andare bene. Legittimo (forse), normale (forse), nelle cose che non si faccia un referendum ad ogni tirichitì, ma … ma questo non può significare che, in funzione dell’abbonè, la volontà popolare venga stravolta, e screditata.
Il compagno Renzi (forse) potrà pure fare quello che vuole, ma gli amici che lo hanno votato e sostenuto che ne pensano? Gli esponenti della sede culturale locale big bang Matteo Renzi e tutto il PD milenese cosa ne pensano?
Se il big bang Milena è un movimento culturale (?) che movimenta le idee, condivide valori … non capiamo la ragione dei mancati incontri e confronti sulle tematiche calde. I cittadini che veramente hanno creduto alla bufala della cultura in quell’associazione, sebbene molto grossa, adesso avrebbero tutto il diritto di sentirsi ancora dire qualche altra fandonia. Abituando la gente ad un certo ritmo, bisogna poi essere in grado di mantenerlo. Non è corretto raccontare le favole e poi di botto sospenderle! Ci sarebbe bastato, dalla base unica PD + big bang, per esempio, un semplice stiamo insieme solo per calcoli matematici, anziché questa finta luna di miele con matrimonio bianco.
Ci chiediamo e chiediamo a voce alta se a tutti appare giusto che, in virtù del contentino della riforma, i nostri diritti debbano essere ancora una volta cancellati. Ci chiediamo se veramente siamo d’accordo a questa decisione bilaterale che ha tutte le sembianze di unilateralità. Ci chiediamo nel nostro piccolo se i sostenitori ante litteram di Renzi, così come i post, abbiano accolto con la gratificazione sperata questa ennesima porcheria. Ci chiediamo, noi cittadini di questo borgo, se mai saremo in grado di dare fiato alla dignità che da sempre ci ha contraddistinto e riusciremo a gridare a voce alta che i nostri rappresentanti li vogliamo eleggere noi mettendo tanto di ics su nome e cognome.
In sintesi chiediamo al big bang nazionale, ed a quello locale, di farsi promotore di un sondaggio che riesca a valutare la condivisione della gente e, altrimenti, “mandare a dire” che i risultati delle primarie sono stati un grande falso. Siamo dell’opinione che la maggior parte dei Renziani abbiano votato alle primarie per un rinnovamento del partito stesso e non per fare accordi con Berlusconi e per di più mantenere la “sovranità dei partiti”.
Siamo certi che se si votasse nuovamente, oggi dopo questo incontro, i numeri sarebbero sicuramente differenti. L’onestà intellettuale dei Renziani dovrebbe imporre un segnale forte da fare arrivare nelle stanze dei bottoni e abbassare le saracinesche del centro culturale big bang. L’onestà intellettuale non si perde se si possiede. Le cose storte non diventano dritte, se nascono storte è probabile che così rimangano.
Diteglielo all’esperto che girava le ruote della fortuna!