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Archive for 22 gennaio 2014

I genitori difendano i figli, gli amministratori i concittadini, le autorità preposte intervengano contro “sorprusi” del genere.

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1014406_651767931531959_604183148_nMartedì 21 gennaio 2014 è una pessima giornata gli studenti pendolari di Milena che frequentano le scuole superiori di Mussomeli. Sono stati in balia del maltempo e, peggio ancora, della Sais.

La trentina di giovanissimi cittadini di Milena costretti a fare la spola con la capitale del Vallone per motivi di studio, pur avendo l’abbonamento mensile pagato per la tratta Milena /Mussomeli A/R, sono stati incredibilmente abbandonati a Campofranco sotto la pioggia, senza una spiegazione soddisfacente.

58164_651768191531933_398308299_nAi ragazzi sono state addotte imprecisate esigenze di personale o di necessità di copertura di un’altra corsa. Imprecisate e comunque ingiustificate: nulla può umanamente giustificare l’abbandono dei pendolari nella piazza di un paese forestiero, senza la presenza di una guida maggiorenne e responsabile.

Nonostante le insistenze dei ragazzi l’autista li ha obbligati a scendere non preoccupandosi del disagio che ha provocato. Colpevole la dirigenza della Sais e lo stesso autista che avrebbe dovuto rifiutarsi di scaricare i giovanissimni pendolari per strada e sotto la pioggia in una giornata di forte maltempo. Gli stessi ragazzi, minorenni per la maggior parte, sono stati costretti a chiamare i genitori per ritornare a casa.

Ci dispiace dare notizie di questo tipo, ma occorre fare qualcosa, immediatamente e seriamente: insomma, se c’è colpa, qualcuno deve pagare, non si può passarci sopra. Non basta augurarsi che fattacci simili non accadano più. La misura è colma, bisogna affrontare e risolvere il problema VIAGGIO.

imagesCABU97GGAttendiamo nell’ordine, la reazione dei genitori che devono denunciare questo gravissimo episodio; delle forze dell’ordine perchè si scoprano le responsabilità e venga diffidata la Sais a non ripetere simili episodi gravissimi ed inqualificabili, i dirigenti scolastici e il sindaco del nostro comune in difesa dei piccoli ed indifesi cittadini di Milena.

L’unica parola che viene in mente è VERGOGNA.

  • Oggi nei confronti della Ditta di autotrasporti, sempre in prima fila in quanto a disagi offerti ai pendolari.
  • Domani verso quanti possono intervenire e non onterverranno come si deve.

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Squalo volante

Eccezionale veramente

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Il fotografo Chris McLennan è riuscito nell’impresa di fotografare questo esemplare di squalo bianco proprio nel momento in cui salta fuori dall’acqua per azzannare una  foca finta usata come esca dal fotografo stesso per attirare l’animale.

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Chris, che ha ricevuto diversi riconoscimenti per il suo lavoro di fotografo, ha affermato che gli squali bianchi in quella zona hanno un comportamento del tutto particolare.

(Daily Mail)

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5 più grandi rimpianti delle persone sul letto di morte

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.I 5 più grandi rimpianti delle persone sul letto di morte

Ho letto un articolo che parlava dei 5 più grandi rimpianti che le persone hanno sul letto di morte, articolo che sinceramente mi ha commosso tantissimo perché conteneva degli insegnamenti che condivido pienamente da un bel po’ di tempo.

Mi sono sentito in dovere di tradurlo e condividerlo con voi qui, su Info Network Marketing , perché credo che non vi sia niente di più motivante per qualcuno che lavora in questo campo, per qualcuno che ha un sogno e vuole realizzarlo o, ancora meglio, per qualcuno che non ha ancora trovato la sua strada.

Le informazioni dell’articolo sono state fornite da Bronnie Ware, un’infermiera che ha lavorato molti anni con i moribondi e che ha avuto quindi un’esperienza diretta con loro, potendoli ascoltare quando magari nessun’altro poteva ascoltarli. La versione in inglese potete trovarla qui. Oltre alla traduzione condividerò con voi anche i miei pensieri riguardo a queste idee.

Quali sono quindi i più grandi e frequenti rimpianti delle persone sul letto di morte?

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1. Vorrei aver avuto il coraggio di vivere la vita come volevo io, non la vita che gli altri si aspettassero che io vivessi

vivere la vita

Questo è il rimpianto più frequente tra tutti. Quando le persone si rendono conto che le loro vite sono quasi finite e guardano indietro è facile vedere con chiarezza come tanti sogni non sono mai stati realizzati. Molte persone non hanno onorato neanche la metà dei loro sogni. Hanno dovuto morire sapendo che questa è stata la conseguenza delle loro scelte: che hanno fatto o non hanno fatto.

È importante provare a onorare almeno alcuni sogni lungo la nostra strada. Nel momento in cui perdiamo la salute è troppo tardi. La salute ti da una libertà che pochi si rendono conto di avere finché non ce l’hanno più.

2. Vorrei non aver lavorato così tanto

lavorare troppo

Questo è stato detto da ogni paziente maschio che ho curato. Si sono persi la giovinezza dei loro figli e la compagnia delle loro partner. Anche le donne hanno parlato di questo rimpianto. Tutti gli uomini che ho assistito hanno rimpianto profondamente di aver passato troppo tempo della loro vita lavorando.

Semplificando il tuo stile di vita e facendo delle scelte consce lungo la tua strada, è probabile rendersi conto che non hai bisogno del reddito di cui credi di aver bisogno. E creando più spazio nella tua vita, diventi più felice e più aperto alle nuove opportunità, alcune essendo molto più giuste per la tua vita.

3. Vorrei aver avuto il coraggio di esprimere i miei sentimenti

coraggio di esprimere i sentimenti

Molte persone sopprimono i loro sentimenti allo scopo di mantenere la pace con gli altri. Come risultato, si abituano ad un esistenza mediocre e non diventano mai quello che realmente sono capaci di diventare. Molte hanno sviluppato malattie collegate all’amarezza e al risentimento di questa cosa.

Non possiamo controllare le reazioni degli altri. Comunque, sebbene le persone inizialmente potrebbero reagire se tu cambiassi il tuo modo di essere iniziando a parlare onestamente, alla fine questo solleverà le tue relazioni con quelle persone ad un livello nuovo e molto più sano. Se non succede questo almeno sciogli una relazione non sana della tua vita. In ogni modo, tu vinci.

(altro…)

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Bosco ferito

VENERDI’ 24 GENNAIO 2014 ORE 17 ALLA CANERA DI COMMERCIO DI CALTANISSETTA IN CORSO V. EMANUELE, 38

Venerdì alle ore 17 nel salone delle conferenze della Camera di Commercio di Caltanissetta si terrà la presentazione del libro di Angelo La Rosa “Bosco ferito. Inchiesta su un sito minerario del centro Sicilia” pubblicato da Salvatore Sciascia Editore di Caltanissetta.

Angelo La Rosa

Angelo La Rosa

L’autore, geologo a San Cataldo e docente in pensione di scienze matematiche, in questo volume ricostruisce la storia della miniera di sali potassici San Cataldo (conosciuta come Bosco) dalla nascita alla chiusura, avvenuta nel 1985. Vicenda che si protrae fino ad oggi con il ritrovamento nelle vicinanze di grandi quantità di documenti attestanti un traffico di rifiuti ospedalieri di vaste proporzioni. E’ l’occasione per fare riferimenti sull’esperienza nucleare in Italia, sul registro dei tumori, sull’intervento dei politici e della società civile. Il tema è particolarmente attuale considerando quello che sta succedendo in varie parti d’Italia e soprattutto in Campania, nella cosiddetta “terra dei fuochi” grazie alle inchieste della magistratura conseguenti anche alle rivelazioni di esponenti della malavita organizzata.
L’incontro è presieduto da Salvatore Pasqualetto, presidente del Tavolo unico di regia per lo Sviluppo e la Legalità e moderato da Beniamino Tarcisio Sberna, presidente del Distretto turistico delle Miniere.
Gli interventi sul libro sono di Mario Barresi, giornalista de “La Sicilia”, Luigi Bontà, storico del territorio, Pierfrancesco Rizza, consigliere nazionale del Wwf Italia. Al tavolo dei relatori anche Valerio Cimino, che proietterà un breve video con le immagini della miniera Bosco oggi.

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Calciatori nella polvere

calcio

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«Il sindaco di Marianopoli non può “interrogarmi”»

Roberto Mistretta
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Noto - Cannella

Noto – Cannella

Interrogato dal sindaco Carmelo Montagna in merito alle vicende Tarsu, il consigliere Giuseppe Cannella risponde per le rime e accusa il primo cittadino di «tendenziosità» e richiama gli atti formali adottati nel merito dal sindaco.
Quindi scrive: “Le faccio notare che non esiste nessuna norma che dà facoltà al sindaco di interrogare i consiglieri. La legge prevede esattamente il contrario e cioè che il sindaco è obbligato a rispondere alle interrogazioni dei consiglieri comunali, pena in ultima ratio, in caso di mancata risposta, la decadenza dalla carica elettiva. Quindi, a fronte anche di dettami normativi, le ricordo che il sottoscritto nella qualità di consigliere comunale ha il diritto ed il dovere di chiedere al sindaco ed a tutti gli organi dell’Ente ed a quelli ad esso collegati, di rendere conto dell’attività svolta dagli stessi in nome e nell’interesse del Comune e ciò al fine di potere valutare la legittimità, la trasparenza, l’imparzialità ed il buon andamento dell’azione amministrativa. Pertanto lo scrivente poteva esimersi di dare esito alla sua lettera e ciò senza alcuna assunzione di responsabilità”.

Carmelo Montagna

Carmelo Montagna

Quindi aggiunge: “Lo scrivente, assieme al consigliere Grazia Noto, ha chiesto la convocazione di un consiglio comunale straordinario per dibattere ed avere dalla S. V. spiegazioni e chiarimenti circa la congruità, la imparzialità e la esattezza degli accertamenti in rettifica della Tarsu dell’anno 2008 ed al fine di poter fare deliberare al Consiglio comunale un atto di indirizzo per eventuale sgravio e/o condono della Tarsu anni dal 2008 al 2013”.

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