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Archive for 16 gennaio 2014

TERREMOTO GIUDIZIARIO ALL’ARS

Sulla politica siciliana si abbatte il ciclone giudiziario.

livesicilia.it
Dai soldi trasferiti dai conti correnti dei gruppi parlamentari a quelli personali, dalle ceste di natale ai ristoranti, dai soldi fuori busta ai dipendenti ai pranzi al ristorante, dalle borse Louis Vuitton alle cravatte Hermes.Tredici capigruppo della vecchia legislatura hanno ricevuto un invito a comparire davanti ai pubblici ministeri. L’inchiesta sulle spese fa tremare l’Ars. La guardia di finanza ha notificato i tredici avvisi di garanzia, ma gli indagati sono in tutto 97, di cui 83 parlamentari, fra ex e attuali in carica.
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Gli avvisi di garanzia riguardano Giulia Adamo, Nunzio Cappadona, Antonello Cracolici, Francesco Musotto, Rudy Maira, Nicola Leanza, Nicola D’Agostino, Giambattista Bufardeci, Marianna Caronia, Paolo Ruggirello, Livio Marrocco, Innocenzo Leontini e Cataldo Fiorenza.
Tra gli indagati anche il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone. Tra gli altri parlamentari finiti sotto inchiesta per peculato l’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo e l’ex presidente dell’Ars Francesco Cascio, i deputati Nino Dina, Salvatore Cordaro, Gaspare Vitrano, Massimo Ferrara, Franco Mineo, Giuseppe Lupo, Bernardo Mattarella, Cateno De Luca, Riccardo Savona, Lino Leanza, Paolo Ruggirello, Salvino Pantuso, Carmelo Curenti e Alessandro Aricò.
imagesCARHNPB6L’inchiesta è stata condotta dalla Guardia di Finanza e ha preso il via nel 2012. Le Fiamme Gialle nelle scorse settimane hanno depositato in procura un’informativa con i risultati degli accertamenti.Nei prossimi giorni si dovranno presentare in Procura davanti ai sostituti procuratori Sergio Demontis, Maurizio Agnello e Luca Battinieri, e dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci. I finanzieri del gruppo tutela spesa pubblica hanno passato al setaccio migliaia di carte. Le indagini vanno avanti dal 2012 ed ora sono alla svolta.

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L’amante di bronzo

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pvAgli arresti domiciliari con l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico. Era educatore in una parrocchia dell’hinterland milanese. Le violenze consumate all’esterno della struttura nel 2011. Le vittime vanno dai 13 ai 16 anni

Paolo Bovi, ex tastierista dei Modà arrestato: “Violentò 4 ragazzini”

Arrestato con l’accusa di molestie sessuali su minori il fondatore ed ex tastierista dei Modà. Paolo Bovi, 40 anni e residente nell’hinterland milanese, è finito ai domiciliari con l’obbligo di tenere il braccialetto elettronico. Secondo quanto riporta il Corriere, Bovi “dal 2005 è passato dietro il palco come fonico della band seconda nel 2011 e terza nel 2013 al festival di Sanremo. Bovi, che con il leader, Kekko, fondò la band in un oratorio, come animatore di una parrocchia è indiziato di avere molestato nel 2011 quattro ragazzini fra i 13 e i 16 anni”.

paolo-bovi-640Il musicista, nato a Cassina dè Pecchi e residente a Cernusco sul Naviglio (Milano), frequentava da anni la parrocchia a cui era rimasto legato assumendo nel tempo il ruolo di educatore-animatore. Le quattro violenze, ai danni di ragazzini dai 13 ai 16 anni, si sarebbero consumate all’esterno della struttura, in altri luoghi dove il 40enne ha attirato le giovani vittime. In un caso gli abusi sarebbero avvenuti nel corso di una gita in un campeggio in Val d’Aosta. I fatti risalirebbero al 2011, ma la denuncia dei genitori è stata presentata nel 2013. Le indagini sono partite dopo che un bambino si è confidato coi genitori, che si sono poi rivolti alle forze dell’ordine. Secondo quanto si apprende dall’ordinanza, le molestie erano una sorta di “penitenza” richiesta dall’uomo.

Bovi è stato allontanato dalla parrocchia quando uno dei ragazzi ha raccontato al prete come si comportava con loro. Importanti ai fini dell’ordinanza di custodia, le dichiarazioni dei ragazzi e dei conoscenti, incrociate con delle intercettazioni. La polizia ha precisato che è la prima volta che viene utilizzato il braccialetto elettronico. La misura di custodia cautelare è stata emesso dal gip Luigi Gargiulo, le indagini sono state condotte dalle pm Daniela Cento e Lucia Minutella.

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L’iPad d’argilla

Alla sorpresa aprendo la scatola si è aggiunta la beffa: arrestato per frode

Compra un iPad ma trova un mucchio di argilla

La Fucina

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Colin Marsh, papà di Maddie, aveva pensato di regalare alla figlia di 10 anni un iPad. Poi l’incredibile sorpresa. Spese 470 sterline in un centro commerciale Tesco, una volta aperta la scatola ha trovato solo un mucchio di argilla.

L’uomo, colto da stupore e dalla rabbia per il bluff si è subito recato al negozio per avere spiegazioni e ottenere un rimborso. Nessuno però gli ha creduto, a tal punto da farlo arrestare per frode. Invece di ottenere un rimborso l’uomo è stato rinchiuso in cella per 3 ore.

Dopo due mesi di indagini la polizia è riuscita a fare chiarezza sul caso provvedendo così a far risarcire l’uomo.

(leggo.it)

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