A proposito dell’ultimo Consiglio Comunale, svoltosi ieri 26 maggio 2010, alcune riflessioni da sottoporre ai cittadini ci sembrano doverose. Ognuno, poi, come è giusto e normale in democrazia, si farà la propria opinione.Noi del PDL Sicilia cerchiamo di fornire qualche utile spunto di riflessione
SULLA CRISI POLITICA DELLA MAGGIORANZA
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Il Consiglio ha avuto inizio con la lettura di un documento condiviso a sostegno della lotta che stanno portando avanti i precari di tutta la Sicilia, compresi quelli che lavorano presso il Nostro Comune.
Subito dopo si è assistito ad un colpo a sorpresa (nel senso che nessuno se lo aspettava).
Ma tant’è: nasce un nuovo gruppo consiliare denominato “MPA MILENA”, che critica aspramente la propria ex capogruppo accusandola pesantemente, che rinnova la fiducia al Sindaco e che determina, così, uno scenario imprevisto ed imprevedibile all’interno del Consiglio Comunale.
Ecco la geografia dei gruppi e delle forze politiche che rappresentano la NOSTRA COMUNITA’:
- Presidente del Consiglio, PDL SICILIA – indipendente,
- Gruppo di minoranza – 6 componenti,
- Gruppo Insieme per il Cambiamento – cinque componenti,
- Gruppo MPA – tre componenti.
Sul contenuto del documento presentato dai Consiglieri Carlino, Vitellaro e Mantione, ci permettiamo di soprassedere, anche perchè Noi del PDL abbiamo già deciso di lasciare naufragare questa maggioranza con argomentazioni e motivazioni politiche, spiegate in maniera chiara e dettagliata.
Sorvoliamo sull’approvazione del Conto Consuntivo 2009, limitandoci solo a precisare che, quanto a serietà, non è che il gruppo leale e fedele al Sindaco abbia dato prova di chissà quale preparazione politica!!!???
Ma di questo avremo modo di parlare tra qualche settimana quando si dovrà portare in Consiglio il Bilancio 2010.
La notizia è tratta dal sito PDL-SICILIA
Vogliamo sapere perchè si danno incarichi professionali a persone esterne, vedi piano regolatore, che vengono a Milena solo per “rascare” e poi se ne tornano a Palermo o a Campofranco (o Agrigento) a spendere i nostri soldi, non è giusto, non è giusto, non è giusto.
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