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Archive for 9 Maggio 2010

Domenica, 9 maggio: In ricordo di P. Impastato martire della libertà d’informazione

“L’impegno civile e il sacrificio di Peppino Impastato sono pietre miliari nel cammino di costruzione di una cultura della legalità”.

Lo afferma in una nota l’on. Leoluca Orlando, portavoce nazionale dell’Italia dei Valori, in occasione del trentaduesimo anniversario dall’assassinio di Peppino Impastato.

“Una cultura della legalità – prosegue Orlando – che é applicazione della legge ma anche riconoscimento dei diritti di libertà e di eguaglianza”. “Per anni esponenti infedeli delle istituzioni hanno ostacolato che emergesse la verità e che venisse fatta giustizia su un omicidio consumato in un territorio difficile e in un tempo nel quale a molti tornava comodo affermare che ‘la mafia non esiste’ e molti altri si rassegnavano alla convinzione tutta mafiosa che la mafia é invincibile”.

“La mafia va combattuta senza se e senza ma e devono essere forniti alla magistratura gli indispensabili strumenti per farlo”.

“La mafia va combattuta altresì – conclude Orlando – stroncando nel modo più intransigente possibile ogni collegamento tra cosa nostra e le istituzioni politiche, economiche e religiose.

Per questo occorre garantire una piena libertà d’informazione, uno degli impegni più forti di Peppino Impastato. Martire ed eroe caduto sul fronte per la difesa della legalità che è al tempo stesso difesa della libertà d’informazione”.

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Figli insegnanti

QUANDO GLI ADOLESCENTI EDUCANO GLI ADULTI

Cronaca di un disastro annunciato

Nel 2005 quando ero Assessore ai Beni Culturali e alla Pubblica Istruzione della Regione Siciliana, organizzai un convegno nazionale sulla incapacità dei genitori italiani a sapere educare i propri figli.

Nella fase dei saluti il Provveditore agli Studi di Caltanissetta (oggi si chiama Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale) narrò di una ragazzina di 3’ media che arrivava a scuola in maniera un po’ troppo avvenente e con vestiti, diciamo, un po’ troppo sexy. Dopo un rapido consulto in considerazione degli imbarazzi che l’avvenente fanciulla provocava, il consiglio dei docenti, sia pure con un certo imbarazzo decise informalmente di convocare la madre per consigliarle di indirizzare la figlia verso un look un po’ meno audace. L’imbarazzo divenne però esponenziale quando i PROF si videro arrivare una madre (avvenente anch’essa, narrano le cronache), con un abbigliamento e con una disinvoltura, che nulla aveva da invidiare alla figlia quattordicenne. Insomma, era il caso di dire che la figlia aveva fatto scuola!

Alessandro Pagano

Ai poveri docenti non rimase che inventare una scusa su due piedi e lasciare andare madre e figlia verso i loro destini.

Orbene, quello che sembrava un aneddoto o poco più mi è rimbalzato nella mente in questi giorni leggendo di un’inchiesta apparsa sull’autorevole giornale parigino Le Monde e di uno studio statistico dell’ISTAT a proposito di “famiglia e soggetti sociali in Italia” dell’anno 2009. Entrambi i dati studiavano il fenomeno del ruolo materno e della sua evoluzione (o se vogliamo della sua involuzione).

Le ricerche condotte dal quotidiano francese hanno rivelato che la complicità tra madre e figlia è molto cresciuta rispetto al passato, al punto che le due figure quasi si confondono. Le madri somigliano sempre di più alle figlie anche sul piano fisico: nel vestirsi usano capi a volte fin troppo “giovanili”, per il trucco chiedono consiglio alle figlie e le imitano anche nello stile di vita.

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Scene di vita quotidiana nella Palermo Anni Trenta ai Quattro Canti di Città 

Palermo 1931 - I Quattro Canti di Città e il Corso Vittorio Emanuele

 

Esistevano allora anche i Quattro Canti di Campagna esattamente all’incrocio della via Ruggero Settimo con via Mariano Stabile, a quel tempo periferia; periferia con il crescere della città poi spostatasi “ai Leoni” posti all’ingresso del Parco della Favorita. 

Ai Quattro Canti di Città, all’incrocio di via Maqueda con Corso Vittorio Emanuele, sostava uno strillone che urlava: “Giornale di Sicilia”, “L’Ora”, i due giornali di Palermo. 

Una delle due edicole all'aperto ai Quattro Canti

E aggiungeva: 

U maritu ammazzò a mugghieri” e altri fatti di cronaca; oppure “A Munnieddu ci sunnu i pispisuna cu ‘i causi c’a puntina…”. 

“Balluna” strillava un venditore di palloncini colorati tenuti legati ad un filo in grappoli fluttuanti. 

E anche in questa occasione improvvisati pacieri dovevano dividere i due che riuscivano a chiarire che con la parola “balluna” il venditore di palloncini non aveva inteso insinuare che l’altro dicesse delle “balle” allo scopo di vendere i suoi giornali…

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di Carlo Petix

Narra la leggenda che un certo Giuseppe Garlisi inteso “Piddizzuni” tutte le mattine che andava a lavorare, in un dato punto, veniva assalito da strane visioni. Scrive in proposito Arturo Petix, nelle sue “Leggende di Milocca”  ” … ma quando fu al centro dell’incrocio, il mulo ebbe un susulto come se ad un tratto un altro fosse saltato in groppa, mentre lui sentì stringersi alla vita da due braccia possenti da mozzargli il fiato… “.

E’ il caso di dire che il poveretto non sapeva a quale santo votarsi e al ripetersi della visione invocò il patrocinio di San Giuseppe. Da questi venne esaudito, e pertanto in segno di ringraziamento decise di costruire a sue spese, sul luogo della visione, una cappella ed ivi celebrarvi una festa ched in seguito venne continuata dai suoi nipoti.

Al di là della leggenda e del suo fondamento storico questa è l’unica festa di Milena che si discosta dai “canoni” tradizionali. Essa, come s’è visto, nasce da un fatto “miracolistico” che coinvolge in un primo momento una famiglia per estendersi al villaggio e poi all’intero paese. Ogni anno un apposito comitato, formato da persone appartenenti al villaggio Vittorio Veneto, raccoglie in tutto il paese le offerte per la festa.

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San Giuseppi

 e lu so ddivotu

San Giuseppe

e il suo devoto

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Cc’era na vota                        C’era una volta

un latru di passu                   un ladro incallito

tutta la ggenti                        tutta la gente

nni stava arrassu.                ne stava distante.

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Però a so modu,                  Però a suo modo,

all’arma pinzava                  all’anima pensava

e l’arazioni                              e la preghiera

nun trascurava.                   non trascurava.

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Puru si era                             Pure se era

un galioutu                            un galeotto

di San Giuseppi                    di San Giuseppe

era ddivotu.                          era devoto.

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Ma tra arazioni                     Ma tra orazioni

e arrubbatini                         e latrocinii,

nun cc’è chi fari                  non c’è che fare

vinni la fini.                               venne la fine.

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Poco onorevoli

Giovedì scorso il Ministro del Tesoro ha riferito alla Camera sulla crisi Greca e sulle misurine di bilancio che intende attivare per far fronte al grave rischio finanziario che immancabilmente ci coinvolgerà. La “manovrina” sarà di circa 25 miliardi !
La cosa pare non abbia interessato ben 572 deputati che, essendo giovedì, avevano pensato bene di anticipare il week-end.

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Sale la febbre greca

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I governi di tutto il mondo hanno cercato oggi di calmare i mercati finanziari agitati dai timori che la crisi del debito della Grecia possa scatenare il caos in altri Paesi europei.

I ministri delle Finanze del G7 hanno discusso dei problemi del debito in una conference call dopo che i funzionari della Federal Reserve hanno espresso preoccupazione e il presidente americano Barack Obama ha detto al cancelliere tedesco Angela Merkel di appoggiare l’impegno per salvare la Grecia.

I mercati azionari di tutto il mondo sono rimasti ai minimi da tre mesi, nonostante i dati confortanti sull’occupazione negli Usa, per il timore che i finanziamenti dell’Ue e dell’Fmi non siano sufficienti ed evitare il default del Paese ellenico.

“Siamo d’accordo sull’importanza di una forte risposta politica da parte dei Paesi colpiti e una forte risposta finanziaria da parte della comunità internazionale”, ha detto Obama.

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5 comuni in bici

Domenica tutti in bici.

ll 9 maggio in tutto il Paese si svolgerà la prima edizione della Giornata Nazionale della Bicicletta, un’iniziativa voluta dal Ministero dell’Ambiente per sottolineare come una mobilità alternativa ed ecocompatibile può essere effettivamente realizzabile.  

Sono cinque i Comuni nella provincia di Caltanissetta che, su impulso del coordinamento provinciale nisseno di Fare Ambiente, presieduto dal Professore  Giuseppe Antonio Sorce, hanno aderito.

La manifestazione  ciclistica si svolgerà di mattina  nei comuni di Acquaviva Platani, Campofranco, Milena, San Cataldo e Sutera.

 

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Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 14,23-29.
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Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.
Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi.
Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io vado dal Padre, perché il Padre è più grande di me.
Ve l’ho detto adesso, prima che avvenga, perché quando avverrà, voi crediate.

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