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Archive for 31 Maggio 2010

Promossi in seconda

IL SOGNO E’ FINITO…. E’ DIVENTATO REALTA !

IL MILENA CONQUISTA IL SALTO DI CATEGORIA GRAZIE ALLA VITTORIA PER 4 a 2 SULLA CATERINESE NELLA FINALISSIMA DEL PALMINTELLI DI CALTANISSETTA.

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A fare un bel salto indietro, diciamo subito che nessuno di noi ci credeva, anche se eravamo consapevoli della forza del Milena calcio.

Prime tre partite zero punti, ultimi in classifica. Ma piano piano, con forza e determinazione già alla fine del girone di andata la squadra raggiungeva le prime posizioni che valevano il diritto di partecipare ai play off. La speranza diventava realtà partita dopo partita, con un magnifico girone di ritorno. Alla fine del campionato conquistato a suon di golal e di parate, il terzo posto che dava il diritto di disputare in casa, la semifinale. Vinta al cardiopalma contro la fortissima compagine sancataldese Giovanni Paolo II. 

La finalissima contro la Caterinese si presentava insidiosa anche perchè, se avete seguito l’andamento del campionato, è stata l’unica squadra che è venuta a vincere a Milena e l’unica che il Milena calcio non era riuscita a battere. Premesse quindi poco incoraggianti. 

Dopo i primi minuti di studio le due squadre hanno svelato la loro tattica: cercare di portarsi in vantaggio per poi colpire in contropiede con i rispettivi velocissimi attaccanti.

Era la Catarinese a segnare per prima grazie ad un rigore, concesso dal bravissimo arbitro, signor Infantino di Caltanissetta, che non aveva nulla da invidiare a quelli della serie A. Per l’occasione era assistito dai guardalinee Consiglio e Guagenti che lo hanno ben collaborato. 

Tuca realizzava il rigore battendo Di Marco che qualche minuto prima aveva salvato il risultato deviando in angolo un tiro destinato a gonfiare la rete.

Ma il Milena calcio non si perdeva d’animo e prima dello scadere del primo tempo colpiva una traversa con Paraldo al 44° e un minuto dopo pareggiava con Petitto con un gran diagonale da fuori area.

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È innegabile che l’emergenza che attanaglia la Sicilia sia grave, e vanno trovate al più presto soluzioni efficaci e non temporanee. Sorvolando sul fatto che si è arrivati a questa emergenza per l‘invadenza della politica nel sistema degli ATO e per la loro incapacità amministrativa; sorvolando pure sul sospetto che l’emergenza rifiuti sia stata procurata con dolo, per imporre scelte politiche altrui, in barba alla sovranità della Regione Sicilia; bisogna pur tuttavia capire a fondo la natura del problema ed agire con cautela, per evitare che i rimedi possano rivelarsi peggiori del male.
Diceva Albert Einstein: “I problemi non possono essere risolti con gli stessi schemi mentali che li hanno generati”. La soluzione all’emergenza rifiuti va dunque cercata con nuove idee e con una crescita culturale di amministratori e cittadini. La Strategia Rifiuti Zero, del prof. Paul Connett è una idea che, fortunatamente, sta prendendo piede dovunque nel mondo, ed anche in Italia. Il semplice fondamento scientifico di questa idea sta nel principio di conservazione della Massa: siccome nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma, una tonnellata di rifiuti prima dell’incenerimento peserà esattamente una tonnellata anche dopo l’incenerimento, seppur sotto forma di ceneri, gas serra e veleni. Pertanto l’idea dell’incenerimento dei rifiuti e/o del loro conferimento in discarica non può risolvere il problema – con buona pace per i sostenitori dell’affare termovalorizzazione o di chi si dice non pregiudizialmente contrario – ma entrambi equivalgono a nascondere la polvere sotto il tappeto.

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La vera

libertà

di stampa

è dire

alla gente  

ciò che la gente

non vorrebbe

 sentirsi dire  

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(George Orwell)

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San Cataldo - Ospedale Maddalena Raimondi

” Entro la fine di giugno la Radioterapia all’ospedale «Raimondi» entrerà in funzione “

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Lo assicura l’on. Raimondo Torregrossa, componente VI Commissione Servizi sociali e Sanitari dell’Ars, che ieri ha diffuso una lunga nota.
«E’ ormai da parecchi giorni, meglio da parecchi mesi – scrive il parlamentare regionale – che sulla stampa si susseguono voci inquietanti sul futuro dell’ospedale di San Cataldo. Tutti i consiglieri comunali di opposizione e i relativi Partiti si sono scagliati contro la ristrutturazione dell’ospedale e hanno dipinto con toni foschi la realtà sanitaria sancataldese, non curandosi minimamente delle assicurazioni fornite dal direttore generale Paolo Cantaro, né di quelle dell’Amministrazione comunale che veniva tacciata sempre e comunque di inefficienza, connivenza e quant’altro necessario a denigrare per il solo gusto di denigrare.

Qualche mese fa, in verità, il Partito Democratico, ricevuto dalla Direzione generale dell’Asp, esprimeva soddisfazione per quanto previsto dal piano di ristrutturazione del “Maddalena Raimondi” e si complimentava con il direttore Paolo Cantaro tacendo totalmente sul fatto che, quanto affermato dal direttore generale, era esattamente la stessa cosa più volte detta e ribadita dal sindaco Giuseppe Di Forti».
«Per mia abitudine – aggiunge l’on. Torregrossa – non alimento polemiche, né creo false aspettative ma, oggi, ritengo giunto il momento di fare chiarezza su alcune questioni basilari e non confutabili relative al futuro della sanità sancataldese.

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L’AQUILA (29 maggio)

Il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, è rimasto bloccato per qualche minuto in un ascensore della nuova sede della Gran Sasso Acque, società che gestisce il ciclo idrico integrato nell’Aquilano.

Bertolaso era intervenuto per l’inaugurazione della sede, il primo edificio pubblico realizzato dopo il terremoto anche se l’opera era stata programmata prima del sisma.

Il problema si è creato – come ha sottolineato il presidente della Gran Sasso Acque – perchè sono saliti in troppi superando il peso massimo trasportabile. Il gruppo, tra cui la scorta del capo della protezione civile, è stato «liberato» dalla polizia.
«La polizia lavora per lo Stato, è intervenuta ed ha fatto un buon lavoro – ha scherzato Bertolaso, il quale sorridendo ha commentato con altrettanta ironia che se fosse stato un sabotaggio, allora lo avrebbero dovuto fare prima«.

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Manovre in corso

di Guido Penzo

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La manovra fiscale introduce il pedaggio sulla Salerno – Reggio Calabria.

Speriamo che non lo mettano anche sulla Reggio Calabria – Salerno

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Bilancio e contributi

La Giunta comunale in occasione dell’ultima seduta ha approvato il bilancio di previsione per l’anno 2010. La bozza del bilancio di previsione 2010, a questo punto, potrà essere visionabile da parte dei consiglieri comunali che potranno proporre eventuali emendamenti allo stesso strumento finanziario.

Approvate anche due delibere relative alla concessione della restante parte di contributo (25%) a due associazioni che operano nel paese.

  • In particolare, per quanto attiene la società sportiva del Milocca, la Giunta Vitellaro ha disposto il contributo di 562,50 euro che rappresenta la restante parte del 25% del contributo complessivo che ammonta a 2924 euro, il cui 75% è stato già erogato.
  • Stesso discorso per l’associazione San Giuseppe che ha avuto corrisposto 250 euro che rappresentano il 25% del contributo complessivo di 1000 euro.

c.l.)

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Inno di Garibaldi

Se vuoi conoscere il testo…

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I traditori e gli eroi

Palermo - Ponte dell'Ammiraglio

Da Marsala a Palermo: fu vera gloria?

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Il 19 Maggio, i Mille si accamparono sull’altopiano di Renda . Raggiunsero il paesello di Pioppo che dista una decina di chilometri dal capoluogo siciliano e poi dovettero fermare la loro marcia verso Monreale, trovandosi dinanzi due brigate borboniche. La mattina del 21, Garibaldi ordinò una ricognizione verso Monreale e lì  ci fu il primo scontro con le brigate borboniche comandate dal Colonnello Luka Von Mechel; vista l’evidente inferiorità di uomini, Garibaldi optò per ritirarsi ad Altofonte.Von Mechel  scagliò l’attacco contro i Mille, mentre giungeva un’altra Brigata borbonica comandata dal Generale Colonna, ma Garibaldi poco prima di essere rinchiuso in una morsa a tenaglia dai borbonici, riuscì a trovare una via di fuga riparandosi a Piana dei Greci, dove le brigate borboniche furono bloccate dall’inseguire i garibaldini da un ennesimo ordine dal comando di Palermo. Arriva a Piana dei Greci, Garibaldi , augurandosi una sollevazione popolare dei palermitani, la notte del 26 Maggio.  

La mattina del 27, Garibaldi in testa a 3000 uomini scende nella pianura orientale e si dirige a Palermo, verso le porte di Termini e Sant’Antonino, inspiegabilmente poco difese. I16.000 soldati borbonici in difesa della città, erano raggruppati in modo disordinato nei pressi del Palazzo Reale; altri reparti si trovavano a Castellammare, alle Finanze e, a Monreale, ma le strade principali erano completamente indifese. Garibaldi divise i suoi uomini in due colonne. Le due porte d’ingresso furono sfondate appena varcato il fiume Oreto.   

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