Dove sventola la bandiera arancione
Enzo Di Pasquale
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Pittoresco borgo medioevale, situato nella valle del fiume Platani, è una delle 162 località insignite dalla “bandiera arancione”, il marchio di qualità assegnato dal Touring Club Italiano nell’ambito del progetto Sviluppo Italia. Situato in una posizione invidiabile, cinge con le sue caratteristiche case una gigantesca rocca.
Si consiglia di iniziare la visita dalla piazzetta Sant’Agata, sede del municipio, sulla quale si affaccia la chiesa omonima, con la scalinata a tribuna, in stridente contrasto con la geometria del munificio. L’edificio è un rifacimento di un antico convento delle benedettine.
La parte più antica del paese è il quartiere del Rabato, caratterizzato da una serie di viuzze strette e tortuose. Il museo etnoantropologico, in piazza Rettore Carruba, non esprime solo gli attrezzi del pastore o del contadino, ma anche quelli del fabbro di fine Ottocento, del conciabrocche, del calzolaio, del muratore, del falegname e raccoglie le stampe religiose che tra l’Ottocento e il Novecento le famiglie appendevano all’interno delle proprie case.
Da vedere la chiesa di San Giovanni, per gli stucchi del Serpotta, e la chiesa del Carmine, per la mirabile statua della Madonna del Soccorso, un’acquasantiera del 1516 e una statua lignea dell’Immacolata.
Tra gli eventi più importanti, il presepe vivente che anima durante il Natale le strade del Rabato. Partricolari anche i riti della Settimana Santa.
Singolare la sagra del peperone, che si svolge la seconda settimana di settembre, in concomutanza con la festa di san Francesco, e prevede ricche scorpacciate collettive di peperoni fritti, patate bollite e uova sode, innaffiati da un ottimo vino locale.
Il santuario di san Paolino si trova sulla sommità del monte San Paolino, dalla cui cima si possono scorgere ben 22 comuni e le cime dell’Etna e delle Madonie. Al santuario si accede attraverso una via fatta da ampi gradoni e scavata nella roccia.
Si segue un percorso mistico, lungo il quale si incontreranno le stazioni della Via Crucis, la campanella tradizionalmente suonata dai pellegrini e il luogo dove, nell’anno 57, fu eratta una croce a ricordo della conversione degli abitanti della zona alla fede cristiana.
Accanto alla chiesa sorge il convento che un tempo ospitava i padri filippini, oggi eremo di Sant’Onofrio. Più n alto la cella campanaria i cui rintocchi si diffondono per tutto il vallone.
Il santuario, dedicato a san Paolino vescovo, è un edificio a tre navate con decorazioni molto ricercate. Fu costruito intorno al 1370 dal barone di Sutera, Giovanni III di Chiarramonte. Secondo la tradizione, il santuario fu realizzato in parte con i materiali provenienti da un fortilizio di origine bizantina, di cui ancora oggi esistono i ruderi. Nel corso delle varie ristrutturazioni sono venute alla luce antiche sepolture.
Al suo interno sono custodite due preziose urne in oro quella di san Paolino e quella di sant’Onofrio martire. Nerl santuario troverete tre statue: quella in pregiato legno di sant’Onofrio, la statua di san Paolino sempre in legno e quella del Santissimo Crocifisso in cartapesta. Lungo le pareti si ammirano inoltre tredici tele di frà Domenico di Palermo, raffiguranti gli apostoli, e tre tele di Sant’Agata, santa Cecila e santa Lucia.