Riceviamo dal dott. Cipolla e pubblichiamo.
Il registro dei tumori è uno specchio che permette di guardarci dentro
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Si prende atto dei buoni propositi del nuovo capace e professionale manager della sanità Paolo Cantaro che ha messo tra i primi obbiettivi il ripristino del REGISTRO DEI TUMORI; non lo limiti al territorio gelese, ma lo estenda a tutti i comuni.
Purtroppo il registro era stato annullato come nota ieri, in un articolo del sensibile giornalista Roberto Mistretta, il presidente del consiglio comunale di Mussomeli, grosso centro del Vallone falcidiato in questi ultimi giorni da diversi casi di morti per tumore non ancora anziani. Il dott. Giovanni Mancuso nel vedere i suoi concittadini preoccupatissimi: « vuole sapere se a Mussomeli i casi di tumori siano in linea con la media oppure bisognerà prendere i dovuti provvedimenti e intende richiedere l’istituzione di un registro dei tumori perché, guarda caso, tale registro manca nelle provincie di Caltanissetta, Agrigento ed Enna dove si trovano le miniere dismesse e dove potrebbe essere stato sepolto materiale contaminato che potrebbe essere alla base delle cause. Perché proprio in queste tre provincie non esiste il registro dei tumori? A questo interrogativo bisogna dare subito risposta. Senza allarmismi ma occorre fare un’indagine epidemiologica a Mussomeli e nei territori limitrofi ».
Prima però questo registro esisteva. Ricordo che nel 1975 l’appena eletto sindaco Federico Schillaci mi consentì di consultare tale registro per una ricerca statistica sulle morti tumorali nel nostro paese che condussi sotto la guida di un luminare della medicina, il prof. Vittorio Scaffidi. Magari uno di questi giorni ritornerò sull’argomento e su alcune conclusioni che vi anticipo.