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Archive for 1 settembre 2009

Dall’1 settembre 2009, via le lampadine da 100W. Inizia il progressivo ritiro dal mercato degli esemplari a incandescenza, considerati troppo dispendiosi dall’Ue.

M

Mai più cena a lume di lampadina 100W

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stemma-comune-milena

BANDO PUBBLICO PER L’ATTRIBUZIONE DI UN INTERVENTO ECONOMICO
IN FAVORE DI ANZIANI ULTRASESSANTACINQUENNI SOLI IN CONDIZIONI DI INDIGENZA.

– La Regione Siciliana – Assessorato della Famiglia, delle Politiche Sociali e delle Autonomie Locali – ha approvato un intervento economico a favore di anziani ultrasessantacinquenni soli in condizioni di indigenza e iComuni sono tenuti ad emanare apposito bando ed a ricevere le istanze;

Ianziani_2x1L FUNZIONARIO RENDE NOTO CHE

possono essere presentate al Comune di Milena le istanze per l’accesso al beneficio di integrazione al reddito in favore di anziani ultrasessantacinquenni soli in condizioni di indigenza.

REQUISITI:
a) 65 ANNI COMPIUTI;
b) non avere proprietà immobiliari al di fuori della casa di abitazione;
c) di trovarsi nella seguente condizione familiare e reddituale:
 vivere da solo alla data del 30/06/2008;
 reddito unico da assegno o pensione sociale per l’anno 2008 non superiore a € 5.310,63;
oppure:
 essere coniugato senza figli conviventi;
 unico reddito complessivo della coppia per l’anno 2008 non superiore ad € 10.621,26.

DOMANDA DI AMMISSIONE:
al Comune entro e non oltre il 30 SETTEMBRE 2009 sull’apposito modello.

DOCUMENTAZIONE RICHIESTA:
1) fotocopia del documento di riconoscimento valido.
2) certificato di assegno sociale o pensione sociale.
I MODELLI presso l’ufficio comunale per i servizi sociali o l’ufficio relazioni con il pubblico o scaricati dal sito http://www.comune.milena.cl.it.
Milena lì 31 agosto 2009

IL FUNZIONARIO RESPONSABILE
(Dr. Lorenzo Saia)

vedi il bando integrale e la domanda

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Brulliotoi / LEGA LIBICA

Il Monocolore Gheddafi-Bossi
Il diabolico ministro La Russa boccia il Monocolore Gheddafi-Bossi

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TRENDAFIL / Tutti a ‘nna vota

Tutti a ‘nna vota

testa_sul_muroA sbrizza a sbrizza cuomu cira squagliu

e un c’è viarsu cchiù cca m’arripigliu,

paru un canuzzu chiusu nni lu bagliu

attaccatu a ‘na corda ca ‘mpiduglia.


La crisi avanza e lu timpiriu scaglia

pinsati, cumannanti, a la famiglia:

l’omu ca ‘un campa mancu si travaglia

sbatti la testa a lu muru e lu scaviglia.


Jetta ‘na vuci sula, strazza u muccagliu

unci tutta la genti e la scumpiglia:

cu avi fami tintu s’aggiviglia

e muzzica funnutu a cu lu ‘mbroglia.

Trendafil

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I vostri post

Il Mistero Boffo

Dai vescovi (e dai giornali dei vescovi), in buona fede, ci si aspetterebbe buon senso e pari trattamento sia nei confronti di chi reputa che santo non sia (e non lo è Berlusconi) sia di chi riferiscono le cronache pecca (Boffo), vivendo more uxorio con un altro maschio e per giunta sposato con una donna. Fatti comunque loro, di presunti peccatori, i cui peccati e le cui voglie faremmo bene a lasciare sotto le lenzuola dei loro letti privati.
Cattive compagnie le definirebbe la morale comune, peccati mortali invece per i D.C. (i Dieci Comandamenti): roba da pentirsi e non più ricadere nei peccati.
Mi riferisco alle belle compagnie che, se soddisfatte solo al 50%, farebbero di Berlusconi non un bersaglio della satira, ma un vero e proprio satiro! Sono in effetti puttanate che un uomo pubblico farebbe bene ad evitare.
Mi riferisco anche alle gaie compagnie che con molta superficialità i vertici ecclesiastici fanno finta di non vedere tra una pagina e l’altra del loro giornale preferito e gestito: L’Avvenire, che per loro è sacro. Invece disparatamente, rovistano tra le lenzuola dell’uomo di Arcore, vecchio per antico pelo, mentre per nulla ammirano il curriculum del presunto direttore gay. Trovano normale mettere una persona simile da loro stessi definita peccatore o peccatrice (… solo se e quando copula) a dirigere l’ecclesiale giornale e farglielo continuale a dirigere dopo i guai giudiziari del gay, evidenziati da Feltri?
I vescovi che tante gatte da pelare hanno con la pedofilia (un morbo diffusissimo tra i prelati del mondo), non possono uscirsene che in fondo quelli di Boffo sarebbero “ca… suoi”.

testate-giornalisticheUn poco di coerenza non guasterebbe: i “ca…”, quando ci sono, dovrebbero essere come la legge, uguali per tutti.
Amorale della favola: in un paese serio, potrebbe mai criticare il comportamento da peccatore di Berlusconi, un’altra persona che pure peccatore è… per la chiesa e per giunta…”contra naturam”?
Di Feltri servo del padrone non parlo. Parlano i fatti. Chi lo indica schiavo si guardi le catene ideologiche che gli serrano i polsi.

A.C.


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