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Archive for 4 settembre 2017

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Fetore nel corso principale del Paese

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Come tutti sanno, la via Nazionale è la via, anzi il corso principale del nostro paese. Lungo questa principale arteria che collega la Piazza alla Croce stanno i principali negozi e quindi si snoda il maggiore traffico veicolare e pedonale.

Questo è il tratto che viene chiuso ai veicoli a motore per tutta l’estate appunto per favorire la socializzazione, lo struscio, il passeggio e le compere.

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Dovrebbe essere, ed è, il salotto di Milena.

Purtroppo in questi giorni non è consigliabile frequentarlo questo salotto per colpa di un’aria puzzolente che si stende dalla “chiazza” alla” cruci”.

p1.jpgLa puzza emana dalle grate che, quando piove, raccolgono le acque piovane. Siccome d’estate non piove va a finire che puzzano e il corso diventa fetente.

Non risultano intraprese azioni purificanti né preventive né risolutive del problema. Motivo per cui i milenesi residenti, gli emigrati ritornati in paese, i forestieri passanti sono costretti a turarsi il naso affrettando il passo. Ma il puzzo non li lascia nemmeno se si rifugiano nei bar, nei negozi commerciali e artigianali, negli studi, nei locali di risparmio.

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Così va a finire che si rovinano anche i momenti conviviali con le peresone costrette a bere un caffè e un cornetto, rigorosamente accompagnati dal puzzo. Ah, il puzzo è stato gentilmente offerto agli stanchi viandanti della Via Francigena.

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Milano, 81enne aggredita al Parco Nord: «Aveva un coltello, gli ho offerto dei soldi ma mi ha violentata»

di Gianni Santucci
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CatturaÈ forse una delle violenze sessuali più drammatiche capitate a Milano negli ultimi anni; è avvenuta quasi al confine della città, in una vasta area verde conosciuta come «bosco di Bruzzano». Ed è stata gestita in questi giorni da magistrati e investigatori con estrema riservatezza. Anche per evitare il rischio di pesanti strumentalizzazioni politiche, che potrebbero far aumentare la pressione su un’inchiesta che il pool della Procura guidato dalla pm Cristina Roveda vuole portare a termine al più presto con l’arresto dell’aggressore.

Un uomo che la donna, stando ai passaggi chiave della sua testimonianza sui quali il Corriere ha ottenuto conferme, avrebbe descritto così: «Nero, vestito di nero o comunque di scuro, di età apparente intorno ai 30 anni, forse qualcosa di più». La pensionata ha poi aggiunto un altro particolare: «Parlava abbastanza bene italiano». A tre giorni dalla violenza, emerge il perché la donna abbia potuto fare questa affermazione.

nonnina.jpgPrima dell’aggressione la pensionata, terrorizzata, ha provato a parlare con l’uomo, ha provato a rivelare la sua età proprio nel tentativo di farlo desistere: «Ma ti rendi conto? Come fai a dire “ti voglio”, sono una donna anziana, ho ottant’anni. Ti prego».

La donna, uscita di casa solo per una passeggiata mattutina, non aveva denaro con sé ma avrebbe provato comunque a offrirgli dei soldi: «Ti posso dare tutto quello che ho in tasca, ma lasciami andare».

A quel punto l’uomo ha tirato fuori un coltello. «Me lo ha puntato alla gola — ha spiegato la vittima — e non ho più potuto far niente. Non avevo scampo. Mi ha costretta a seguirlo». La violenza è avvenuta in una zona nascosta, poco distante.

Dopo l’aggressione la pensionata ha avuto la forza di chiamare i soccorsi. È stata curata nel centro antiviolenza della clinica Mangiagalli. È rimasta in ospedale solo un giorno, poi è tornata a casa. I medici dicono che, per quanto possibile, sta reagendo, anche se ha ripetuto che lei questa storia «vorrebbe solo dimenticarla il prima possibile».

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Quelle frazzate made in Sicily

Armando Carruba

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Tappeti di Erice

Carissimi amici, che cosa non vi debbo raccontare!!!

Domenica mattina, di primu matinu, sono andato al Centro Commerciale, quel luogo magico ca tu trasi ppi ‘na cosa e ti riempi il carrello pieno di cose ca certe volte non ti servono ma siccome c’è l’offerta speciale…

Ma quello che mi ha colpito è il tappetino… Dovevamo comprarlo per il bagno e … – i fimmini si sapi ssu difficili – questo no e quell’altro manco a parlarne… unni ci jeru l’occhi? In un tappeto made in China originale con l’addetto al negozio che mi spiegava che erano stati i cinesi a spirimentarlo….

Educatamente ci dissi: “Giovanotto permette che mi faccio una risata?” e quello “permettuto permettuto”,

$_35 Ah ah e poi ah! Chista amicu miu al paese di mio padre, Milocca in provincia di Caltanissetta si chiama FRAZZATA ripeto F R A Z Z A T A ! u capisti? quali cinisi e giappunisi,

Questa FRAZZATA è nata dall’intelligenza delle donne milucchisi che a tempu di guerra non jttavunu nenti di nenti ma nenti in assoluto! Sfilavano i maglioni di lana, le pezze li facevanu pizzuddi, anche noi ragazzini collaboravamo e alla fine veniva una bella coperta artigianale e adatta a tutte le circostanze… quali cinisi??? Peccato solo che di queste coperte non se ne fanno più, cu è che ci perde tutto stu tempu??? Però a ricordo del tempo che fu ne ho una sutta i matarazza….

Buona serata amici milucchisi ‘ntò paisi e unni siti siti 🙂

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Dove prendono i soldi?

di Gino Vercesi

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images (9)La Corea del Nord è un paese di circa 25 milioni di individui, con un Prodotto interno lordo pro capite pari a circa 500 dollari americani, ovvero un Pil Paese di circa 12 miliardi di dollari americani.

E si permettono di spendere montagne di dollari per armi e missili?

Dove prendono i soldi? Ovvero, chi è che li finanzia? Non sarebbe il tempo che “qualcuno” si impegnasse a chiarire?

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autov

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Cattura

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