PREMESSA
Giorni fa era nata in una struttura di assistenza per minori (la cooperativa “casa nostra”) una protesta degli immigrati che avevano sequestrato una assistente sociale mentre si accingeva a distribuire loro i “pocket money” della settimana del valore di euro 14 ciascuno.
Erano stati arrestati 10 minori e tre maggiorenni. Gianfranco Fuschi della Lega Nissena si chiedeva cosa ci facessero tre immigrati adulti (poi arrestati) dentro una struttura riservata ai minori.
Alcuni rifugiati afghani a Milena, in un’intervista con Tamara Ferrari di Vanity Fair si lamentavano del fatto che di fronte a migliaia di euro che si spendono, a loro vada una “paghetta” di tre euro al giorno.
Paghetta effettuata non in moneta corrente, ma tramite “pizzini” consegnati ai commercianti i quali vengono poi liquidati dai responsabili della cooperativa “I Girasoli” che li assiste. Dopo l’articolo della giornalista sono scomparsi i pizzini e adesso gli afghani hanno in mano euro veri. I pizzini – raccontano fonti credibili – però stranamente continuerebbero ad essere usati dall’unica famiglia pakistana ospitata in paese.
Per avere informazioni su eventuali abusi dell’assistenza, abbiamo consultato un prezioso libro di Mario Giordano dal titolo “Profugopoli” che fa luce su una serie interminabile di casi di sfruttamento. Unico effetto collaterale della lettura è la nausea, irrefrenabile. Riportiamo alcune righe per fissare l’entità del giro vorticoso di euro su cui si sono buttati a capofitto, oltre a persone per bene, anche voraci squali. Inutile ricordare le parole di uno di costoro che intercettato ebbe a dire al compare: i profughi rendono più della droga!
Da Roma il marciume si allargò in tutt’Italia e scese anche in Sicilia dove c’è il più grande centro di accoglienza: il Cara di Mineo, un vero e proprio verminaio in cui strisciano faccendieri, cooperative e politici e su cui indaga più di una magistratura.
Nel libro si racconta anche di fattacci che riguardano La Madonnina di Masacalucia, il caso di Giarre, quello dell’Omnia Academy di Favara che ha portato alle perquisizioni in 14 Comuni dell’Agrigentino, del prete direttore della Caritas di Trapani con il vizietto dei soldi e dei capolavori che è arrivato a compiere abusi sui migranti…
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Quelli che giocano sporco con i minori
Mario Giordano
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La rabbia aumenta, poi, nello scoprire che gli stessi traffici, lo stesso business, e forse ancor di più, si fa alle spalle dei bambini. Diciamo “ancor di più” a ragion veduta: come è noto, infatti, la tariffa pagata per ospitare un minorenne è superiore ai 30-35 euro normalmente sborsati per gli adulti: in principio si arrivava fino a 90 euro a testa al giorno, oggi si resta counque al di sopra dei 45.
Per esempio, per l’ospitalità di 691 minori stranieri negli Sprar (centri di seconda accoglienza) dei Comuni, nel 2014 lo Stato ha speso 15.519.839 euro, cioè 68 euro al giorno.
Le somme stanziate sono maggiori, i guadagni pure: perciò il re della Mafia Capitale, Salvatore Buzzi, come risulta dalle intercettazioni, voleva ospitare soprattutto ragazzini. E se non glieli mandavano, facava figurare per ragazzini anche gli adulti: “In due o tre comandi dei vigili di Roma” ha ammesso davanti ai giudici “bastava che andavi lì e passavi per minore, perché i vigili prendevano i soldi…”.
Purtroppo non è successo solo a Mafia Capitale, purtroppo non succede solo a Roma: un amministratore siciliano ha raccontato che nei centri per minori s’incontrano soggetti che hanno più di trent’anni. In provincia di Messina si sono registrati casi di minorenni con i capelli bianchi…
Tutto purtroppo vero, tutto veramente nauseante!
nauseante davvero
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Liguori l’altra sera diceva che l’Italia va a prendersi i rifugiati perché fa welfare. Dei 40-60 euro giornalieri destinati ai rigìfugiati restano 3-5 euro. Il resto serve per foraggiare principalmente la clientela dei politici.
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