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Archive for 21 giugno 2015

IL PAESE DELLE ROBBE SENZA CAPO NE’ CODA

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imagesOpere e … Omissioni

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Premettiamo di essere consapevoli di correre rischio di apparire come chi vuole vincere facile … o chi cavalca il malumore della gente per attirare consensi … ma non è il nostro caso dal momento che non siamo direttamente interessati alla politica né tantomeno abbiamo intenzione di vincere qualcosa … .

Parleremo dei comportamenti scorretti dei milenesi al volante, dei gesti che ovunque normalmente sono considerati impropri, ma che qui sono perfettamente tollerati e anzi, per chi ha l’ardire di disapprovarli, pena è l’ammonimento verbale dei protagonisti convinti di essere nel giusto!

  1. Auto sistematicamente posteggiate dietro la croce che impediscono il normale girare verso sinistra;
  2. divieto verso viale della vittoria, praticamente, inesistente … numerosissimi i trasgressori;
  3. zona piazza Garibaldi orario pescivendolo, sistematicamente posizionato di traverso tale da non permettere il normale defluire verso il rifornimento: tutti i clienti ostruiscono tranquillamente il varco;
  4. auto posteggiate serenamente lungo i bordi delle vie principali incuranti di intralcio dell’ intera carreggiata, giorno e notte;
  5. zona chiosco circonvallazione, orario aperitivo, automobili posteggiate in maniera selvaggia. Non un parcheggio, non una misera linea o striscia … tutto affidato alla sobrietà dei “fedeli”;
  6. alcuni soggetti inoltre sono oramai “noti” per il loro inutile andamento: uno che va a passo di formica tutta l’intera giornata … intralciando l’intera cittadinanza e qualche altro “soggetto” che con la moto di notte gioca a fare rumore con la marmitta del relativo inutile mezzo;
  7. zona chiosco case popolari circonvallazione lato campo sportivo: piazzetta totalmente requisita e sequestrata se si suona tutta la notte.

Non che bisogna essere svizzeri … ma qui qualcosa non va. Nessun controllo, tutto è abbandonato all’inciviltà dei più. Tutto è concesso e permesso, tutto è tollerato.

tre-scimmiette (1)

NON VEDO… NON SENTO… NON PARLO… NON HO LE PALLE

Allora, facciamo che da domani chi sbaglia paga?
Facciamo che denunciamo proprio chi non si occupa di queste scorrettezze e di chi le commette?

Mettiamo su un piatto se c’è più colpa nel commettere o nell’omettere?

Noi non pretendiamo il paradiso in terra, ma non si può più continuare in questo modo!
Nessuno si accorge del degrado urbano?

NESSUNO SI ACCORGE o si fa finta??

images (2)Qui nessuno fa niente e tutti fanno tutto. I lampioni continuano ad essere girati, reclinati o rotti e nessuno se ne occupa, le strade oramai sono un colabrodo e nessuno fa niente, la gente si fa i fatti propri canta, balla a tutte le ore e nessuno interviene, i piloti prevaricano con le loro violazioni e noi … e noi guardiamo senza proferire parola.

Tutto va e tutto scorre: ccaà ognunu fa comu voli!
D’accordo non ci sono soldi per aggiustare, ma per fare applicare le leggi non ci vogliono soldi, ci vuole soltanto essere onesti e indirizzare sulla retta via chi sbaglia. Non so voi, ma noi siamo davvero stanchi!
Non è che noi abbiamo l’occhio di lince???

Noi ce ne accorgiamo come tutti e siamo certi che tutti siano a conoscenza di queste cose, amministratori, tutori della legge, cittadini tutti!
Milena bella naturalmente? No, Milena abbandonata … naturalmente!

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I sarti di Milocca

di Nonna M.

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Federico Morreale con la moglie Giuseppina Collura

Per gli uomini ne ricordo uno solo Federico Morreale.

Era nato a Montedoro nel 1902. Venuto a Milena, sposò la signora Giuseppina Collura di sei anni più giovane. La “Zà Pippina Collura” era figlia di Giuseppe Collura e di Giuseppa Falcone.

La casa dei suoceri era abbastanza grande con una terrazza al primo piano e un grande garage sotto in cui la ditta Amico-Roxas di San Cataldo che gestiva i collegamenti tra Milena e Caltanissetta rinchiudeva l’autobùs di linea. Nella stessa sede c’era una vera e propria casa albergo che alloggiava i forestieri che venivano a Milocca per ragioni di lavoro, come il ragioniere Anelli impiegato comunale, il segretario del Fascio Iurato e il maestro Amico.

Con l’apertura della bottega del sarto questo punto di via Foscolo diventò un centro molto frequentato che aveva a lato l’osteria della Zà Lisa, la casa del fabbro Calogero Carlino che vi aveva aperto la prima officina e a seguire un fondaco per ospitare le bestie. Continuando nella via Marconi si trovava la putìa del signor Benedetto Falcone e di fronte l’oleificio Ingrao.

Festeggiamenti in piazza per il Centenario dell'Unità d'Italia. Il sarto in camicia bianca è alla destra di un illustre, personaggio; a sinsitra un giovane dottore Luparelli

Festeggiamenti in piazza per il Centenario dell’Unità d’Italia. Il sarto in camicia bianca è alla destra di un illustre, personaggio; a sinistra un giovane dottore Luparelli

Il sarto aveva il laboratorio sulla via Ugo Foscolo dov’è ora c’è la fioraia. Confezionava solo abiti per uomo e aveva presso di sè qualche apprendista.

Tra gli altri si distinse il signor Calogero Falcone detto Lillo, che imparò l’arte, tanto che a solo 12-13 anni riusciva a confezionare dei pantaloni che inviava ai Fratelli Maraia di Caltanissetta che avevano il negozio proprio davanti al Teatro Regina Margherita.

Federico e Giuseppina ebbero solo una figlia: Gemma che trattarono con grande affetto: nella loro famiglia c’era sempre un clima sereno.

Il sarto Morreale era un tipo cordiale e molto sociale, partecipava a tutte le manifestazioni principali che si svolgevano in paese e sapeva intrattenersi anche con le personalità che venivano da fuori.

Era quello che si dice un fumatore accanito, praticamente aveva la sigaretta sempre accesa anche quando lavorara per cui rischiava di bruciacchiare la stoffa degli abiti che confezionava. 

Morì ancora giovane a Milena il 9 marzo 1962.

Una foto degli anni '60 assieme alle autorità civili, religiose e militari. Il sarto è il primo a destra.

Foto degli anni ’60 il sarto e il primo di destra, con le autorità civili, religiose e militari.

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guzzoni

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Don Bernardo Briganti trasferito a Marianopoli, malcontento in paese

Vincenzo Nicastro (Giornale di Sicilia)

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Briganti Bernardo

Briganti Bernardo

Non accenna a placarsi il malcontento tra la comunità per il trasferimento inaspettato del vice parroco don Bernardo Briganti, dinamico, instancabile e molto popolare.

Un numeroso gruppo di parrocchiani non si rassegna di accettare supinamente la decisione, sicuramente motivata, del vescovo Mario Russotto, e si sta adoperando per sottoscrivere una petizione per tentare di far rivedere una scelta che ha lasciato con l’amaro in bocca l’intera comunità, anche in coloro che sono più distanti dalla parrocchia.

Il giovane V.S. si chiede “Come è possibile fare interrompere tutto un progetto che don Briganti, con il sostegno del parroco don Alessandro Rovello, stava realizzando: dall’avvicinamento alla chiesa di molti giovani al recupero e restauro di statue, oggetti e paramenti sacri per anni in uno stato di totale abbandono?”

Anche l’arciprete Alessandro Rovello ha annunciato la decisione del Vescovo con un certo imbarazzo, sapendo che avrebbe creato malcontento e malumori tra i fedeli. Ha cercato di addolcirla dicendo che “don Briganti è stato promosso a parroco della comunità di Marianopoli e che non è stato penalizzato.”

Per la verità, don Bernardo ora è più lontano dai suoi anziani genitori, che risiedono a Corleone e dovrà tenerne conto. Ma con grande umiltà, che in questi anni lo ha contraddistinto e che ha manifestato in tutte le occasioni, Don Briganti ha accettato il trasferimento senza alcun cenno di non gradimento, da buon sacerdote, che ubbidisce senza discutere. Lo consola, forse, il fatto che nella nuova sede di Marianopoli sarà affiancato da un sacerdote che proviene da Campofranco, don Massimo Guarino.

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STOP AL NUCLEARE

di Elisa Merlo

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enfants_de_la_guerre_by_SVRTE’ vero che noi occidentali siamo più buoni degli iraniani, e anche gli israeliani ovviamente sono più buoni degli iraniani, e quindi è anche giusto che non ci fidiamo degli iraniani e non vogliamo, essendo loro meno buoni di noi, che possiedano, come i Paesi buoni, armi nucleari.

Ed è giustissimo quindi che Benjamin Nettanyahu, essendo il Premier di un paese buono, prema sugli Stati Uniti, Paese buono per eccellenza, perché tentino di trovare un accordo sul nucleare iraniano migliore per Israele, e chieda ai deputati di non dare a Teheran il “via libera verso la bomba nucleare”. E’ giustissimo. Ed è anche giusto che il Pentagono abbia potenziato e testato la più grande bomba “bunker buster” del proprio arsenale.

I paesi buoni e responsabili debbono possedere armi nucleari, i paesi cattivi e irresponsabili invece non devono avere armi nucleari.

E se un Paese buono con la bomba atomica, diventa un Paese cattivo, che cossa potrà succedere al Paese cattivo senza bomba atomica? E se il Paese da sempre cattivo diventa buono, potrà avere la sua brava bomba atomica? Forse per il bene di questo povero mondo sarebbe più giusto che nessuno possedesse armi  nucleari, né buoni né cattivi.

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FALLIMENTO PISAPIA

Milano, città invasa da oltre 5 milioni di topi: troppi lavori incompiuti e la derattizazione non funziona

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La Milano di Giuliano Pisapia assediata da milioni di ratti. Piazza Duomo, la stazione di Milano Porta Garibaldi, Lambrate, Piazza Firenze, Corso di Porta Venezia e Piazza Prealpi. Solo per citare alcune delle zone da cui ci sono giunte negli ultimi due giorni le segnalazioni della ricomparsa di consistenti gruppi di topi in cerca di cibo nelle ore notturne. È quanto comunica l’associazione Aidaa che spiega come, con l’arrivo del caldo e dell’estate, le pantegane tornano in superficie negli orari di minor traffico.

Sono milioni – A Milano, aggiunge l’associazione “sono oltre 5 milioni i topi presenti nel sottosuolo, e le politiche delle deratizzazioni non hanno assolutamente ottenuto il risultato di debellarli, anzi hanno spesso portato alla morte di altri animali ed all’avvelenamento di cani che hanno ingurgitato i bocconi avvelenati”. Tra le motivazioni che spingono in superficie i topi e le pantegane milanesi vi sono gli innumerevoli lavori stradali e di scavo lasciati per troppo tempo aperti, lavori che sconvolgono l’habitat del mondo sommerso dove di solito vivono i topi a Milano come in tutte le altre città italiane. Un fallimento su tutta la linea per la gestione Pisapia, che forse non ha tenuto conto di questo problema. Dovrà certo farlo adesso, provando a rimediare all’emergenza.

Fonte: Libero

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Un milione a Roma per il Family Day contro le unioni gay

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UpkPfA5XLjimAUhoK9vwRBzqsnZ+ifHFsVRhgqLx0sE=--“Stop al gender nelle scuole, difendiamo i nostri figli”: è lo slogan della manifestazione Family day di Roma contro le unioni civili e quelle omosessuali, in difesa della famiglia tradizionale.

“Siamo un milione”, ha detto il portavoce del comitato “Difendiamo i nostri figli!” Massimo Gandolfini. “Questo evento – ha spiegato Gandolfini – chiediamo che si tuteli e si rispetti la famiglia fondata sul matrimonio e si ribadisca il ruolo centrale dei genitori. Rigettiamo con forza il tentativo di infiltrare nelle scuole progetti educativi che mirano alla destrutturazione dell’identità sessuale dei bambini. Sono teorie senza basi scientifiche”.

La protesta – Il sottosegretario alle Riforme del governo Renzi, Ivan Scalfarotto, che ha partecipato al Milano Pride, la manifestazione per i diritti Lgbt al padiglione Usa a Expo, ha definito il Family Day una manifestazione “inaccettabile”.

“Il governo rimanga fuori da queste contese”, ha replicato il coordinatore di Ncd, Gaetano Quagliariello.

Fonte: Libero

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Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 4,35-41

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Gesucalmatempesta005In quel medesimo giorno, verso sera, disse Gesù ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva».
E lasciata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.
Nel frattempo si sollevò una gran tempesta di vento e gettava le onde nella barca, tanto che ormai era piena.
Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che moriamo?».
Destatosi, sgridò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e vi fu grande bonaccia.
Poi disse loro: «Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?».
E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, al quale anche il vento e il mare obbediscono?».

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