«La grande occasione persa dell’Università»
Salvatore Tuttolomondo
.
Un amarcord a proposito dell’occasione mancata dell’ istituzione a Caltanissetta di un quarto polo sanitario, collegato ad una facoltà di medicina, con relativo policlinico, nei locali che ospitarono l’ex ospedale Vittorio Emanuele.
Erano gli anni ‘80, Bernardo Alaimo, Assessore Regionale per la Sanità, in corsa per una ipotetica presidenza della Regione, di questo progetto ne fece il fiore all’occhiello del suo programma politico, ritenendo di ricevere il plauso della classe medica che ogni fine settimana “intasava” la sua segreteria con la propria presenza per richieste personali di facilitazioni di carriera o aspettative concorsuali, dato che gli organici delle USSL erano da completare.
Ma, Bernardo Alaimo, dovette ben presto ricredersi, quando dal mondo sanitario nisseno, amico e non, cominciarono a sollevarsi i “se” ed i “ma” e cominciò ad erigersi un muro di gomma che sicuramente non facilitava il progetto, ma silentemente lo ostacolava.
Come mai?, si chiese. La risposta fu facile: mancanza di volontà di confrontarsi, paura di essere “colonizzati” dai “baroni” palermitani e non ultimo, gelosia politica nei suoi confronti, perchè secondo i suoi avversari, la realizzazione di questo progetto lo avrebbe reso troppo potente.
La fine della prima repubblica, il coinvolgimento di Bernardo Alaimo, in vicende giudiziarie dalle quali, poi, è stato puntualmente assolto, hanno fatto sfumare, gran parte di questo progetto e con esso una grande opportunità socio – economica per la nostra città, che avrebbe potuto ospitare non solamente una vera facoltà di medicina, e quindi, un quarto polo sanitario, ma anche un quarto polo universitario.
Purtroppo questa opportunità è toccata ad altri.
Noi oggi non abbiamo più nulla di tutto questo, tranne un “asfittico” corso di medicina che serve ad aumentare il numero di posti della facoltà palermitana, ma senza avere una propria autonoma impronta formativa, non certo per carenza dei docenti, che sono eccellenti, ma per problemi organizzativi; non abbiamo mai avuto, né avremo mai, un policlinico, i locali ad esso destinati ospitano uffici della ASP 2.
Il polo universitario, e tutto ciò che di positivo esso comporta, rimarrà per sempre confinato nel libro dei sogni. Per cui non ci resta che organizzare dibattiti conviviali al Rotary, (per chi ne fa parte) e per i meno fortunati dire sospirando: “amarcord”.
Lascia un commento