«Ascensore di San Paolino, progetto sbagliato»
Politici e politicanti giocano con le parole. Si illudono, in tal modo, di potere confondere, occultare la realtà effettuale delle cose.
Con riferimento al recente comunicato stampa da noi diramato, relativo allo scriteriato ascensore “con foglia” di Sutera, preso atto delle affermazioni dal sindaco Gero Difrancesco siamo costretti a chiarire quanto segue.
Nell’ambito del Pit n. 29 Biovalley, l’associazione Italia Nostra (ai tempi non rappresentata da chi scrive, bensì dal prof. Bartolotta) partecipò e approvò soltanto un progetto preliminare denominato “Progetto di un impianto mobile di accesso al monte San Paolino per lo sviluppo turistico di Sutera”.
Di certo non approvò o condivise, successivamente, il pessimo progetto esecutivo nelle due formulazioni: 1) ascensori meccanici senza foglia e cabinovia (a cui la Soprintendenza negò il nullaosta); 2) ascensore meccanico con foglia e cabinovia (a cui, sciaguratamente, la Soprintendenza concesse il nullaosta).
In entrambi i casi esprimemmo la nostra contrarietà. Senza alcuna ambiguità. Ecco cosa scrivemmo.
“I Pit, Progetti integrati territoriali, ci hanno insegnato, in questi anni, che lo sviluppo sociale, culturale, economico di una comunità, di un territorio è un processo organico e complesso, plurale e insieme unitario. Un processo, un programma fatto di idee, di progetti per le città e per il territorio, condivisi e sostenibili. Il caso del Progetto di un impianto mobile di accesso al monte San Paolino per lo sviluppo turistico di Sutera, incluso nel Pit n. 29 Biovalley, del comprensorio Nord della Provincia di Caltanissetta, è clamorosamente emblematico di come, le buone intenzioni di politici, tecnici e amministratori e cospicui finanziamenti europei non siano sufficienti, da soli, a garantire uno sviluppo eco-sostenibile del territorio, a riqualificare e a rivitalizzare i tessuti urbani, a vivificare la coscienza e l’identità degli abitanti, a rendere più appetibile l’offerta turistica di uno specifico contesto ambientale e culturale.
Noi di Italia Nostra affermiamo, ancora una volta, e con determinazione, l’importanza, imprescindibile e fondamentale della qualità dell’intervento progettuale: questo, non solo quando si tratta del restauro, del recupero di manufatti storico-artistici, di beni culturali, ma anche quando si intendono realizzare nuovi interventi che, inevitabilmente, andranno a modificare lo stato dei luoghi.
Il “Progetto di un impianto mobile di accesso al monte San Paolino per lo sviluppo turistico di Sutera” è, a parere di Italia Nostra, un progetto sbagliato, mal concepito e mal rappresentato. Siamo, ancora una volta, di fronte all’ennesimo esempio di opera pubblica inutile e dannosa, capace solo di sfigurare e snaturare la fisionomia, l’identità di uno dei luoghi più straordinari e suggestivi della Sicilia interna. Un luogo, la rocca di San Paolino, di Sutera, in cui si sono stratificati i segni di una storia lunga, complessa e affascinante. Un luogo di estrema fragilità fisica che, semmai, meriterebbe al più presto un attento intervento di restauro ambientale e paesaggistico”.
Parole chiare, inequivocabili.
«Orpelli voluti dalla Soprintendenza nel progetto»
di Giuseppe Dolce
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In merito alle recenti polemiche sull’ascensore di Sutera per l’accesso al Monte San Paolino, come responsabile del Progetto integrato Territoriale (PIT Bio-Valley), mi corre l’obbligo di rilevare alcune inesattezze che ho avuto modo di leggere sulla stampa nei comunicati dell’ex sindaco di Sutera Carruba ed in quello del consigliere nazionale di Italia Nostra arch. Jannì.
Ma prima di entrare nel merito delle inesattezze lasciatemi dire che questa polemica non solo è intempestiva ma anche francamente inaccettabile nella sostanza. Parliamo di una opera che è quasi ultimata e per la tempesta di vento,della scorsa settimana è stata leggermente danneggiata in alcuni pannelli del rivestimento parietale. Quindi non strutture importanti ma orpelli che allora la Soprintendenza ha voluto che si inserissero nella modifica del progetto, per potere rilasciare li nulla osta, fino a quel momento negato.
Allora, siamo all’inizio del 2000, era stato istituito dal sottoscritto vice -presidente della Provincia un tavolo di concertazione che doveva elaborare ed approvare un Progetto Territoriale, alfine di intercettare le risorse comunitarie di Agenda 2000-2007. Al tavolo partecipavano tutti i sindaci della zona nord ed un partenariato numerosissimo, oltre trenta tra sindacati, forze sociali, associazioni di volontariato, associazioni ambientaliste ecc.. Un processo partecipato e condiviso che ha permesso di realizzare il Pit Bio-Valley e poi spendere quasi il 90% dei finanziamenti e cioè oltre 40 milioni di euro complessivamente, nell’arco di tempo che va dal 2000-2007, tra opere infrastrutturali ed aiuti alle imprese, tutte somme rendicontate ed opere realizzate,qualcosa che non si era mai realizzato prima e meno che mai dopo. Chi allora partecipò alle centinaia di riunioni sa di cosa sto parlando.
Questa premessa per dire che l’ascensore di Sutera fu allora presentato ed incluso nel PIT dall’allora sindaco Carruba, approvato da tutto il partenariato e finanziato. Successivamente quando si sono presentati i progetti definitivi la Soprintendenza non volle accordare il nulla osta e fu allora il subentrato sindaco di Sutera, Di Francesco, ad adoperarsi per superare questa difficoltà che avrebbe fatto perdere un finanziamento di circa un milione e 200mila euro, considerato che il PIT era già stato approvato dalla Regione e pertanto l’opera del comune di Sutera non poteva più essere sostituita. Solamente dopo il rilascio del nulla osta furono esternate delle perplessità da parte di Italia Nostra, fino a quel momento silente.
Nel merito poi della utilità dell’opera voglio soltanto far notare come sia strategica per un territorio come quello di Sutera che possiede alcune specificità conosciute ed apprezzate: il Presepe Vivente (circa ventimila visitatori/anno)e la Rocca di Monte San Paolino da cui si domina un panorama straordinario ma difficilmente accessibile per la via naturale, che pertanto ne avrà un grande ritorno in termini turistici. D’altra parte il Touring Club d’Italia ha già avuto modo di certificare tutto ciò attribuendo a Sutera il riconoscimento della Bandiera Arancione,cosa non facilmente concedibile se non dopo valutazione rigorosa di alcuni parametri ambientali,di alto valore paesaggistico e di accoglienza e che l’attrattiva dell’ascensore non potrà che potenziare.
“Provare per credere”si dice,basta vedere che richiamo esercita sui turisti un’opera del tutto simile realizzata vicino Taormina a Fiumefreddo per accedere al Castello San Marco, senza avere suscitato queste diatribe dal sapore retrò e molto provinciali e avendo portato in un territorio prima scarsamente frequentato (Fiumefreddo) migliaia di turisti. Da noi dove certamente dobbiamo rivolgerci ad un turismo culturale di nicchia, le opere che valorizzano i nostri beni culturali si ostacolano con speciose motivazioni!
Piuttosto inviterei tutti quelli che hanno a cuore lo sviluppo del nostro territorio di mobilitarsi contro lo scandaloso disinteresse sul recupero e la utilizzazione, per dirne solo alcune, della: Miniera Trabonalle, Museo della zolfara a Caltanissetta, Castello e Museo della Civiltà Contadina’ a Delia, Palazzo Trabia a Sommatino, Trabia Tallarita tra Riesi e Sommatino, Castello Chiaramontano a Mussomeli e potremmo ancora enumerare (Palazzo Momcada a Caltanissetta) tutte opere quasi tutte finanziate con il Pit Bio Valley, ultimate ed abbandonate dalle Amministrazioni che avrebbero invece il dovere di metterle in rete per la fruizione e per un progetto di sviluppo turistico del nostro territorio, insieme alla agricoltura di qualità ed ai presidi eno-gastronomici che tutti ci invidiano ma che non riusciamo a valorizzare con una intelligente azione di marketing territoriale.
Queste cose,gli addetti ai lavori sanno che sono state sollecitate ai vari Sindaci ed al Presidente della Provincia ma sono rimaste inascoltate, allora anziché polemizzare su qualcosa che veramente potrebbe dare impulso allo sviluppo del territorio, non sarebbe più utile fare funzionare e fare conoscere le cose che già abbiamo?
P:S: Per quanto riguarda le esternazioni di Carruba relativi alla presenza della mafia a Sutera, che non riguardano assolutamente la realizzazione dell’ascensore ,denunci tutto quello di cui sarebbe a conoscenza senza ulteriori indugi. Ma se non ricordo male il mandato dell’attuale Sindaco è al termine ed allora in chiave elettorale tutto si può spiegare…..
Giuseppe Dolce
Project manager del Pit Bio Valley
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