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È sospettato di gestire una casa d’appuntamenti

Francesco Di Mare
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Michele Salvatore Nuara

Casteltermini. Una prostituta venezuelana di 29 anni e il proprio cliente non pensavano di dovere interrompere in un modo tanto «brusco» il rapporto sessuale in corso. I carabinieri della Compagnia di Cammarata, coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica di Agrigento Salvatore Vella, nel primo pomeriggio di venerdì hanno fatto irruzione in uno squallido casolare in contrada Giovannello Cozzo Disi, in territorio di Casteltermini, proprio mentre i due erano intenti a consumare il rapporto sessuale a pagamento.
I militari dell’Arma avevano fatto centro, individuando in quel casolare rustico l’alcova gestita da un uomo di 58 anni, Michele Salvatore Nuara, di Campofranco. Nel fabbricato pare ci fosse anche lui, ma in altre stanze. Per lui le manette ai polsi sono scattate subito con le accuse di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, ma anche di lenocinio a mezzo internet, avendo messo su una bacheca multimediale gli annunci con le immagini della «scuderia» delle donne che sfruttava. Sudamericane soprattutto, molte del Venezuela, di età compresa tra i 20 e i 40 anni, retribuite con 50 euro al giorno, per un «giro d’affari» che ogni 24 ore produceva un incasso complessivo di circa 300 euro.
Quel casolare decisamente lontano da occhi indiscreti, è stato scoperto anche grazie alla collaborazione di un paio di queste ragazze, desiderose di spezzare le catene dello sfruttamento.

casolareprostituzione-300x199Ricevute le coordinate, gli inquirenti si sono messi alle calcagna di Nuara e delle «sue» donne, ignare delle denunce fatte da alcune loro «colleghe» e delle indagini in corso. Tra appostamenti e pedinamenti per il presunto sfruttatore non c’è stato scampo. Venerdì pomeriggio è scattata l’«ora x», quella delle manette, in flagranza di reato.
All’interno del casolare di campagna i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato materiale pornografico di vario genere, profilattici e altri elementi ritenuti utili alle indagini. Del resto il viavai nell’amena casa di prostituzione era costante, ma come noto i clienti non possono essere arrestati.
Gli «affari» per Nuara pare andassero abbastanza bene, con una media di 5 clienti al giorno, di tutte le fasce d’età (anche ultrasessantenni) e di reddito, quasi tutti della zona adiacente al casolare. Da quanto emerso durante le indagini, pare che il campofranchese pensasse a fornire un alloggio alle donne che sfruttava, pubblicando su un sito di annunci via internet il loro «book» fotografico.
Nuara è stato trasferito e rinchiuso nel carcere di contrada Petrusa ad Agrigento, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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