La delibera fu sbagliata? Da chi?
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La nota della Segreteria comunale, pur facendo a suo modo chiarezza, suscita alcune perplessità. Afferma che c’è stato un errore, ma non indica chi l’avrebbe commesso: il sindaco nel dettare o il funzionario nel trascrivere?
Sia detto con tutto il dovuto rispetto per la segreteria e per il sindaco stesso, non viene facile bersi l’ipotesi d’uno sbaglio doppio!
- Il segretario che intende una cosa per un’altra!
- Il sindaco che firma ad occhi chiusi una propria determina!!
Si può anche credere che il funzionario preposto possa aver frainteso il nome di un assessore maschio con un altro di egual sesso: ma santo cielo come si fa a fraintendere “vicesindaca” con “vicesindaco” una donna con un uomo? E come si fa a credere che il sindaco a non accorga al primo sguardo che il nome del vicesindaco comincia con una A invece che con una N?
Comunque sia accaduto, in attesa di conoscere cosa ci sia dietro questo errore, in paese sono sempre di più quelli ai quali viene difficilissimo credere all’ipotesi di un errore!
Non sono pochi quelli che ipotizzano un tentativo di portare alla vice-sindacatura la prima eletta in un momento di massima confusione, seguito allo stress di un giorno e una notte di febbrili riunioni in cui non si veniva a capo della formazione della giunta e dell’assegnazione delle deleghe.
Emblematica appare la rinuncia all’ultimo momento di Carmelo Curto, il quale – stando a sue pubbliche dichiarazioni – avrebbe patteggiato la sua presenza in lista e in giunta con la garanzia della non presenza di Pino Ingrao sia in lista che in giunta. Curto che venuto a conoscenza della nomina di Ingrao, rinuncia e viene sostituito da Salvatore Mattina.
La “teoria dell’errore” nella determina con cui veniva nominata vice-sindaco l’Antinoro e non il Nicastro non ha convinto nemmeno gli stessi esponenti comunisti i quali – stando alle solite voci – sono entrati in fibrillazione. Dopo acer avuto poi rassicurazioni telefoniche dal primo cittadino sulla vice-sindacatura, veniva inviata una nota “congiunta” alla stampa provinciale. Ora aspettano il ritorno del sindaco per fargli revocare la delibera “sbagliata” e scrivere quella giusta, con il nome del loro Nicastro.
Mentre i compagni aspettano il ritorno del sindaco che si gode le meritate vacanze, i malumori crescono in qualche altra parte della maggioranza, anche tra i consiglieri comunali eletti e non eletti, nonchè tra gli attivisti.
I consiglieri primi dei non eletti scalpitano. Attendono di conoscere quanti saranno gli assessori nominati dal sindaco pronti a dimettersi. Dal loro numero entreranno altrettanti “primi dei non eletti”. In teoria si potrebbero liberare fino a tre posti: Antinoro, Nicastro e Mattina (Ingrao è l’eccezione, essendo l’unico preso in giunta da “fuori-lista) “favorendo” il rientro di Di Marco, Scozzaro e Venturelli. In pratica potrebbe non essere così facile e scontato.
La nuova legge elettorale consente a due dei quattro assessori della giunta di restare contemporaeamente consiglieri comunali. Nel caso che due assessori decidessero di restare consiglieri comunali, in consiglio entrerebbe solo il primo dei non eletti: Salvatore Di Marco.
Voci di corridoio dicono che Mattina farà l’assessore “a tempo”, dopo di che si dimettrebbe da assessore per fare solo il consigliere comunale. Quindi la possibilità che venga ripescata la Giusy Scozzaro dipende soltanto dalla dimissioni di Antinoro e di Nicastro, il quale pare che non abbia intenzione di lasciare il posto di consigliere. Al momento pare certo che la Antinoro si dimetterà e al suo posto andrà Salvatore Di Marco.
Come si vede la carne al fuoco è tanta. E noi temiamo con tutto quanto abbiamo scritto, di non aver fatta molta chiarezza.
Non perchè non ne siamo capaci, ma perchè la situazione non è chiara! L’unica chiarezza/certezza la potrà fare il sindaco quando ritirerà la sua delibera per farne un’altra.
Per adesso non resta che fare gli auguri ad Alessandra Antinoro, nominata vice-sindaco di Milena; e di anticiparli questi auguri a Vincenzo Nicastro se e quando sarà nominato legittimamente vice-sindaco con successiva determina sindacale.
Ma quando il sindaco tornerà troverà un’altra grana.