“Giudici di frontiera”: al Palacultura tre magistrati nella presentazione del libro di Roberto Mistretta
da Castello Incantato
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“E’ stata una manifestazione di altissimo spessore culturale, molto partecipata che ha fatto onore alla nostra comunità e di cui tutta Mussomeli deve andare fiera”. Così il sindaco Salvatore Calà a conclusione, sabato sera, nella splendida cornice del settecentesco ex chiostro San Domenico, della presentazione del libro “Giudici di frontiera/interviste in terra di mafia”.
“Stasera –ha aggiunto poi il vicesindaco Filippo Misuraca che nella sua qualità di presidente del Rotary ha moderato l’incontro- abbiamo avuto ben tre generazioni di magistrati a confronto, il decano dott. Alfonso Giordano, e quindi il dott. Ottavio Sferlazza e infine il più giovane dott. Giovanbattista Tona che rappresentano la continuità nella lotta alla mafia”.
La serata culturale a conclusione delle manifestazione estive varate dal Comune è cominciata alle venti ed è durata circa due ore. Dopo l’introduzione di Sonia Barba e i saluti del sindaco, lo scrittore Enzo Russo nel ricordare come molti giovani lasciano queste terre per cercare altrove un riscatto di dignità che qui viene loro negato dalla mafia, ha rimarcato come nella vita arriva il momento di schierarsi, di dire basta e nel fare un accenno alla sua neonata associazione antimafia che continua a registrare adesioni, ha aggiunto che i tempi sono maturi per un cambio di mentalità.
La presentazione vera e propria di “Giudici di frontiera” pubblicato da Salvatore Sciascia editore, è stata affidata al dott. Giordano, già presidente del primo storico maxiprocesso contro la mafia. Una presentazione molto sentita ed articolata, sono stati ricordati i tanti giudici assassinati dalla mafia e il sacrificio di don Pino Puglisi, citati nel libro, ma anche vari e significativi passaggi delle varie interviste ai sei giudici, realizzate dall’autore.
E nel riprendere quel che scrive l’autore il dott. Giordano ha citato: “La gente di paese rimasta ancorata alla terra e alle proprie tradizioni, ieri come oggi, si riconosce nella figura di chi interpreta i propri bisogni e si fa garante nel risolverli, poco importa se sia un mafioso, un politico, il potente di turno o un uomo dabbene”.
Molto applauditi anche gli interventi del dott. Tona che ha rimarcato come la mafia ha defraudato la Sicilia dei suoi valori quali famiglia, amicizia, identità. Valori di cui bisogna riappropriarsi. E il dot. Sferlazza nel soffermarsi, pungolato dal moderatore sullo stretto rapporto mafia/politica, ha aggiunto: “La mafia ci ha rubato anche l’onore”.
Dopo vari interventi tra cui quello dell’ex ministro Salvatore Cardinale, del poeta Franco Maida che ha letto una sua poesia dedicata al giudice Rosario Livatino, quello dell’ex commissario Maria Mistretta, l’autore Roberto Mistretta ha concluso ricordando di avere dedicato il libro ai suoi figli che un giorno sapranno come il silenzio della verità urla più forte di mille menzogne. Una dedica non casuale, per costruire un futuro senza mafia: “E se oggi siamo qui tanto numerosi, possiamo dire che quel futuro è già iniziato”.
Tra gli intervenuti gli amministratori comunali di Acquaviva, Sutera, Campofranco, Vallelunga e Villalba. A conclusione il rettore del santuario don Ignazio Carrubba ha donato ai relatori un ritratto in rilievo della “Madonna dei Miracoli”, mentre Tanino Messina del giullare ha offerto il rinfresco.
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