John Woodhouse e la storia del vino Marsala
Marilia Messina
.
Nella città di Marsala intorno al 1773, sbarcò John Woodhouse, originario di Liverpool (1730-1813)
La leggenda narra che fu costretto a sbarcare a Marsala in seguito a un fortissimo fortunale. In realtà era giunto per il commercio della barrilla (le ceneri di soda utilizzate nella produzione di sapone e vetro), ma fu “conquistato” dal vino, che presto divenne il suo prodotto più celebre.
![2](https://milocca.wordpress.com/wp-content/uploads/2024/01/2-7.jpg?w=466&h=506)
Si racconta che John Woodhouse jr, il figlio del primo commerciante di Marsala, all’inizio del XIX secolo girasse le campagne del trapanese in sella ad un asino per assaggiare i vini della zona e trovare le tipologie più adatte alla produzione di vini fortificati.
Non parlava siciliano, ma era un tipo socievole, assai ricercato dai contadini locali, i quali, venuti a conoscenza dello scrupolo con cui selezionava le partite di vino, vincevano la diffidenza e lo andavano a trovare presso il suo baglio di Marsala, chiamato da Woodhouse «Factory Wine».
![3](https://milocca.wordpress.com/wp-content/uploads/2024/01/3-4.jpg?w=473&h=275)
Organizzavano le loro ambascerie per fargli assaggiare il vino, ma, soprattutto, per carpire segreti e nozioni su viticoltura e vinificazioni in modo da migliorare il loro lavoro e offrire un prodotto di qualità che, trasformato in «vino ad uso Madeira», fosse più gradito ai palati dei sudditi della Regina Vittoria e, di conseguenza, a quelli di mezzo mondo, vista la vastità del loro Impero.
Il primo carico del 1774 ebbe risultati sorprendenti infatti Woodhouse acquistò 60 botti da 412 litri di vino siciliano, alle quali avrebbe aggiunto due galloni di brandy, l’equivalente di 9,08 litri. In altri termini, il vino era stato alcolizzato per poco più di due litri per ettolitro.
![1](https://milocca.wordpress.com/wp-content/uploads/2024/01/1-9.jpg?w=482&h=369)
Non si sa se questa spedizione fosse il primo tentativo o risultato di diverse prove, ma lo scrupolo con cui ci vengono riportate le quantità e le dosi di alcool fanno supporre che il Marsala non nacque come frutto del caso.
John Woodhouse non era certo all’oscuro della predilezione dei suoi connazionali per vini liquorosi come il Madeira, il Porto e lo Jerez, a cui il Marsala doveva per forza di cose assomigliare se voleva essere venduto e l’acquavite aggiunta serviva anche a mantenere la qualità del Marsala durante i lunghi viaggi a mare.
Ma il successo più clamoroso dei Woodhouse venne pochi anni più tardi. Come testimonia il contratto ancora oggi conservato nelle cantine Florio, datato 19 marzo 1800, infatti l’ammiraglio Horatio Nelson, eroe della marina britannica, scelse il loro vino come fornitura per la flotta.
La «convenzione» ordina ai Woodhouse di «fornire le navi di Sua Maestà di rada a Malta di 500 pipe (botti da 400 litri) del miglior vino Marsala senza perdita di tempo, ad uno scellino e cinque pence di sterlina per ogni gallone».
–
Liberamente tratto da “Florio il Marsala ITA pdf”
Lascia un commento