Sutera. Paolo Difrancesco ha vinto la competizione durata circa 6 ore. E non sono mancati ruzzoloni
Una gara di abilità con i «carrozzoni»
CARMELO BARBA
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Paolo Difrancesco ha vinto la gara dei carrozzoni, giunta alla quarta edizione e svoltasi domenica. A seguire, nell’ordine, Ettore Pillitteri, Davide Collura, Giovanni Busetti e Rosario Maniscalco. Alla fine spumante e premiazioni.
Una gara che ha tenuto impegnati organizzatori e collaboratori per circa sei ore, a partire dalle ore 19 e fino a conclusione della gara.
Pubblico inchiodato e divertito che tifava per il proprio beniamino. Qualche capitombolo e caduta di birilli hanno movimentato la gara. Qualche penalità e qualche delusione non ha scalfito più di tanto la partecipazione degli “atleti”. Diverse le Associazioni che hanno collaborato all’evento e fra queste anche i volontari della Misericordia. A chi è balenata la singolare idea di portare in piazza i carrozzoni, addirittura in gara, ha dimostrato di avere avuto creatività ed abilità nell’applicare la teoria del “minore sforzo massimo rendimento”.
Proprio così, con poco, o quasi niente, come hanno riconosciuto in tanti, la comunità si è divertita con la partecipazione all’evento anche di tanti bimbi. Ampiamente diffusa, la risposta all’iniziativa non si è fatta attendere. Certamente una gara e mostra di “carrozzoni” a Sutera, che non hanno nulla a che spartire coi carrozzoni della “politica” e della “burocrazia”. Una volta tanto ci sono i “carrozzoni” buoni: appunto quelli di Sutera che sono riusciti ad animare una lunga serata di agosto, da raccontare, successivamente, forse, al rallentatore, negli incontri di gruppo o scolastici con il solo scopo di far conoscere giochi e mezzi semplici, frutto dell’ingegno, di epoche remote con cui ci si divertiva lo stesso, a costi insignificanti e che risultano essere stati assai “amati”, nel passato, e come qualcuno sostiene, utilizzati anche per piccoli trasporti. Tutto all’insegna dell’ economia.
Va detto anche che se qualcuno aveva un amico falegname era già fortunato perché era sicuro che il carrozzone non gli sarebbe mancato. Al resto, ci pensava la vivacità dei ragazzi che si trastullavano appunto con questi “giocattoli”. Oggi, la riscoperta dei “carrozzoni” e la loro valorizzazione, secondo molti, riescono a promuovere non solo aggregazione ma anche turismo. Ci crede molto il vice sindaco Nino Pardi che spera di portare avanti questa iniziativa a livelli più vasti. Un evento, quello della gara dei carrozzoni, ha contribuito ad animare la città, molto spesso silenziosa, perchè smembrata dall’emigrazione.
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